Ruggeri contro Rifondazione Comunista

Un breve commento all'intervento del Sindaco di Savona sul possibile accordo tra Ulivo e PRC

Il Sindaco di Savona è intervenuto con grande determinazione per opporsi al possibile accordo tra l'Ulivo e Rifondazione Comunista, in vista delle prossime elezioni provinciali. Accordo che, tra vari "tira e molla" sembrava entrato nella fase di una discussione di merito, attorno ad alcune questioni che i rappresentanti di Rifondazione Comunista avevano sollevato, in particolare in materia di difesa dell'ambiente.

L'iniziativa del Sindaco di Savona sembra aver preso a pretesto il Sindaco di Savona Carlo Ruggerila contrarietà che il gruppo consiliare di Rifondazione Comunista in Comune ha espresso (sollevando anche forti espressioni polemiche da parte di un consigliere comunale dei DS, rappresentante della zona) circa il "contratto di quartiere" riguardante la zona di Piazzale Moroni. Le accuse rivolte a Rifondazione Comunista appaiono particolarmente pesanti. Si è parlato di una forza politica che attua "una cattiva politica": espressioni arroganti nel tono, intolleranti nella sostanza, probabilmente collocate al di fuori dal contesto di un civile dibattito democratico.

Giustamente alcuni organi di stampa hanno dato notizia dell'episodio facendo rilevare che, a questo modo, tra il Sindaco, il suo stesso partito (i cui vertici savonesi si erano molto impegnati, per riaprire il dialogo con Rifondazione Comunista), l'alleanza che lo sostiene si è aperto un contrasto di notevole portata, su di un tema come quello della politica delle alleanze che, in un sistema elettorale ad elezione diretta con premio di maggioranza, appare fattore del tutto determinante per l'esito di una competizione elettorale. Il tutto avviene, fra l'altro, nell'assenza di una indicazione precisa circa il candidato presidente del Centrosinistra che, appunto per via della appena citata elezione diretta, dovrebbe rappresentare il soggetto cui spetta l'ultima parola. Invece, chiunque sarà il prescelto, si troverà a dover fare i conti con una situazione costruita da altri, in una situazione di totale superamento delle prerogative previste dalla legge (vorrei sapere come avrebbe reagito l'attuale Sindaco di Savona se, al momento della sua candidatura, si fosse determinata una situazione del genere).

Al di là di queste anomalie politico-istituzionali che dimostrano quanto grandi siano le difficoltà a Savona sul piano della cultura politica, l'occasione potrebbe essere buona per Rifondazione Comunista non per ritirarsi sdegnosamente sotto la tenda dell'isolamento, ma per insistere sia sulle discriminanti di programma poste nel corso del confronto fin qui aperte, ma anche sul bilancio dell'Amministrazione Comunale di Savona: una amministrazione votata e destinata ad un solo obiettivo, i cui risultati sul piano delle questioni più importanti che stanno a cuore della cittadinanza (ambiente, viabilità, servizi sociali, cultura) appaiono del tutto negativi. Viviamo in una città dove ci sarà il terminal crociere per i turisti mordi e fuggi, ma senza teatro, senza palazzetto dello sport, con uno stadio fatiscente, una biblioteca vietata ai deboli di cuore, una pista ciclabile non frequentata dai ciclisti, la discarica dei rifiuti esaurita, con il direttore dell'Unione Industriali che fa anche il Presidente della Fondazione della Cassa di Risparmio, l'Autorità Portuale commissariata, ecc...

Cogliere il dibattito sulle Elezioni Provinciali per discutere tutto questo, potrebbe anche essere una occasione interessante: certo, attraverso proposizioni che guardino all'interesse generale e non soltanto all'interesse di alcuni privati. Senza prefigurare esiti scontati: a volte c'è spazio per soluzioni non sempre perfettamente in linea con la volontà di chi si crede troppo potente.

Franco Astengo
Savona - 31 Marzo 2004