Conosciamo i candidati che vi proponiamo per le elezioni europee 2024. Tre brevi schede per sapere chi sono, cosa hanno fatto e cosa ancora vogliono fare.
Le preferenze vanno scritte in ordine di genere alternato: donna – uomo – donna (oppure uomo – donna – uomo) se ne vengono assegnate tre.
Se invece si decide di dare due preferenze, è sufficiente l’alternanza uomo – donna (oppure donna – uomo).
Ovviamente tutto quanto sopra espresso non vale per la singola preferenza.
Ecco una cartolina riassuntiva e di seguito le schede biografiche di Anna Camposampiero, Angelo d’Orsi e Bice Parodi.
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Ho 56 anni e mi sono laureata nel 2023 in Economia dello Sviluppo, Gestione della Cooperazione con 110elode: la prova che non è mai troppo tardi per apprendere e cercare strumenti per leggere la realtà.
Sono un’attivista e una militante. In tasca ho la tessera dell’ANPI, dell’Ong “Un Ponte per..”, dell’Associazione di Amicizia Nazionale Italia-Cuba, sono co-fondatrice del Comitato “Berta Vive” di Milano in ricordo dell’attivista-ambientalista Berta Caceres Flores, assassinata nel 2016 per aver difeso la sua terra dalla costruzione di un megaprogetto idroelettrico.
Sostengo la causa del popolo curdo, seguo i processi di pace in Colombia, e l’internazionalismo è una delle componenti della mia azione politica, senza dimenticare che tutto è collegato.
Sono anche un’iscritta del Partito della Rifondazione Comunista che rappresento nell’Esecutivo della Sinistra Europea. Ognuna di queste appartenenze mi rappresenta, mi definisce, mi rende la persona che sono.
Milano mi ha adottata molti anni fa con reciproco amore e vivo da sempre al Giambellino.
Il 15 febbraio del 2003, ero a Baghdad a manifestare per la pace con “Un Ponte per…”. Un viaggio che mi ha cambiato profondamente, a cui ne sono seguiti molti altri, e ho visto con i miei occhi cosa fa un embargo, cosa fanno le guerre, anche quelle economiche costruite su trattati di libero commercio che distruggono i tessuti economici e sociali nei paesi più svantaggiati. Vent’anni dopo viviamo una terza guerra mondiale a pezzi, ma siamo orfani di un vero movimento per la pace.
Credo nella possibilità di agire per un cambiamento reale, a partire dalla necessità di Pace, Terra e Dignità.
Nato nel 1947 vicino a Salerno, emigrato con la famiglia a Torino alla fine degli anni Cinquanta. Studi classici e poi laurea in Filosofia con Norberto Bobbio (con una tesi sulle filosofie della guerra e della pace), sono stato Ordinario di Storia del pensiero politico all’Università di Torino, vi ho insegnato anche altre discipline, per oltre 40 anni.
Visiting professor in atenei stranieri, ho tenuto e tengo lezioni e conferenze in numerose sedi accademiche e culturali in Italia e all’estero. Fui collaboratore e allievo- amico di Aldo Capitini, collaborando alla rivista “Azione Nonviolenta” e fondatore poi di un Gruppo di azione nonviolenta a Torino, alla morte prematura di Capitini (1968).
Ho fondato e dirigo “Historia Magistra. Rivista di Storia critica” e “Gramsciana. Rivista internazionale di studi su Antonio Gramsci”. Ho pubblicato oltre a centinaia di articoli, più di 50 volumi: fra gli ultimi: L’Italia delle idee. Un secolo e mezzo di pensiero politico (Bruno Mondadori, 2011); Gramsciana. Studi su Antonio Gramsci (Mucchi, 2014, nuova ed. riv. e accr. 2015); 1917. L’anno della rivoluzione (Laterza, 2016); Gramsci. Una nuova biografia (Feltrinelli 2017; nuova ed. riv. e accr. 2018); L’intellettuale antifascista. Ritratto di Leone Ginzburg (Neri Pozza, 2019); Manuale di storiografia (Pearson Italia, 2021); Gramsci. La biografia (Feltrinelli 2024).
In preparazione un libro sulla situazione geopolitica mondiale nell’ultimo mezzo secolo e la biografia di Piero Gobetti. Lavoro nell’Edizione Nazionale degli Scritti di Gramsci, e in quella di Antonio Labriola. Dagli studi gramsciani ho tratto uno spettacolo (Un Gramsci mai visto, da me diretto e interpretato) che messo in scena finora una cinquantina di volte è tuttora in programmazione in varie città.
