Un’altra morte sul lavoro. Un altro, ennesimo, dramma che ha colpito la nostra provincia e che si ripete, purtroppo, ogni giorno in tutta Italia. Questa volta è toccato ad un sessantacinquenne, un impresario edile proprietario della ditta che si occupava della ristrutturazione di un complesso a Tovo San Giacomo, travolto dal crollo di una parte di parete. (La cronaca da “Savona news”: leggi qui).

Da anni denunciamo questo contino stillicidio di vite umane, collegate troppo spesso con la mancanza di sicurezza sul proprio posto di lavoro. Purtroppo la continua ripetitività di tali eventi ha creato una sorta di assuefazione nell’opinione pubblica, facendo passare le tragedie nel silenzio quasi totale.

Non vogliamo e non possiamo accettare questa rassegnazione, perché il lavoro è uno strumento per poter vivere in dignità, non per morire. La crisi di questi anni invece ha permesso che certe regole venissero eliminate. Tutto ciò non può, non deve accadere, considerando anche le rigide normative che tutelano i lavoratori e che devono assolutamente essere applicate.

Rifondazione Comunista esprime la propria vicinanza ai famigliari della vittima e si unisce alla richiesta dei sindacati che la sicurezza sul posto di lavoro, e nelle specifico dei cantieri – siano essi piccoli o grandi – debba essere sempre una priorità. Non è possibile sacrificare la sicurezza della propria vita in nome della produttività.

RIFONDAZIONE COMUNISTA
CIRCOLO “ERNESTO CHE GUEVARA” – PONENTE SAVONESE

Finale Ligure, 4 febbraio 2021