Marco stretto

C'è chi dice no

No alla Margonara, no all'ampliamento, no alla piattaforma, no all'Aurelia bis, no all'Albenga-Predosa, no ai parcheggi interrati, no al progetto Bofill, no alla recupero delle aree Metalmetron, no al retroporto di Varazze. E potrei continuare.
Capisco che in politica si possano dire anche dei no, ma solo con i no non si avanza una grande proposta politica. Come si fa a battere la destra con tutti questi no?
Con stima,

Carla

Ricordiamo che per parlare, discutere e confrontarsi con Marco Ravera, e più in generale con Rifondazione Comunista, basta scrivere all'indirizzo prc-savona@libero.it.

Cara Carla (mi permetto di darti del tu),
lla centrale Tirreno Power di Vado Ligure e Quilianoa tua mail si contrappone frontalmente a quella cui ho risposto qualche mese fa e ripropone con forza una contraddizione che ha lacerato, e sta lacerando, Rifondazione Comunista. Quella descritta nel libro "Quel che il futuro dirà di noi" di Paolo Ferrero: "Consentire alle alleanze anti-Berlusconi di governare, quali che fossero le politiche praticate, oppure opporsi? Accettare la logica del «meno peggio», o mantenere aperta una prospettiva di trasformazione sociale rischiando di essere accusati di far vincere la destra?".

Questo in generale, vengo ora allo specifico che tu hai sollevato. Innanzitutto non esiste un numero di "no" da spendere sulla scena politica locale oltrepassato il quale non è più "concesso" manifestare un dubbio, porre e porsi domande, evidenziare delle incongruenze, avere delle perplessità. Mostrare curiosità critica verso un progetto. Perché di questo si tratta.

I "no" dipendono da come vengono poste le domande. Mi spiego meglio e prendo ad esempio, sperando di farmi capire, il primo punto che hai citato: il no alla Margonara. Possono essere fatte due domande a tal proposito. La prima è quella "classica": siete favorevoli a realizzare un porto in quella zona della costa? E la risposta è inesorabilmente no. Ma ne esiste anche una "insolita" di domanda ovvero: siete favorevoli a mantenere quel tratto di costa libero dal cemento? E la risposta è inesorabilmente si. E questa riflessione sul come le domande vengono poste si può ovviamente allargare ad ogni progetto che hai citato. Allora capovolgo provocatoriamente la domanda, ma i nostri sono dei "no" o un grosso "si" ad un altro modello di sviluppo? la centrale Tirreno Power di Vado Ligure e QuilianoUn'idea di società che abbiamo più volte avanzato anche per il nostro comprensorio, basta andare a curiosare nel programma che abbiamo presentato in occasione delle Elezioni provinciali.

O ancora. I progetti che hai citato sono, come noto, tutti appoggiati dalla destra e per batterla credo sarebbe importante non proporre le stesse identiche cose. Forse è per questo che le forze della sinistra e quelle del centrosinistra nel suo insieme hanno perso credibilità.

Un caro saluto,

Marco Ravera
Savona - Luglio/Agosto 2010