Rifondazione Comunista Savona

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Da Azione a Rifondazione: un confronto tra i giovani che fanno politica

Nel processo di riorganizzazione del coordinamento provinciale delle/dei Giovani Comuniste/i di Savona, ha preso corpo sabato 22 marzo una iniziativa pubblica su “I giovani e la politica del futuro“, tenutasi alla Società “Fratellanza Leginese” – Circolo “Milleluci“. 

Vi hanno preso parte i più giovani consiglieri comunali di Savona, come Federico Mij del Movimento 5 Stelle, Massimiliano Carpano di Azione, unitamente ad altri esponenti altrettanto giovani di differenti realtà politiche e del mondo della scuola: Matilda Mazza dei giovani di Europa Verde, Jacopo Siffredi già consigliere comunale di Rifondazione Comunista a Taggia, Michele Ciulla del “sindacato” studentesco Sinistra Universitaria di Genova.

Jacopo SIffredi (PRC)

Invitati ad esporre le loro opinioni da Alessandro Gentiluomo, del coordinamento provinciale dei GC di Savona, la presentazione dei diversi ambiti di attività politica, sociale e civile è iniziata con Jacopo Siffredi che ha trattato della storia di Rifondazione Comunista e della interconnessione delle lotte. Partendo dal presupposto che non esistono lotte di serie A e lotte di serie B.

Michele Ciulla si è soffermato sull’importanza del diritto allo studio, specificando che non è ascrivibile soltanto alla possibilità concreta di studiare ma che, in realtà, comprende anche tutta una serie di circostanze che permettono a quel diritto di realizzarsi: il poter trovare un alloggio per chi è fuori sede e costi non proibitivi, l’accesso per tutte e tutti alla manualistica; la possibilità di frequentare lezioni e corsi anche mediante le moderne tecnologie da remoto.

Matilda Mazza (Europa Verde)

Matilda Mazza ha puntato sulla necessità, per la politica dell’oggi e dell’immediato domani, di mettere al centro delle problematiche di sviluppo la questione ambientale e l’ecosostenibilità messa in forse dalla crisi verticale di un’economia che privilegia sempre di più scelte private e profittuali rispetto al benessere comune.

Federico Mij ha ragionato sull’attualità di un cambiamento della politica che ha riguardato proprio per i Cinquestelle: l’approdo nel settore progressista è un elemento di non poca importanza in tempi in cui l’egemonia culturale sembra passata da sinistra a destra con una colpevole disinvoltura della prima e una occasione storica raccolta dalla seconda, mentre Massimiliano Carpano ha insistito sul fatto che la politica italiana abbia bisogno di un partito di centro non subalterno al PD.

Massimiliano Carpano (Azione)

Domanda più dibattuta è stata quella sulla piazza per l’Europa convocata da Michele Serra e da “la Repubblica“. Jacopo Siffredi ha definito “confusa” quella reunion di partecipanti che ha risposto ad un appello trasversale, incapace di dire un NO senza se e senza ma al riarmo vonderleyano e alla prosecuzione del conflitto, visto ancora come “resistenza ucraina” nei confronti dell’imperialismo russo. Rifondazione Comunista non vi ha preso parte proprio perché l’ambiguità sul punto fondamentale del riarmo/disarmo non era stata risolta.

Riprendendo la confusione come elemento discriminante della già citata trasversalità europeista di Serra, Michele Ciulla e Matilda Mazza hanno espresso toni fortemente critici sul piano “ReArm Europe“, pur manifestando una vicinanza a qualunque piazza si esprima in favore dell’unità europea. Federico Mij ha visto, invece, in ciò un tifo sperticato per una certa parte, quella del riarmo: per i Cinquestelle occorre la trattativa per arrivare alla pace.

Federico Mij (M5S)

Massimiliano Carpano, invece, diversamente dagli altri suoi giovani colleghi, sostiene la necessità di difendere i valori occidentali posti a precondizione per una limitazione delle prepotenze di una parte del mondo che è riemersa dopo la fase unipolare e ha dato seguito, nelle complesse modificazioni globali, ad un nuovo multipolarismo. Marcando tutta la distanza tra Rifondazione ed Azione, Jacopo Siffredi, in risposta all’intervento di Carpano, ha domandato quali siano questi alti valori della democrazia occidentale ed europea.

Maggiore consonanza si registra nel momento in cui ci si interroga sui quesiti referendari proposti dalla CGIL e che saranno proposti al voto l’8 e il 9 giugno prossimi. Sinistra Universitaria, Rifondazione Comunista e Verdi si ritrovano compatti nel sostegno al SÌ che è sinonimo di rivoluzione sociale, di rivolta contro le politiche liberiste degli ultimi decenni e la compressione sempre più asfittica dei diritti del mondo del lavoro, del vasto arcipelago della precarietà e del tanto trascurato sottobosco dei “neet“, tutti coloro che non studiano e che non lavorano e che nemmeno cercano un’occupazione.

Michele Ciulla (Sinistra Universitaria – Genova)

Un dato impressionante a questo proposito è stato esposto proprio dalla CGIL di Savona che ha messo in luce il dramma della disoccupazione di lunghissimo corso nella nostra provincia: una percentuale tra le più alte della Liguria e dell’Italia intera tra i giovani dai 18 ai 29 anni. Un dramma sociale che non fa parte, evidentemente dei “valori occidentali” di questa Europa tutta banche, armi e competizione finanziaria.

Federico Mij ha rivendicato le lotte portate avanti dal Movimento 5 Stelle sullo “ius scholae“, ammettendo una punta di scetticismo in merito al raggiungimento del quorum. Carpano, invece, ha criticato il sindacato dei lavoratori per il fatto che terrebbe in poco conto le necessità delle aziende. Ci permettiamo una battuta in merito: la CGIL deve fare gli interessi di chi lavora e non di sfrutta il lavoro altrui. Per fare gli interessi delle aziende c’è sempre Confindustria.

Riguardo le problematiche concernenti la nostra provincia, si è poi discusso della “turistificazione” del territorio, di altri temi riguardanti la scuola come il benessere psico-motorio, nonché riflessioni di carattere più generale sulla vasta disaffezione nei confronti della politica da parte tanto della popolazione in generale quanto dei giovani in particolare.

Un ultima domanda da parte di Alessandro Gentiluomo ha riguardato il tema del nucleare. Jacopo Siffredi ha ribadito la contrarietà di Rifondazione Comunista alla costruzione di centrali al riguardo, rivendicando il risultato del referendum tenutosi a suo tempo. Matilda Mazza ha ripreso queste argomentazioni citando, oltre modo, valide alternative come l’energia eolica o il fotovoltaico.

Michele Ciulla e Massimiliano Carpano invece hanno affermato di essere favorevoli ad una implementazione dello sviluppo del nucleare anche in Italia. Federico Mij, diversamente, ha sostenuto che non vi sono le possibilità oggettivamente materiali, nonché le capacità, per costruire nel nostro Paese delle centrali nucleari funzionanti ed ottimali.

Un dibattito, una tavola rotonda che, proprio nella diversità di opinioni ha arricchito chi l’ha seguita e ha permesso di inaugurare una nuova stagione di confronti per costruire una alternativa a queste destre che oggi stanno facendo retrocedere l’Italia tanto sul terreno dei diritti sociali quanto su quello dei diritti civili ed umani. I temi da trattare, naturalmente, sono moltissimi. E per questo diamo appuntamento alla prossima iniziativa che organizzeremo quanto prima.

GIOVANI COMUNISTE/I – SAVONA
COORDINAMENTO PROVINCIALE

24 marzo 2025

foto di Matteo Oliveri