
In tutta Italia si stanno moltiplicando le manifestazioni di solidarietà con la popolazione di Gaza. Israele ha iniziato l’occupazione militare della città da cui stanno sfollando oltre settecentomila palestinesi verso sud, verso il centro del lembo di terra divenuto da decenni una prigione a cielo aperto e, da due anni a questa parte, il terreno di un massacro voluto e perpetrato con la scientifica intenzione di fare piazza pulita una volta per tutte del problema rappresentato tanto dai gazawi quanto dai cisgiordani.
Le parole di Bezalel Smotrich, ministro delle finanze di Israele e leader del Partito Sionista Religioso (estrema destra), sono oggi risuonate come l’ammissione del progetto genocida riconosciuto anche dalle Nazioni Unite con una relazione di oltre settanta pagine: «Abbiamo investito molti soldi in questa guerra. Dobbiamo vedere come distribuiremo il terreno in percentuale. Gaza è una miniera d’oro immobiliare e sono stati avviati negoziati con gli americani” per come dividere l’enclave palestinese». La maschera è stata, dunque, completamente gettata.
Rifondazione Comunista sostiene tutte le manifestazioni e gli scioperi proclamati da USB e CGIL per far sentire la voce della società civile e del mondo del lavoro contro questo orrore, questa carneficina, contro questa mattanza in cui sono stati uccisi, dal lato israeliano millequattrocento civili da Hamas e dal lato palestinese oltre sessantacinquemila civili a Gaza e ne sono stati feriti oltre duecentomila. Il numero dei dispersi è enorme ma tutt’ora incalcolabile.
Scarica e diffondi la locandina della manifestazione – corteo che si terrà a Savona venerdì 19 settembre
L’invito che rivolgiamo è di dare seguito ad un nuovo grande movimento per la PACE ovunque: in Medio Oriente, in Ucraina, là dove li imperialismi stravolgono la vita dei popoli che pagano, a differenza dei potenti di turno, il prezzo più alto: quello della vita. Al riarmo invocato con muscolare bellicismo qui in Europa dalla NATO e in Palestina da Netanyahu e da Trump, contrapponiamo la logica del disarmo, della solidarietà e del mutuo soccorso internazionalista tra i popoli.
La causa palestinese ci riguarda perché è un principio di libertà e di diritto alla vita che non può essere solamente ascritto al nazionalismo di turno, del più prepotentemente forte. Come nel caso di Israele oggi. L’accusa di antisemitismo nei confronti di chi critica la condotta criminale del governo di Netanyahu è una farsa intrisa di un insultante revisionismo storico proprio verso le atroci vicende patite dagli ebrei prima e durante la Seconda guerra mondiale.
Per questo, per esprimere questi valori di comunanza e di vicinanza col popolo palestinese, parteciperemo agli scioperi del 19 e del 22 settembre indetti da USB e CGIL e invitiamo tutte e tutti ad esserci per fare della voce di ognuno un grande, non silenziabile grido corale.
PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA
FEDERAZIONE PROVINCIALE DI SAVONA
Savona, 17 settembre 2025