Rifondazione Comunista – Savona

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Per un percorso di urbanistica partecipata

Da anni la questione del progetto del porticciolo turistico della Margonara torna periodicamente alla ribalta della cronaca, in particolar modo dopo la sentenza del Consiglio di Stato del novembre 2015 e il ricorso vinto da Gambardella.

Un progetto datato contro il quale il nostro partito si è sempre mosso al fianco di coloro che in questi anni si sono battuti contro la prevista devastazione di questo prezioso tratto di costa, in particolare le “Mamme della Margonara” e le varie associazioni  ambientaliste, sia per l’inutilità dell’opera, sia per il danno all’ecosistema presente nell’unico tratto di costa ancora non cementificato tra Savona ed Albisola. 

L’attuale maggioranza ha presentato in questi giorni un nuovo progetto che risulterebbe concordato con l’Autorità Portuale e che prevede la riqualificazione del fronte mare nel levante savonese, coinvolgendo anche le vecchie strutture industriali presenti.

In primo luogo non possiamo che stigmatizzare il ritardo col quale l’Autorità Portuale, dopo essere stata negligente nel non procedere all’invio al Ministero competente il parere negativo della Conferenza dei Servizi, affinché lo stesso bocciasse definitivamente il progetto di Gambardella e prevenendo così il ricorso al Consiglio di Stato, si appresta solo ora, in gran ritardo, a modificare il Piano Regolatore Portuale.

Se la modifica a tale Piano, come da noi sostenuto, fosse avvenuta prima del parere del Consiglio di Stato, recependo le nuove scelte urbanistiche comunali nel frattempo intervenute (grazie anche alle pressioni del nostro partito), ci troveremmo infatti ora in una posizione certamente di maggior forza nei confronti del costruttore Gambardella. 

Da quanto trapelato nella conferenza stampa indetta dal sindaco una notizia positiva sembrerebbe comunque esserci e cioè l’abbandono della scelta di cementificare la spiaggia della Margonara, e su tale scelta non possiamo naturalmente che essere favorevoli, così come l’idea del collegamento della passeggiata a mare con il complesso di San Giacomo.

Ci pare però singolare che scelte così importanti non siano state minimamente discusse nel luogo deputato e cioè il Consiglio Comunale e non si sia deciso un percorso di urbanistica partecipata, coinvolgendo i cittadini e le varie associazioni interessate. Riteniamo sia indispensabile ed urgente agire in tale direzione. 

Il Partito della Rifondazione Comunista esprime inoltre contrarietà alla creazione di nuovi volumi a carattere residenziale e commerciale nella nostra città, in una zona peraltro nella quale è possibile recuperare volumetrie dismesse (vedasi ex albergo Miramare), come sembra prevedere lo stesso nuovo progetto, e tenuto conto che la città di Savona possiede già un gran numero di abitazioni vuote e/o invendute.

Invece di procedere con una nuova speculazione edilizia, a cui peraltro non si capisce dal progetto se si sommeranno le ancor maggiori volumetrie che il progetto precedente prevedeva sul territorio di Albissola Mare, chiediamo che si adoperi una politica di consumo zero del suolo, ristrutturando e riqualificando quanto già presente sul nostro territorio.

FABRIZIO FERRARO
Segretario provinciale Rifondazione Comunista – Savona

FRANCO ZUNINO
Responsabile provinciale ambiente

MARCO RAVERA
Consigliere comunale “Rete a Sinistra – Savona che vorrei”

Savona, 5 maggio 2017