L'Argentina desaparecida di Videla

Uno dei più feroci regimi militari che la storia ricordi

Guardatelo "Garage Olimpo". È una fotografia a multiscatti della dittattura argentina del generale Videla e dei suoi colleghi di giunta militare. Ogni tanto la macchina da ripresaJorg Videla va sopra il pavimento di quel deposito di macchine e inquadra la vita quotidiana di un paese che vive sotto il terrore dei militari, con un esercito che sequestra le persone e le fa sparire. Non si sa dove vadano a finire tutti quei giovani che vengono prelevati dalle loro case e di cui madri, padri, sorelle, fratelli e fidanzate e fidanzati non hanno più nessuna notizia.

Andate in un certo commissariato, sporgete pure una denuncia formale, firmatela e se volete lasciate anche degli indumenti per il vostro parente. Ma non servirà a niente. Probabilmente, se il "potere esecutivo nazionale" lo ha considerato un pericolo comunista, o comunque genericamente un oppositore, si trova in qualche carcare o in una struttura come il garage Olimpo. Le celle sono tutte uguali: depersonalizzano, deprivano l'individuo di qualunque contatto con la realtà. Molto spesso i prigionieri sono tenuti costantemente bendati.

La tortura è spietatissima e fa parte dei metodi del "piano di riorganizzazione nazionale": così si chiama il processo politico in atto in Argentina dal 1976 quando Jorge Rafael Videla, Emilio Massera e Orlando Ramòn Agosti prendono il potere. Non è la prima volta che Buenos Aires conosce un colpo di Stato: nel decennio 1960-1970 è stato un susseguirsi di instaurazioni e rovesciamenti di governi e di giunte militari. Dopo la morte di Peron non emerge più un'unica figura che possa guidare il paese delle Ande. Il disordine istituzionale è costante e non conosce una soluzione.

Videla depone la terza moglie di Peron, Isabelita (tuttoggi viva e residente in Spagna), alla guida di un governo democraticamente eletto, ma niente affatto democratico. Figura debole e fortemente influenzata da alcuni ministri del suo esecutivo, Isabelita reprime violentemente le rivolte studentesche, si scaglia contro i sindacati e le sono attribuiti anche i primi casi di "desaparecidos" ("scomparsi").

La situazione peggiora con il colpo di Stato di Videla, la Giunta militare. da sinistra: Emilio Massera, Jorge Rafael Videla e Orlando Ramón Agostinominato Comandante in capo dell'esercito proprio dalla donna che sarà deposta e imprigionata fino al 1981 in condizioni durissime, tanto da far intervenire il Vaticano per il suo rilascio e trasferimento in Spagna. Archiviata la pagina dell'ultima moglie di Peron, Videla, Massera e Agosti mettono in piedi una macchina repressiva spietata che, lo si può ben dire, fonda il suo consenso sul terrore, cancella ogni parvenza di stato di diritto e fa della violazione dei diritti umani una politica sistematica. La dittatura militare tenta di negare i rapimenti di decine di migliaia di oppositori, le torture e le loro sparizioni misteriose. Prova, con i campionati mondiali di calcio, ad acquisire nuovamente lo status internazionale di paese aperto e democratico. Ma la guerra sporca (in spagnolo "Guerra sucia") non ha un attimo di tregua: alcuni storici accreditano la versione che i militari argentini si servirono della consulenza di ex torturatori nazisti per imparare quelle che sarebbero poi divenute le più tremende pratiche di tortura applicate ai giovani studenti, ai sindacalisti, agli esponenti dei partiti di sinistra spariti nei sotterranei, ad esempio, di un garage come l'Olimpo.

Il nome di un monte degli dei, di un monte sacro per un luogo buio, dove la sola luce dei neon ritmava il tempo dei ragazzi e delle ragazze che venivano fatti oggetto di scariche elettriche ad alto voltaggio, specialmente nelle parti delicate del corpo (genitali, capezzoli, orecchie, gengive), a cui venivano rotte le ossa, che venivano bruciati con lanciafiamme, seviziati, picchiati a morte.

Le cifre tristi, enormi, che fanno ormai parte della vergognosa storia dell'umanità, e di quella dell'Argentina, parlano di 50.000 persone che erano segnalate nelle liste della morte del governo. Senza dubbio, 30.000 di queste furono catturate e migliaia e migliaia finirono per scomparire nel nulla. Almeno questo era quello che si pensava fino a poco tempo fa.

Nel 1977 a 200 chilometri dalla baia di Buenos Aires, all'incirca nella località di Santa Teresita e del Mar del Tuyù vengono a galla i primi cadaveri.Jorg Videla e Augusto Pinochet Li sottraggono alle acque. I medici che li studiano arrivano ad un'unica conclusione: quelle povere carcasse umane sono morte per via di un urto violentissimo con oggetti da una grande altezza.

Ma è nel 1995 che l'ex militare della marina Adolfo Scilingo racconta per filo e per segno il sistema di eliminazione dei prigionieri della giunta di Videla: con la benedizione di Santa Romana Chiesa, i giovani dissidenti venivano prima anestetizzati, poi fatti salire su dei camions e infine imbarcati sui "voli della morte". Allo scopo venivano utilizzati aerei Lockheed L-188 Electra e Short SC.7 Skyvan. Una volta in volo, sopra le acque gelide dell'Oceano Atlantico, si aprivano i portelloni posteriori e venivano tutti gettati vivi in mare...

Racconta Scilingo ad un giornalista in una intervista del 4 Ottobre 1997: «I voli furono comunicati ufficialmente da Mendìa (viceammiraglio della Armada, la marina militare) pochi giorni dopo il golpe militare del marzo 1976. Ci è stato spiegato che le procedure per lo smistamento dei sovversivi nell' Armada si sarebbero svolte senza uniformi, indossando solo scarpe da ginnastica, jeans e magliette. Ci ha spiegato che nell'Armada i sovversivi non sarebbero stati fucilati, giacché non si volevano avere gli stessi problemi avuti da Francisco Franco in Spagna e Augusto Pinochet in Cile. E neanche bisognava "andare contro al Papa", ma è stata consultata la gerarchia ecclesiastica ed è stato adottato un metodo che la Chiesa considerava cristiano, ossia gente che si alza in volo e non arriva a destinazione. Davanti ai dubbi di alcuni marinai, si è chiarito che "i sovversivi sarebbero stati buttati nel bel mezzo del volo". Di ritorno dai voli, i cappellani cercavano di consolarci ricordando un precetto biblico che parla di "separare l'erba cattiva dal grano"Jorg Videla
la Giunta militare. da sinistra: Emilio Massera, Jorge Rafael Videla e Orlando Ramón Agosti
Jorg Videla e Augusto Pinochet
».

Se serve qualche altro commento... In memoria delle migliaia di desaparecidos che ancora oggi gridano giustizia e che, con grande coraggio, le Madri e le Nonne di Plaza de Mayo rappresentano con il loro dolore, con la loro speranza per una Argentina finalmente libera dall'incubo delle dittature militari.

Marco Sferini
Gennaio 2009