Marco stretto

Le nostre scelte e la prospettiva alternativa

Buongiorno,
mi considero di sinistra e spesso ho votato Rifondazione Comunista; volevo pertanto porvi una domanda in merito alla collocazione del PRC. Mi spiego meglio siete in maggioranza nel Comune capoluogo, vi siete presentati in beata solitudine alle Provinciali e ora caldeggiate l'accordo con Burlando. Non dovrebbe esserci un'unica strategia?

Grazie per l'attenzione. Saluti,

Maria Grazia

Cara Maria Grazia (mi permetto di darti del tu),
la risposta a quanto chiedi è semplice e complessa allo stesso modo. Inizio con la parte più "semplice". Il PRC è stato ed è un partito del tutto anomalo nella tradizione politica italiana. Un partito che, con risultati alterni, ha cercato di "rifondare" il comunismo. Penso alle critiche alle pagine più buie della nostra storia, lo stalinismo Federico Berrutisu tutte, alla contaminazione con il "movimento dei movimenti", al "camminare domandando", all'apertura verso nuove culture quali l'ambientalismo e il femminismo solo per fare alcuni esempi. Con questo "bagaglio", sviluppatosi prevalentemente dopo la scissione di Cossutta e Diliberto nel 1998, Rifondazione ha affrontato con serietà il nodo delle alleanza che, qualunque sia l'esito, scontenta sempre parte del nostro elettorato.

Rifondazione non è e non è mai stata organica al centrosinistra (altri si definirono legittimamente "la sinistra del centrosinistra) è tuttavia innegabile che oggi per il PRC, a meno che non si voglia fare della pura testimonianza, non ci sono governi alternativi a quelli realizzabili con il Partito Democratico. Per certi versi questo elemento è drammatico, ma con i sistemi elettorali vigenti è così. Esistono partiti e movimenti comunisti o di sinistra che non si pongono la questione del governo e rimangono fuori da questa discussione e altri che non si pongono la domanda nel senso opposto e stanno sempre e comunque in coalizione. Per noi di Rifondazione Comunista la coalizione si può, invece, concretizzare solo ed esclusivamente su base programmatica.

In occasione delle Elezioni comunali del 2006 il PRC conquistò un buon programma, frutto di un'estenuante mediazione, in una situazione assai difficile visto che negli anni precedenti eravamo stati coerentemente all'opposizione di giunte di centrosinistra. Altrettanto coerentemente abbiamo accettato la "sfida" del governo portando a casa risultati significativi: penso alle limitazioni fatte sul PUC nel lungomare di ponente o nella collina di Albamare, o ancora al nuovo Piano Energetico Comunale, al ritorno dopo vent'anni all'edilizia popolare e convenzionata; o ancora al lavoro iniziato sulle barriere architettoniche, così come quello verso una raccolta differenziata sempre più efficace. Ma abbiamo subito anche delle "sconfitte" come l'approvazione del porto della Margonara che, pur non essendo nel programma di governo, è stato votato trasversalmente in Consiglio comunale o le nomine - prerogativa del Sindaco - nei cosidetti "enti di secondo" grado in cui più che le Furio Moccocompetenze vengono premiate le tessere dei partiti che "contano". Insomma una permanenza in maggioranza che ha ottenuto alcuni risultati senza compromettere la nostra storia e le nostre battaglie. Un esempio su tutti l'astensione sul PUC.

In Provincia, dopo un'esperienza solo in parte positiva, su tutti il Piano provinciale dei rifiuti, ci siamo confrontati su base programmatica con il Partito Democratico scontrandoci, tuttavia, con differenze insanabili, che mi auguro possano essere risolte in futuro, che riguardavano l'idea stessa di sviluppo del nostro territorio. Il PD, in allora, vincolò cinque punti programmatici per noi inacettabili: la realizzazione dell'Aurelia Bis a levante de dell'Albenga-Predosa a ponente "bretelle" che avrebbero forti e irreversibili ripercussioni ambientali. Così come è per noi assurdo il continuo e incondizionato sostegno all'aeroporto di Villanova d'Albenga. O ancora la rivendicazione dell'accordo di programma di Vado che a nostro avviso non fornisce sufficenti garanzie per il lavoro e l'ambiente. Così come non vennero fornite soluzioni alla crisi industriale che ha da anni colpito la nostra realtà territoriale. Ferrania su tutte.

