La Società “Giardino Serenella” ha ospitato il primo incontro pubblico contro il rigassificatore che, nelle intenzioni della giunta regionale guidata da Giovanni Toti e della SNAM, dovrebbe essere posizionato entro il 2026 davanti alla rada di Savona e di Vado Ligure.

Riportiamo di seguito stralci dell’intervento del sindaco di Savona, Marco Russo, un video esplicativo sul funzionamento delle navi rigassificatrici, tratto dal canale You Tube “Geopop”, ed il comunicato di Andrea Pasa, segretario della CGIL di Savona. In calce, volantini e altri articoli pubblicati su rifondazionesavona.it nelle settimane scorse

Il video della serata “Rigassificatore a Savona. Le verità nascoste”


MARCO RUSSO – SINDACO DI SAVONA

Tutto nasce il 19 luglio quanto è stato comunicato alla stampa il rigassificatore a Vado, qualche giorno dopo in una riunione dopo una breve introduzione del presidente che dice che s’ha da fare, ci hanno consegnato una brochure in A4 e ci hanno detto subito se ci sono domande e io ho richiesto qualche chiarimento e allora hanno letto la brochure.

Il tema dominante erano le compensazioni e lì aleggiava in maniera chiara che Savona non c’entrava e che non sarebbe stata all’interno della conferenza dei servizi. Prendendo le misure scopriamo che il rigassificatore è a 2.9 km da Zinola.

Chiedo allora agli uffici di prepararmi delle domande che avrei posto il 4 agosto al secondo incontro. Ho cominciato a dire pubblicamente che non si tratta di fare il giochino di portare ognuno per sè dei soldi ma il tema è comprensoriale.

La riunione è stata ancora più surreale perchè non c’è stata l’occasione per presentarle in quanto non c’era l’interlocutore con il presidente che ha specificato che ci sarebbero stati degli incontri tecnici.

Viene poi pubblicato il progetto e vengo a sapere che sono state inviate le comunicazioni di avvio del procedimento e l’indizione della conferenza dei servizi, documenti che non ci sono arrivati perché Savona non ne fa parte. Il 20 settembre scade il termine per la presentazione delle osservazioni e il 10 di ottobre scade la presentazione dei pareri per la conferenza dei servizi.

Dobbiamo coordinare una posizione comune, l’impianto è unico e l’impatto ci interessa indipendentemente dai confini dei comuni se si attraversa il comune di Quiliano mi interessa come savonese così come la Val Bormida. La costa non interessa solo Savona e Vado ma anche l’entroterra. Stiamo portando avanti una linea politica di sviluppo portuale.

Presenteremo delle osservazioni anche perché le nostre posizioni poi devono riguardare due enti che ci coinvolgono, cioè la Provincia e l’Autorità Portuale. Occorre conoscere, acquisire competenze anche valutare di acquisire consulenti anche insieme agli altri comuni.

Man mano che i giorni passano, che la preoccupazione si diffonde, emerge sempre di più un grosso problema politico però, manca completamente la gestione del presidente della Regione e questa totale assenza si traduce in uno schiaffo al nostro territorio. Chi ha preso queste decisioni deve venire sul territorio e metterci la faccia. Non siamo un luogo dove sbattere le cose.


 


ANDREA PASA – SEGRETARIO DELLA CGIL DI SAVONA

La Cgil continua a pensare che in questo momento storico in cui i cittadini si allontanano dalla politica (con oltre il 50 % di astensionismo) l’antidoto migliore sia quello della Partecipazione, e non il contrario, perché democrazia è partecipazione. 

Vogliamo però soffermarci su una questione poco discussa e poco conosciuta dalla cittadinanza,forse perché non informata a sufficienza oppure appositamente male informata.

I problemi inerenti al progetto del Rigassificatore nella rada di Vado Ligure rispetto alle strutture – almeno da quello che risulta dalle poche informazioni in nostro possesso – non sono solo in ‘mare’ dove è prevista ad oggi una condotta sottomarina di oltre 4 Km, ma anche a terra, visto che sono oltre 30 i km di tracciato su cui passerà la condotta di collegamento alla rete nazionali Gasdotti nei 5 comuni interessati, con oltre 650 proprietari. 

Proprietari a cui verranno espropriati i terreni (alcuni  temporaneamente e altri addirittura definitivamente) proprio per fare posto alle condotte. Proprio per questo il progetto del Rigassificatore non può e non deve essere solo un problema dei cittadini di Vado Ligure e Quiliano ma dell’intera provincia e sicuramente degli abitanti di Altare, Carcare e Cairo Montenotte.

Fino ad oggi, questo pare invece non sfiorare le comunità valbormidesi pur avendo li stessi problemi se non addirittura maggiori; Vado Ligure percorrenza del tracciato a terra 220 metri con 15 proprietari interessati, Quiliano oltre 13.000 metri con 290 proprietari interessati, Altare 3.165 metri con 50 proprietari, Carcare 3.240 metri con 45 proprietari e dulcis in fondo Cairo Montenotte con oltre 10.000 metri e 250 proprietari.

La Via Maestra è realizzare una nuova strategia per affrontare le crisi vecchie e nuove, puntare sulla transizione energetica ed ambientale e riconvertire e innovare il nostro sistema produttivo. Per questo siamo preoccupati e giudichiamo negativamente il modo con cui il Governo e la Regione Liguria stanno gestendo questo progetto senza alcun coinvolgimento delle parti sociali e delle comunità locali.

Così come non si possono condividere le scelte fatte dal Governo di tagliare gli investimenti previsti nel PNRR in materia di sostenibilità ambientale, messa in sicurezza del territorio e efficienza energetica. Anche per questo il 7 ottobre saremo in piazza insieme a oltre 100 Associazioni per rivendicare l’applicazione della Costituzione Italiana.

Savona, 31 agosto 2023


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