Biodigestore a Cairo Montenotte

L'intervento di Stefano Ressia in Consiglio comunale

Innanzitutto vorrei che fosse ben chiaro quale è l'oggetto della discussione di questa sera. Noi oggi non approviamo alcun progetto, né diamo alcuna autorizzazione alla costruzione di un impianto di digestione anaerobica della parte umida dei rifiuti; atti che tra l'altro nemmeno competono a questa amministrazione comunale, ma che vedono impegnata la Regione per quanto riguarda la VIA – Valutazione di Impatto Ambientale – e la Provincia per l'AIA – Autorizzazione Integrata Ambientale.

Con questo atto semplicemente prendiamo atto delle conclusioni della Commissione Ambiente, che prevedono una eventuale convenzione con la proprietà privata su alcuni punti obbligatori ed ostativi per la accettazione di tale tipo di impianto ibiodigestorendustriale. Infatti, nel verbale di riunione della Commissione viene specificato che:

  1. che l'impianto sia correttamente dimensionato, anche in virtù delle risultanze del parere di VIA Regionale, al fabbisogno di trattamento di rifiuto umido della Provincia di Savona;
  2. che l'impianto sia servito dalla nuova strada di accesso denominata "Ponte della Volta" impegnando l'Azienda a far transitare tutto il traffico di accesso e recesso dall'impianto da tale tratto viario collegato alla rete autostradale;
  3. che siano proposte forme di partecipazione pubblica al capitale societario di Ferrania Ecologia di cui il Comune di Cairo dovrà far parte anche per tramite di società e/o consorzi partecipati;
  4. che siano previste procedure convenzionali ed obbligatorie di controllo della pubblica Amministrazione del materiale immesso e di quello fuoriuscito dall'impianto;
  5. che Ferrania Ecologia si impegni a mettere in atto forme di agevolazione finanziaria nei confronti dell'Amministrazione Comunale Cairese anche al fine di permettere alla stessa e nei tempi diavviamento dell'impianto il raggiungimento dei limiti fissati dalla legge comunitaria per le percentuali di raccolta differenziata;
  6. che venga considerato prioritario il ricollocamento del personale ex Ferrania, oggi in cassa integrazione.

Tanto è vero che posso dichiarare, in pacifica consapevolezza, che da parte del mio Partito della Rifondazione Comunista, ci sarà una attenta valutazione dei contenuti della convenzione, riservandoci di non approvarla nel caso in cui non sia evidente un effettivo controllo da parte delle Amministrazioni Pubbliche, sia sul piano della partecipazione pubblica, sia su quello dei materiali immessi e di quelli in uscita dall'impianto. Altro punto importante sarà il fatto che la proprietà si impegni ad assumere tra le maestranze della Ferrania oggi collocate in cassa integrazione.

Il punto politico di questa vicenda, e cioè che siamo qui a discutere di un progetto presentato da privati, sta nel fatto che ciò è stato determinato da una carenza di proposta da parte dell'Ente pubblico interessato, in questo caso la Provincia. Da anni diversi anni, era stato approntato un Piano dei rifiuti provinciale, da parte dell'allora Assessore all'Ambiente, Filippi, in quota a Rifondazione Comunista; a tale piano mancava solo la chiusura dell'intero ciclo con il trattamento dell'umido, a cui l'Assessore Filippi cercava di dare una risposta con un impianto di "pirolisi" o di bio-digestione, escludendo così qualsiasi ipotesi di incenerimento dei rifiuti. Purtroppo, coloro che spingevano per la costruzione di un inceneritore in provincia, specialmente i Socialisti presenti in Consiglio Provinciale, boicottarono fortemente il piano di allora. In seguito l'Ente Provinciale, guidato da Vaccarezza, non si è più interessato ufficialmente alla questione, mentre avrebbe dovuto indicare delle soluzioni, se non nelle dichiarazioni dell'allora Assessore Marson, che ad ogni piè sospinto, sosteneva la soluzione di un inceneritore per l'intera provincia.

Ora siamo al punto in cui cerchiamo come Comune di Cairo di cercare di entrare nel controllo ed amministrazione del bio-digestore di Ferrania. Io credo che molto della polemica di oggi nasca da calcoli elettoralistici della Lega Nord per le prossime elezioni a Cairo.

A conclusione, voglio solo citare un documento citato in occasione del lancio del Centro di Ricerca Rifiuti Zero, nato nel comune di Capannori, in provincia di Lucca, un comune di 46.000 abitanti; documento a cui hanno già aderito altri 21 comuni, in cui sono indicate 10 mosse a favore della strategia “rifiuti zero”, che sono state presentate anche presso la Commissione Sostenibilità Ambientale delle Nazioni Unite: ebbene, al punto 8, viene suggerito il processo di digestione anaerobica per ridurre in quantità i rifiuti da inviare provvisoriamente ancora in discarica.

Stefano Ressia
Consigliere comunale Cairo Montenotte
Cairo Montenotte - 8 Febbraio 2012