
Due scioperi anziché uno: c’è chi vi legge un segno di divisione e di debolezza dell’unità sindacale (quant’anche storica, tra CGIL, UIL e sindacati di base come USB e CUB); c’è chi, invece, vi riscontra una molteplicità di posizioni unite comunque da un fine comune: denunciare il genocidio in corso nella Striscia di Gaza, il massacro di una intera popolazione che, ogni giorno, da due anni a questa parte, viene sterminta, su ordine del criminale governo di Netanyahu, Smotrich e Ben-Gvir, dall’esercito dello Stato ebraico.
Due scioperi per manifestare tutta la solidarietà possibile, anche da Savona, alla Global Sumud Flotilla che veleggia verso la Striscia e che Israele considera una “organizzazione terroristica” al pari di Hamas. Lo avevano promesso i portuali genovesi, lo hanno ribadito anche quelli livornesi: se le quaranta barche che portano aiuti a Gaza e tenteranno di rompere l’assedio saranno attaccate e fermate, si bloccherà tutto. Ed infatti, per dare un segnale in questo senso, i porti di Genova e Livorno sono stati bloccati ai loro varchi. Così come sono state bloccate stazioni, strade, tangenziali.
Il governo tenta di far passare il tutto come un problema di ordine pubblico, facendo leva sui deprecabili disordini accaduti a Milano repressi con brutalità dalla polizia su ordine del Ministro dell’Interno. Ma la grande massa di cittadine e cittadini, di studenti, di lavoratori che ha travolto ogni previsione anche ottimistica della vigilia, ha colto di sprovvista per primo il governo italiano e poi anche le questure che hanno dovuto lasciar passare i manifestanti e consentire, ad esempio, i cortei sulla tangenziale di Bologna.
Ottima anche la partecipazione savonese che conferma lo spirito di vicinanza del capoluogo al popolo palestinese in tutto e per tutto. Un genocidio è un crimine contro l’umanità di cui tutte e tutti facciamo parte. Non può e non deve passare sotto il silenzio o sotto la mistificazione dei governi e dei mass media tradizionali. Continueremo anche noi di Rifondazione a prendere parte a tutte le manifestazioni per la Palestina, per Gaza, contro ogni tentativo di repressione del dissenso, della critica, di una necessità di esprimere quell’umanità a cui Vittorio Arrigoni ci richiamava. Esprimerlo per essere davvero empaticamente umani.
RED.
Savona, 23 settembre 2025
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foto di Marco Ravera e Walter Surano