Alcune analogie tra Vetrotex e Ferrania

L'accettazione passiva dei licenziamenti è divenuto un fatto normale nella nostra provincia

Abbiamo letto su La Stampa del 3 Novembre l'articolo titolato "La Vetrotex non rinnova i contratti a termine" e la lettera del Segretario provinciale della CUB (Confederazione unitaria di base). E a noi, che abbiamo vissuto con i lavoratori di Ferrania il percorso della triste vicenda della fabbrica valbormidese e le origini e le conclusioni, sono venuti alla mente tristi presagi. E pur tenendo manifestazione dei lavoratori della Val Bormindaconto delle differenze tra le due aziende non abbiamo potuto evitare di fare un raffronto tra gli inizi della storia della Ferrania e gli accadimenti odierni della Vetrotex.

Il 27 Novembre 2003 infatti, la stampa annunciava il licenziamento dei lavoratori precari a Ferrania. Pochi giorni dopo l'annuncio della cassa integrazione per 700 dipendenti, e, trascorsi ancora pochi giorni, iniziava il lungo calvario che moltissimi in provincia di Savona conoscono e che purtroppo non ancora finito.

Da quanto sappiamo esistono forti differenze tra la situazione della antica fabbrica cairese e la Vetrotex di Vado Ligure, ma quando assistiamo all'allontanamento dal posto di lavoro dei dipendenti, e si annunciano riduzioni degli organici, non possiamo fare a meno di pensare che, in fondo, differenze tra le due vicende non ve ne sono.

C'è aria di crisi quando una qualsiasi azienda licenzia personale. E mentre nel caso Ferrania era ed è palese, (nonostante le opinioni dei sindacati confederali), che l'azienda era ed è in forte crisi, a causa della situazione del mercato del fotosensibile, e per la condizione finanziaria esistente in allora, non ci pare che la Saint Gobain sia nelle stesse condizioni, almeno per quanto riguarda la situazione finanziaria.

Traspare tuttavia dalle notizie succintamente esposte nell'articolo, che la proprietà della Vetrotex abbia accampato per le situazioni di esubero una scarsa competitività dell'impianto di Vado sul mercato "globale". Anche queste considerazioni ci fanno temere che i prossimi passi dell'azienda seguiranno un iter che ci porta alla memoria, oltre alla questione Ferrania, altre vicende recenti, chiusura della Rolam di Altare, fuga della Comilog di Cairo Montenotte, per non andare ancora più indietro la lotta alla Rolamnel tempo, ricordando, Agrimont e ACNA.

Abbiamo, come dicevamo, tristi presagi, e serie preoccupazioni, non solo per gli esuberi del personale alla Vetrotex, ma per l'assuefazione, l'accettazione passiva di questi fatti da parte dei lavoratori, delle OO.SS ed anche dei cittadini abitanti il territorio. Par quasi che tutti gli abbandoni, le dismissioni, la fuga degli insediamenti industriali, la perdita di posti di lavoro, siano divenuti un fatto normale in provincia di Savona.

E fatto ancora più preoccupante a nostro avviso, e il constatare che mentre accadono queste dismissioni, questi abbandoni, si favoleggi di re-induistrializzazione e si propongano e si caldeggino ipotetici poli tecnologici, nella totale assenza di un progetto che tenga conto delle reali condizioni della fase, delle capacità imprenditoriali, delle risorse del territorio, delle condizioni strutturali e della situazione disastrosa delle infrastrutture.

È pur vero che qualche timido tentativo di introdurre elementi di studio e di progettazione esiste, ma è settoriale estemporaneo, mal digerito e mal sostenuto dai poteri istituzionali, parcellizzato e viziato dal fatto che non si inserisce in una visione d'insieme, a 360 gradi. Manca anche a nostro avviso la volontà politica di invertire questo processo degenerativo della economia della provincia, con proposte realmente innovative e concrete. Si tenta di gestire l'esistente, rattoppando i buchi del sistema produttivo, si addossano responsabilità al mercato globale, si tenta di ridurre il costo del lavoro a scapito dei lavoratori non si investe con prospettive di lungo periodo ci si rivolge all'assistenzialismo di stato, quando ormai le situazioni sono insostenibili.

Dette queste cose di carattere generale a noi pare la protesta dei lavoratori della Ferrania
foro di Francesco Deriu
la rabbia dei lavoratori della Rolam
foto di Marco Ravera
tuttavia che nel caso Vetrotex vi sia la necessità di una attenzione e un impegno diverso da quello che le organizzazioni sindacali e la cittadinanza, a Cairo e in Valbormida, hanno riservato e riservano ai lavoratori della Ferraia. È necessario, indispensabile un impegno e una azione che tenti di prevenire la eventualità che l'azienda inizi con il licenziamento dei lavoratori precari per continuare poi con dismissioni di più ampia portata.

Noi crediamo che non vi siano i termini per concertare o mediare, riteniamo invece che i lavoratori debbano conoscere con certezza il loro futuro, crediamo che vi sia la necessità di una ferma presa di posizione. Troppe aziende hanno lasciato la provincia di Savona abbandonando al loro destino i lavoratori o scaricandoli sulle spalle delle istituzioni, e regalandoci anche gravi situazioni di degrado ambientale. A nostro avviso questo non deve essere più permesso e aggiungiamo che lasciare soli i lavoratori precari e non prendersi carico anche di quelli che, meno fortunati di altri, sono i più deboli e indifesi. Non difendendo loro, non difenderemo nemmeno quei lavoratori che pur avendo un impiego a tempo indeterminato, domani rischieranno anche'essi il posto di lavoro e non riusciremo a cambiare una tendenza che ci sta ricacciando indietro di 50 anni.

Giorgio Magni
Consigliere Comunale L'altra Cairo
Cairo Montenotte - 4 Novembre 2005