La maggioranza della V Circoscrizione ha portato in Consiglio la proposta di intitolare una via del centro storico a un giovane missino, Sergio Ramelli, che fu ucciso a Milano negli anni ’70. Non si tratta di un’idea estemporanea, bensì dell’adesione a una iniziativa su piano nazionale di An per ottenere tale intitolazione nei diversi comuni. Ribadire che il confronto democratico non deve mai cedere spazio all’intolleranza e alla violenza: se tale era la motivazione non poteva che essere condivisa, basilare nella nostra concezione morale e politica.

In questo spirito ho proposto che l’intitolazione in discussione fosse spostata sul nome di F. Dallari, vittima delle “bombe di Savona”: si sarebbe così ricordato come anche Savona ha vissuto drammatici momenti in cui la convivenza civile e politica è stata segnata dall’uso della violenza, dalla volontà di prevalere interrompendo con la forza il confronto democratico: dopo i manganelli e l’olio di ricino degli anni ’20, le sentenze del Tribunale speciale degli anni successivi, dopo le fucilazioni e le deportazioni degli anni ’40, la nostra città, con le “bombe di Savona” ha vissuto un altro momento in cui la violenza ha tentato di intimorire e far tacere il confronto politico.

La proposta non è piaciuta. La discussione, a questo punto, è stata occasione da parte dei consiglieri di Forza Italia e di An di maldestri tentativi di rilettura storica goffamente revisionista, di una vibrata messa in stato di accusa dei “cattivi maestri”(dei quali capofila è stato individuato Ludovico Geymonat) e della scuola pubblica, anche nella nostra città, veicolo di trasmissione di una cultura pericolosa e faziosa. Non sono mancati riferimenti alle vicende più recenti che hanno portato alla più volte reiterata definizione di Carlo Giuliani quale “un delinquente”.

Atmosfera greve, linguaggio aggressivo che ci hanno riproposto contenuti e atteggiamenti evidentemente non superati e inquietanti. E’ caduto così ogni possibile equivoco: non ci trovavamo di fronte alla volontà di affermare il principio del confronto democratico, si trattava solo di provocazione pura e semplice, offensiva per la Città e la sua tradizione. La votazione era scontata, o quasi: solo 3 voti contrari! (9 favorevoli e 3 astenuti).

Tutto ciò alla riflessione dei savonesi.

GIULIANA CORNETTI GALLIA
Consigliera PRC della V Circoscrizione – ex presidente della medesima

19 febbraio 2003