I talebani dell'ambiente

Dobbiamo intervenire ora per non rincorrere l'emergenza

Siamo ormai più che abituati, quasi assuefatti, alla "esuberanza verbale", chiamiamola così, del Consigliere Bagnasco quando parla delle posizioni politiche degli avversari; tanto è vero che sono stato molto in dubbio se rispondere o meno a tale effluvio di improperi, comparsi sul quotidiano "La Stampa", in data 16 Ottobre, rivolti ad alcuni componenti Stefano Ressiadella maggioranza del comune di Cairo, dalle accuse di essere attaccati al "cadreghino", a quelle di fare "del populismo a servizio della povertà economica", a quella di essere "talebani dell'ambiente". A tutto ciò, si aggiungono le affermazioni del Consigliere Barlocco, che lamenta uno scarso coinvolgimento della minoranza su alcune questioni, come la discarica della Filippa, questione che invece ha visto molto coinvolta la precedente amministrazione di cui Barlocco e Bagnasco facevano parte; infatti è proprio da quel momento che inizia in modo favorevole l'iter amministrativo della autorizzazione alla discarica; salvo poi, come amministrazione comunale, quando le preoccupazioni degli abitanti delle Ferriere crescevano, mettersi in testa a manifestazioni "populiste" e "movimenti da capopopolo", come loro li chiamano. Ricordo anche che la costruzione del nuovo cementificio nelle aree di Bragno, per fortuna fino ad oggi non in produzione, fu autorizzata sempre da quella amministrazione.

Certo è che per quanto riguarda il Comitato sorto contro la centrale a biomasse di Ferrania, esso nasce da una esigenza vera di chiarezza e di informazioni; ci si lamenta sempre della scarsa attenzione dei cittadini verso la gestione della "cosa pubblica" e del distacco che essi hanno dalla politica, ed invece, quando questi tentano di prendere la parola, riunendosi spontaneamente e senza protettori politici, li si scredita subito, qualificando il comitato come "fantomatico" ed al servizio di una parte politica.

Non vorrei, come "talebano dell'ambiente", trovarmi di fronte ai "pasdaran del progresso a tutti i costi", coloro che non tengono mai conto delle ricadute sociali e sulla salute che Stefano Ressiacerte scelte, in passato come per il presente, hanno pesato sui cittadini. Vorrei chiedere a Barlocco e Bagnasco se pensano davvero che il rilancio industriale del sito di Ferrania passi principalmente per l'insediamento della centrale a biomasse, con una ricaduta occupazionale di poche unità di addetti, mentre i progetti industriali previsti nell'Accordo di Programma stentano a decollare seriamente, a fronte di contributi pubblici già erogati dalla Regione Liguria.

La posizione della mia parte politica, concordemente a quella del Consigliere Poggio e degli Assessori Goso e Ligorio, è che dobbiamo avere tutte le certezze che un tale impianto non diventi un inceneritore di rifiuti, per non trovarci poi, in ritardo, a cercare di tamponare una situazione che possa divenire indifendibile e vessatoria nei confronti degli abitanti di Cairo e degli altri comuni limitrofi.

Stefano Ressia
Consigliere comunale Cairo Montenotte
Cairo Montenotte - 16 Ottobre 2009