Rifondazione Comunista Savona

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La sconfitta delle destre non può lasciarci indifferenti

DOCUMENTO CONCLUSIVO
XII CONGRESSO NAZIONALE
Montecatini Terme 7-8-9 febbraio – 2025

Votato a maggioranza

Le centinaia di Congressi dei Circoli Territoriali, le migliaia di compagni/e coinvolti in un dibattito appassionante che hanno preceduto il Congresso Nazionale, costituiscono una ricchezza politica straordinaria e un esempio di democrazia partecipata, che hanno messo in luce la necessità di definire pur nelle diverse posizioni congressuali, una linea politica chiara e condivisa di indirizzo politico del partito.

Assumendo i contenuti emersi dalle centinaia di congressi di Circolo, consegnando loro una completa autonomia di azione e indirizzo politico locale, pensiamo necessario favorire un rinnovamento delle pratiche politiche, che renda il nostro partito capace di parlare alla società e di radicarsi profondamente nei tessuto sociale del paese e in particolare nei luoghi di lavoro.

Il vento della guerra che soffia impetuoso in Europa e nel mondo, insieme all’avanzata politica dell’estrema destra post-fascista e post-nazista, apre scenari inediti di crisi e concreti pericoli di tenuta democratica.

Tende ad affermarsi nel mondo una moderna tecnocrazia reazionaria di portata globale, che ha l’obiettivo di stabilire una società post-democratica e autoritaria. Ci battiamo e lavoriamo affinché si formino i più ampi e unitari “Fronti politici antifascisti” in tutto il paese. La difesa della nostra Costituzione dalle spinte autoritarie del governo Meloni, si unisce alla necessità di sconfiggere le destre nel paese reale e nei territori.

La battaglia sul referendum per la Cittadinanza e il proseguimento della lotta contro l’Autonomia Differenziata, la lotta contro il DDL sicurezza, sono terreni di lotta nazionale per costruire un fronte politico e sociale per battere la destra del governo Meloni. La costruzione di un largo e forte movimento della Pace e antifascista, di un movimento reale che coinvolga ampie masse, che contrasti l’economia di guerra, per il disarmo e la pace è uno degli obiettivi per tutto il partito.

I referendum sul lavoro promossi dalla CGIL su cui ci impegneremo affinché si affermino, saranno un positivo veicolo largo e unitario, per riannodare i fili di un rapporto fecondo con lavoratori e lavoratrici.

Come comunisti continuiamo a pensare, che senza un ruolo attivo di milioni di lavoratori e lavoratrici, impegnati in una lotta per il lavoro e il salario, l’occupazione, il diritto alla casa, ad una sanità integralmente pubblica e l’affermarsi di nuovi diritti sociali per tutti e tutte, non ci sia trasformazione reale del paese.

Lottiamo da comunisti per un moderno paese dove le opportunità di crescita individuale, costituiscano i capisaldi per una redistribuzione della ricchezza nazionale oggi esclusiva dei moderni ceti delle élite parassitarie, che depredano e impoveriscono milioni di lavoratori e lavoratrici, di giovani, donne e anziani.

È ormai sotto gli occhi di tutti che la dittatura del mercato è la abnorme finanziarizzazione dell’economia sono incompatibili con la democrazia politica. I record di astensioni nelle elezioni di ogni ordine e grado impongono a tutte le forze democratiche di impegnarsi a lottare contro i progetti di premierato, per mettere fine alla stagione del presidenzialismo in regioni e comuni e al bipolarismo maggioritario. 

È indispensabile restituire al parlamento e ai consigli il potere legislativo e decisionale limitando fortemente i poteri degli esecutivi, eliminando la estrema ed oscena personalizzazione della politica spettacolo, restituendo alle istituzioni politiche e ai partiti il ruolo previsto dalla Costituzione.

A tal fine il PRC si impegna a promuovere un fronte democratico per il ritorno alla legge proporzionale senza sbarramenti.

E’ necessaria una nuova alternativa politica di trasformazione sociale nel paese, che chiuda definitivamente la stagione liberista e privatizzatrice che depreda e impoverisce i molti arricchisce i pochi. Il tema della sconfitta delle destre non può lasciare indifferenti i comunisti, e siamo consapevoli dei nostri limiti e forze. 

Non vediamo oggi possibilità di convergenze politiche nazionali con il centro-sinistra, perché grandi e dirimenti sono le differenze programmatiche nazionali, a partire dal no alla guerra e al riarmo e al neoliberismo. Ciò non esclude di verificare a tutti i livelli diverse possibilità, o impossibilità, di convergenze tattiche, ove queste possano servire a migliorare le condizioni di vita di milioni di lavoratori e lavoratrici.

Il ritorno dei comunisti nel Parlamento Nazionale, che ridia voce pubblica ad una alternativa di sistema, è per noi un obiettivo importante ma mai disgiunto dalla concretezza dei programmi.

Compito del nuovo gruppo dirigente, sarà anche la verifica di un percorso programmatico e convergenze per una alternativa di sinistra, che rivolgiamo ad associazioni, sindacati e alle tante iniziative di lotta territoriali, alle forze politiche del M5S e AVS e della sinistra di alternativa.

Sarà l’insieme del corpo militante del Partito in un Referendum a decidere su proposta del Comitato Politico Nazionale, l’esito del posizionamento del PRC verso le elezioni parlamentari del
2027.

I temi rilevanti, come il problema del rafforzamento, dell’autofinanziamento, dell’organizzazione del partito a tutti i livelli, dovranno essere affrontati in un prossimo e specifico Comitato Politico Nazionale articolando una riflessione che aiuti il Partito a meglio coordinare le attività e l’intervento politico.

Ringraziando i compagni e compagne dei circoli e tutti voi delegati/e, oggi siamo chiamati a dare nuovo slancio alla nostra azione politica. Ringraziamo le tante personalità pubbliche, i Partiti, le Associazioni, le Reti, i sindacati, che hanno portato il loro saluto non rituale al nostro Congresso, una interlocuzione larga e positiva segno di un riconoscimento della nostra presenza e azione nazionale.

Compagni e compagne il Congresso Nazionale si è concluso con una linea politica certo di maggioranza, ma questo non deve impedire una pratica politica comunque unitaria e inclusiva, che andrà messa in pratica nel lavoro comune e consegnamo come dovere e obbligo al nuovo gruppo dirigente.

Montecatini Terme, 9 febbraio 2025 


Speciale XII Congresso nazionale