Noi avevamo in mente un'altra Provincia. Provammo a disegnarla con l'eterogeneo arcipelago che si muove alla sinistra del PD, ma gli esiti, dobbiamo dirlo con grande franchezza, non furono incoraggianti sia per la scelta del candidato, sia per il rapporto con il PD stesso. Noi pensavamo ad una coalizione di sinistra, altri la fecero saltare.

Per provare a definire un'alternativa candidammo così un lavoratore della Ferrania a Claudio BurlandoPresidente della Provincia. Una scelta coraggiosa che non vide l'elezione di Furio Mocco in Consiglio provinciale per poche centinaia di voti. Una sconfitta, non certo un disastro elettorale anche in virtù del fatto che quell'esperienza, tutt'altro che solitaria, ci ha permesso di tessere una fitta rete con singoli e gruppi a noi vicini.

In Regione il nostro approccio è sempre lo stesso: valutazione dell'amministrazione e verifica di una possibile convergenza programmatica, con tuttavia un'aggravante non secondaria l'attacco alla Costituzione portato avanti con precisione chirurgica da Berlusconi e dal suo Governo. Per conoscere meglio la nostra posizione ti invito a leggere l'ordine del giorno approvato nei nostri organismi dirigenti.

Per chiudere questa prima parte potrei sintentizzare così la nostra posizione: Rifondazione Comunista è una forza politica autonoma dal PD e alternativa alla destra. Una forza che può allearsi o meno col PD, ma da posizioni di assoluta autonomia.

Vengo così alla parte più "difficile", quella legata alle nostre prospettive. Un partito non è solo elezioni e la sua linea politica non si può misurare esclusivamente con il termometro elettorale. Rifondazione sta cercando radicarsi maggiormente nel terreno sociale, quello che i cittadini sentono e vivono quotidianamente anche se lontani dalla politica e sta provando a costruire un "polo di sinistra" oggi, elettoralmente, molto debole.

Per quanto riguarda il primo aspetto stiamo avviando anche a Savona, Federico Berruti Sindaco di Savona
Furio Mocco Candidato Presidente della Provincia per il PRC
Claudio Burlando Presidente della Regione Liguria
con un giovane Responsabile Gianmaria Pace, il cosidetto "Partito sociale" quindi una struttura che proverà a fornire ai cittadini delle risposte che enti e istituzioni oggi faticano a dare. Penso alla distribuzione di pane, pasta, pomodoro a costi di produzione, all'assistenza medica (inclusa la disponibilità di alcuni dentisti), dall'assistenza legale al doposcuola.

Il secondo aspetto è, invece, la Federazione della sinistra alternativa che oggi vede impegnati Rifondazione Comunista, Sinistra Europea, Comunisti Italiani, Socialismo 2000 (il movimento guidato da Cesare Salvi) e Lavoro e Solidarietà (il movimento sindacale di Giampaolo Patta). Un percorso difficile, visto che si scontrano criticità anche a livello locale, ma che non deve essere visto solo ed esclusivamente in funzione elettorale. Ad esempio non vivrei alcun contraddizione se non si riuscisse a concretizzate la lista comune per le Elezioni regionali considerate le differenze programmatiche tra PRC da una parte e PdCI dall'altra. Ma quello della Federazione della sinistra è oggi l'unico progetto a sinistra del PD. Quello deve essere il contenitore per costruire un'alternativa di sinistra nel nostro paese che oggi pare quasi impossibile.

Marco Ravera
Savona - Novembre 2009