Ho scelto questa foto per salutarti, Silvio… Col proletariato che avanza, quello a cui sei stato vicino per tutta la vita: la povera gente, gli sfruttati, i derelitti, i meno considerati.  Lo hai fatto insieme a Milli e a Stefania, cui va il mio abbraccio grande, pieno di commozione, di tristezza.

Ho ripensato nell’attimo di un secondo ai tanti discorsi che abbiamo fatto ed anche a quando nei cortei e alle feste abbiamo cantato insieme tante volte: la tua e la mia voce erano quelle che trainavano un po’ le altre…

“L’internazionale di Fortini” ci piaceva molto: guarda al futuro e immagina che chi è vinto possa ancora provare a vincere. “Fu vinta e vincerà!”.

 

Mi toccherà cantare per un po’ da solo, perché tu le conoscevi proprio tutte le canzoni di Lotta Continua, di Potere Operaio e tutte quelle della storia del movimento dei lavoratori da fine ‘800 ad oggi…

Ma sono sicuro che prima o poi qualcuno ci sarà che si avvicinerà e farà nuovamente un coro per dare fiato a quella voglia di lotta che non hai mai perso.

Anche il tuo nichilismo, a volte, era contagioso perché, effettivamente, l’umanità – ad un primo sguardo – non si lascia granché amare…

Ma poi prevaleva la naturale propensione che avevi nell’aiutare i più deboli e l’amarezza per l’incoscienza umana spariva.

Dall’ANPI ad Emergency, dalle società di mutuo soccorso a Rifondazione Comunista. Tu, Milli e Stefania avete condiviso una vita di passioni, di emozioni che poche famiglie possono dire di avere.

Tu vai sereno, ora… Milli e Stefania rimangono con noi e noi con loro.

Ciao Silvio, caro compagno. Ciao…

MARCO SFERINI

Savona, 1° gennaio 2021