Il segretario nazionale del Partito a Savona per un dibattito a Rifondafesta sulle riforme del Governo su autonomia differenziata, premierato e magistratura

“Sono anni che c’è un attacco fortissimo all’autonomia della magistratura che non ha nulla a che fare col garantismo”. Così Maurizio Acerbo, segretario nazionale di Rifondazione comunista è intervenuto al dibatto organizzato dal partito locale alla Rifondafesta, con Licia Casarni segretaria generale di Flc Cgil e Rita Lasagna, avvocato e autrice della guida “Dritto alla salute”.

“L’autonomia e indipendenza della magistratura è uno dei cardini della separazione dei poteri propria di una Costituzione democratica come la nostra – ha spiegato Acerbo – Nel momento in cui sottoponi il pubblico ministero a una subalternità a chi fa le indagini e chi fa le indagini dipende dal governo c’è un tendenziale superamento del principio d dell’obbligatorietà dell’azione penale. E’ ovvio che l’autonomia e indipendenza della magistratura è un fastidio che il Governo si vuole togliere”.

“Quello vole fare la destra è cambiare la forma di governo, distruggere l’unitarietà della Repubblica e fare fuori pure l’indipendenza della magistratura – ha continuato Acerbo – Nella prossima primavera possiamo avere una grande occasione, e dico grazie anche alla Cgil per la raccolta firme, andare a votare al referendum contro la legge sull’autonomia differenziata”.

Sull’autonomia è in corso una raccolta firme per indire il referendum contro la legge che, secondo la sinistra e vari giuristi, creerebbe enormi divari economici e sociali tra le regioni.

“Per una regione come la Liguria – ha proseguito Acerbo – che non ha le entrate fiscali della Lombardia o del Veneto l’autonomia differenziata è un colpo mortale. Lo è per gran parte del nostro paese, se si conoscono un po’ i conti pubblici. Non ci saranno risorse pubbliche aggiuntive, cosa di cui si vanta il Governo, ma non anche volendo non le avrebbero nemmeno perché con il patto di stabilità andiamo incontro ad anni di taglia alla spesa pubblica, a partire dalla prossima legge di bilancio. Già quando si parla di questi Lep (i livelli essenziali delle prestazioni),  ho dubbi anche sulla costituzionalità di questi Lep perché, se c’è il diritto alla salute non è che hai diritto a un minimo essenziale ma alla migliore assistenza, che tu sia nato in Liguria o in Lombardia”.

ELENA ROMANATO

tratto da Savonanews.it

foto di Marco Sferini