Marco stretto

Le proposte ci sono

Ciao Marco,
ho letto con attenzione la tua replica alla mail "C'è chi dice no". Quello che scrivi è condivisibile: no al cemento, no al porto alla Margonara etc. Ma secondo me la sinistra e il partito a cui appartieni dovrebbe essere in pò più propositivo. Mi spiego meglio: una persona che passava dalla Madonnnetta alcuni anni fa, vedeva una baraccopoli che sembrava una bidonville del terzo mondo.
Quindi quella stessa persona, letto, che si voleva intervenire alla Margonara si faceva l'idea che era un buon intervento. Se invece di arrivare a questo, qualcuno, anni fa si fosse alzato in consiglio comunale e avesse chiesto: "Cosa facciamo della Margonara? Interveniamo e la miglioriamo la zona con una bella riqualificazione per tutti i cittadini?".
Altro caso, perchè non avanzate una proposta per il vecchio San Paolo? Si potrebbe fare un centro di agregazione giovanile, un centro anziani, finalmente una biblioteca in centro etc, etc.
Secondo me la politica dei NO, non porta da nessuna parte. Bisogna essere propositivi o come dicevano nel 68: siate ragionevoli: chiedete l'impossibile.
Cosa ne pensi?
Ciao

Andrea

Ricordiamo che per parlare, discutere e confrontarsi con Marco Ravera, e più in generale con Rifondazione Comunista, basta scrivere all'indirizzo prc-savona@libero.it.

Ciao Andrea,
quando dici che dovremmo essere più propositivi può essere vero, ma è altrettanto vero che le nostre proposte trovano poco spazio sui media e i cittadini finiscono spesso col pensare che per "migliorare" il degrado di un determinato luogo o edificio vada bene qualunque il vecchio Ospedale San Paolo"ricetta". Lo schema è quasi sempre lo stesso. Si prende un edificio o una porzione di territorio la si "abbandona" in modo da poter poi "vendere" qualunque progetto di riqualificazione. È successo, ad esempio, per il porto di Savona e l'area dell'ex Italsider con il progetto Bofill.

Sulla Margonara, tuttavia, non sono così convinto che l'area sia abbandonata. Alcune cose sono da migliorare, ma non certo quell'angolo di spiaggia. Nel corso degli anni abbiamo avanzato due tipi di proposte: la prima per rispondere alle esigenze, importanti ma non certo prioritarie, della navigazione da diporto; la seconda per fornire una strada alternativa al turismo che va delineandosi lungo la nostra costa.

Per quando concerne il primo punto abbiamo avanzato l'idea di progettare, qualora venisse realmente dimostrata la necessità di nuovi posto barca, la Darsena Nuova come porto turistico prima che venisse occupata dalle crociere e oggi proponiamo con forza l'idea dell'area delle funivie. Il secondo punto è ugualmente importante. Abbiamo sempre pensato che si debba puntare su un turismo di qualità. Su un turismo diverso, eco-compatibile. Magari imitando quelle esperienze che hanno tenuto un profilo che ha puntato essenzialmente sulla qualità e non sulla quantità. Ad esempio, circa due anni fa, avanzai la proposta di far diventare la zona un'area protetta.

Anche la ristrutturazione del vecchio ospedale è stata affrontata con delle critiche, ma anche con delle proposte. Nel programma del 2002 indicammo come possibile utilizzo il trasferimento nell'edificio dell'Università per averla al centro della città. Sarebbe stato molto utile sia per le prospettive di sviluppo economico sia dal punto di vista culturale. O ancora avanzammo l'idea di trasferire nel vecchio San Paolo il Palazzo Comunale visto che nell'attuale sede non ci sono tutti i servizi del Comune (ad esempio i servizi relativi ai tributi e i vigili urbani) perché il palazzo è troppo piccolo. Questo si poteva fare, e si può fare, il vecchio Ospedale San Paolovendendo l'attuale Municipio e con il ricavo della vendita rimettere in sesto l'edificio del vecchio Ospedale.

Questi rapidi esempi dimostrano che noi di proposte ne facciamo e tante, che non diciamo "no e basta", ma queste non hanno trovato risposta ne nelle amministrazioni, ne nella cittadinanza forse distratta dalla politica spettacolo, dai leaderismi, questi si davvero distanti dal nostro modo di fare politica.

Grazie per la consueta attenzione. Un abbraccio,

Marco Ravera
Savona - Settembre 2010