Non c’è pace per i martiri della Resistenza. Poche ore fa, come si apprende dagli organi informativi, vandali ignoti ma di ovvia connotazione politica, hanno fatto letteralmente a pezzi la targa commemorativa (da pochi mesi rinnovata e già in anni passati “vittima” di piccole discariche abusive ai suoi piedi) del barbaro assassinio di 7 patrioti e martiri savonesi avvenuto per mano dei nazifascisti il 27 dicembre 1943 al Forte della Madonna degli angeli come rappresaglia verso gli attacchi partigiani.
“Il natale di sangue del 1943”: così viene ricordato quel tragico evento della storia savonese. Ma il loro sangue ha contribuito a liberare questo paese dal fascismo e dall’occupazione tedesca.
Chi oggi compie atti del genere, anche solo con semplice superficialità, si qualifica da solo, e non c’è minimizzazione che tenga.In un paese dove abbondano i richiami all’odio, dove l’emergenza occupazionale con annessa mattanza di morti sul luogo di lavoro e la soglia di povertà assoluta tocca 5 milioni di persone la fanno da padrone, è nostro dovere vigilare su quanto accade e non sottovalutare il ritorno di certe comportamenti squadristi che distruggono i ceppi e le targhe commemorative di chi ha sconfitto il nazifascimo.
La Federazione di Savona del Partito della Rifondazione Comunista chiede che il Comune di Savona condanni senza se e senza ma questo ignobile atto, poiché la memoria dei martiri della Resistenza e gli stessi principi costituzionali sulla quale si il nostro Stato non meritano di essere ridotte in questo modo.
FABRIZIO FERRARO
Segretario Provinciale Rifondazione Comunista – Savona
Savona, 14 settembre 2018