Perché nessuno spiega la presunta utilità dell'Albenga-Millesimo-Predosa?

Non solo ideaologia, ma rispetto e conoscenza del territorio

Fin dal giorno del suo insediamento Vaccarezza non ha perso tempo con i suoi slogan di stile berlusconiano: meglio partire subito all'attacco e tacciare di "comunista" o di "oppositore per partito preso" chiunque non la pensi come lui. E così ora, a proposito dell'ipotetica autostrada Albenga-Millesimo-Predosa, egli non spiega analiticamente perché è utile, nè perchè, come, Angelo Vaccarezzaquando e con quali finanziamenti potrà realizzarsi. Esordisce immediatamente con accuse, agli oppositori, di ideologismo, senza accorgersi che, in tal modo, mostra unicamente la sua debolezza. Quando infatti non si sa come obiettare ad un interlocutore, lo si taccia di ideologismo ed il gioco è fatto. Ma questo atteggiamento è solo indice di poca dimestichezza con il problema.

Al di là delle facezie di Angelo, desidero porre qui una problematica cui non mi pare si pensi spesso: infatti non escludo a priori la realizzazione dell'infrastruttura, ma credo che essa, prescindendo dalle convenienze degli imprenditori che la ricercano e dalla vanagloria dei politici che se ne adornano, vada seriamente ed approfonditamente subordinata all'esito, tra le tante, di una verifica essenziale. Quale cioè potrà essere il suo impatto in profondità sul territorio, tenuto conto del prevalente sviluppo in galleria, quanto meno fino a che non abbia superato la dorsale ligure-padana.

Va detto infatti che, dai margini della piana di Albenga, fino, quanto meno, all'altezza di Bardineto, le formazioni rocciose presenti sono rocce carbonatiche, cioè calcari o simili, quelle rocce all'interno delle quali si è sviluppato spesso e diffusamente il cosiddetto "fenomeno carsico". È quel fenomeno naturale per cui acque acidulate penetrano nella roccia, ne sciolgono i carbonati e generano il formarsi in profondità di caverne, gallerie, condotti, cavità diverse, in continuità tra di loro e che, molto frequentemente, sono notevolissimi serbatoi di acque. E queste, secondo percorsi assolutamente imprevedibili, giungono spesso sul fondo delle piane costiere, alimentando le falde da cui attingono i pozzi degli acquedotti; la piana di Albenga e quella di Pietra Ligure ne sono un esempio.

Scompaginare queste falde significa rischiare di mettere in crisi i rifornimenti idrici sulla costa; Ceriale, ad esempio vive essenzialmente di apporti di acque carsiche: quando sarà riunione ad Acqui sull'Albenga-Millesimo-Predosarealizzato lo spostamento a monte della ferrovia, ci saranno grossi pericoli che alcune sorgenti che riforniscono l'acquedotto della cittadina si inaridiscano per deviazione dei flussi profondi. Oppure, se si vuole, le gallerie ferroviarie della nuova linea tra Spotorno e Finale hanno a suo tempo completamente drenato l'altopiano della Manie.

È noto poi che la gran parte dei comuni della costa vivono essenzialmente di economia turistica, ma allora mi domando: possibile che Vaccarezza, che gli amministratori comunali della riviera, il cui unico obiettivo pare sia quello di esasperare la politica delle seconde case (vedi la reazione violenta alla recente variante regionale al PTCP), di ammucchiare ancor più gente lungo la costa, in un concetto barbaro ed irresponsabile di turismo, non si rendano conto che tutta la gente già oggi presente d'estate e quella che, forse, con la nuova autostrada, potrà arrivare, ha ed avrà bisogno di acqua?

Possibile che con tanta faciloneria ed irresponsabilità diano già quasi per scontata la costruzione della nuova infrastruttura autostradale, senza minimamente porsi il problema di che cosa ci sia in profondità, là dove passeranno le gallerie e di quale potrà essere il loro effetto? O anche la mia è ideologia?

Si dicono "uomini del territorio", si dicono "amministratori di territori", ma del Territorio, quello su cui l'uomo vive e da cui trae risorse, ne sanno ben poco e non esitano a distruggere il suo aspetto esterno e le ricchezze che esso custodisce nel suo grembo.

Giampietro "Mimmo" Filippi
Savona - 30 Luglio 2009