Ponte Morandi. Cinque anni dopo: le vittime uccise due volte
Nel 5° anniversario della strage del Ponte Morandi non ci uniamo al coro di ipocrita invocazione della giustizia da parte dei partiti di destra e centrosinistra che portano la responsabilità politica della strage.
La verità politica è chiarissima e inequivocabile: 43 persone innocenti sono morte a causa della sciagurata privatizzazione delle autostrade a cui solo noi di Rifondazione Comunista ci opponemmo. Ai privati furono garantite concessioni con regole tutte a loro favore e una totale assenza di controlli.
L’asservimento della politica a gruppi economici privati è proseguita anche dopo il crollo nonostante siano emerse dalle indagini evidenti prove della mancata manutenzione.
Quelle vittime sono state ammazzate una seconda volta quando, invece di togliere la concessione a chi non aveva garantito la manutenzione, la politica ha deciso di ricomprare con 9,5 miliardi di denaro pubblico le quote della società concessionaria Atlantia.
Il crollo del Ponte Morandi è il simbolo del fallimento delle privatizzazioni e della subalternità della politica di centrosinistra e centrodestra agli oligarchi della nostra economia.
Quello delle autostrade è stato un gigantesco furto ai danni del popolo italiano, un simbolo del saccheggio del patrimonio pubblico e dei beni comuni dell’ultimo trentennio. Dopo essere stati tartassati dai pedaggi ci ritroviamo infrastrutture insicure e ammalorate.
Ai familiari delle vittime rinnoviamo il cordoglio di Rifondazione Comunista e di Unione Popolare.
MAURIZIO ACERBO
Segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista
Coordinamento nazionale di Unione Popolare
Roma, 14 agosto 2023