Giornalista fin dal 1971 (insignito con targa d’argento di “Decano del giornalismo piemontese”), ho scritto per numerosi quotidiani (La Stampa, Corriere della Sera, il Manifesto, il Sole 24 ore, Il Fatto Quotidiano…): ho interrotto pubblicamente i rapporti con La Stampa, e anche con MicroMega (di cui ero collaboratore organico fin dal 2004), per le loro posizioni belliciste sulla guerra in Ucraina.
Attualmente accanto a quello di docente e conferenziere (soprattutto sulle tematiche della guerra), svolgo un ruolo di commentatore dell’attualità in programmi radiotelevisivi, e sul web.
Candidato alle elezioni comunali di Torino nel 2021, per una lista unitaria di Sinistra, non sono stato eletto per pochissimi voti, e lanciai subito dopo l’idea di una Costituente della Sinistra, in parte raccolta nel progetto di Unione Popolare, sotto le cui insegne sono stato Capolista per la Circoscrizione 1, a Torino, alle Politiche del 2022.
Mi riconosco nel Progetto Pace Terra Dignità, perché ho fin dall’adolescenza messo in cima ai miei valori la pace, come valore supremo e qualificante, e a tal fine ho studiato, producendo numerosissimi testi, la guerra, il militarismo, il bellicismo.
Oggi più che mai, battersi contro la guerra è il primum et necessarium, anche a prescindere dagli orientamenti ideologici. Ma del resto ho sempre ritenuto (e scritto) che essere di sinistra significhi due cose: 1) battersi contro le disuguaglianze; 2) ripudiare la guerra.
La mia vita è una lunga militanza. Mi sono iscritta alla Federazione Giovanile Comunisti Italiani nel 1968 a 14 anni e da quel momento ho militato prima nella gioventù comunista e poi nel Partito Comunista Italiano fino a quando l’onda del femminismo ha coinvolto noi compagne dandoci nuovi stimoli di indipendenza dal Partito e nuove riflessioni sulla nostra condizione.
Mi sono così iscritta all’Unione Donne Italiane entrando poi nella segreteria provinciale genovese. In quegli anni affrontammo le grandi battaglie per la Legge 194, per il nuovo diritto di famiglia, per i consultori ed è un periodo che fu di grandi soddisfazioni.
Anche in campo lavorativo l’impegno nel sindacato F.i.s.a.c C.G.I.L ha caratterizzato la mia attività nel corso degli anni.
Nel 1991 ho aderito al Partito della Rifondazione Comunista e sono stata candidata due volte alle elezioni per il Comune di Genova.
Dopo l’amara esperienza del G8 a Genova vissuta in piazza è sorta in me l’esigenza di impegnarmi in prima persona nella difesa dei diritti umani e della democrazia, dopo aver visto entrambi i valori calpestati in quei drammatici giorni che culminarono nell’uccisione di Carlo Giuliani e nel massacro della scuola Diaz.
Attraverso l’Associazione Senza Paura ho cercato di portare avanti le istanze di giustizia nei confronti del Popolo Palestinese e del Popolo Kurdo entrando in diretto contatto con le loro associazioni e collaborando attivamente con loro. Allo stesso modo sempre attraverso l’Associazione ho cercato di lottare contro il crescente razzismo nei confronti dei migranti che fuggono dai loro Paesi per sfuggire a conflitti e per cercare un futuro di dignità.
Da alcuni anni sono segretaria del Circolo genovese dell’Associazione Nazionale di Amicizia Italia Cuba e dallo scorso anno faccio parte del direttivo nazionale della stessa.
Dopo il sanguinoso massacro di Hamas del 7 ottobre scorso e di fronte all’orrore della sproporzionata reazione di Israele che ha innescato una carneficina tra la popolazione civile di Gaza che secondo me può essere senza alcun dubbio essere considerata un vero genocidio io, figlia dell’unica sopravvissuta ad Auschwitz di un’intera famiglia, ho voluto esprimere pubblicamente il mio sdegno per come viene strumentalizzata la memoria della Shoah.
Per questo sono stata tra i firmatari dell’appello “Mai indifferenti” insieme a decine di ebrei ed ebree italiane che hanno chiesto l’immediato cessate il fuoco per porre fine al ciclo della violenza e aprire col dialogo nuovi spiragli di pace.
Per questo ritengo che nel momento in cui in Europa si torna a parlare di necessità di prepararsi a nuove guerre in cui saremo direttamente coinvolti l’impegno per la pace nella lista “Pace, terra, dignità” sia necessario e ineludibile.