Sarò Franco

Le primarie? Meglio farle sui programmi

Ciao Franco,
mi è parso di capire che la candidatura di Burlando in vista delle prossime regionali - ricordiamolo imposta dai DS - non sia stata troppo digerita da Rifondazione e da ampi settori del movimento (ad esempio Haidi Giuliani). Lo si intuisce anche leggendo la bella intervista, sul vostro sito, a Marco Nesci il quale afferma che per quanto riguarda la candidatura dell'ex ministro (cito testualmente) "C'è una critica al metodo perché avvalla la logica della personalizzazione della politica, sottraendo alla politica, quella vera, ogni riferimento sociale e di contenuti di progetto, capaci di produrre un voto popolare che risponda alle necessità dei soggetti sociali in carne ed ossa".

Quindi mi chiedo e soprattutto ti chiedo: per dare una piena legittimazione al candidato presidente non sarebbe stato opportuno proporre anche in Liguria delle "primarie" non dissimili a quelle realizzate in Puglia? In questa eventualità non avrebbe avuto senso candidare un rappresentante di Rifondazione (i candidati di qualità certo non mancano: te, il già citato Nesci o Bruno Marengo)?

Grazie.

Federica Peluffo

Sicuramente Federica hai ragione a porre all'attenzione la questione relativa Claudio Burlandoalla modalità di scelta del candidato della GAD alla presidenza della nostra regione.

Si parla molto di primarie in questo periodo. La nostra posizione è nota: siamo interessati a primarie sulle opzioni programmatiche (anche perché riteniamo che tra gli elettori, non solo di sinistra ma anche del Centrosinistra, molte nostre proposte ed idee siano maggioritarie) e non sui nomi. È altresì evidente che se però si richiede insistentemente di fare primarie anche sui candidati, occorre poter scegliere tra più nominativi che, in qualche modo, rappresentino opzioni programmatiche diverse, pur in quadro generale condiviso.

Risulta anche singolare che si richiedano primarie a livello nazionale (quando peraltro la candidatura di Prodi viene condivisa da tutta la coalizione) mentre invece a livello regionale si proceda con candidature decise in sedi ristrette.

Come è noto le uniche primarie che sono state fatte per la scelta dei candidati della GAD (ora Unione) per le regionali, hanno visto il nostro compagno Nichi Vendola, sorprendentemente, battere il candidato della Margherita. È altresì noto che tali primarie si sono fatte dopo che il Centrosinistra aveva bruciato Boccia e poi lo aveva successivamente riproposto, ritenendo che la candidatura di Vendola, nel frattempo avanzata, non potesse risultare vincente in Puglia. Come dire che tra tutti i candidati alla Nichi Vendolapresidenza delle regioni, avanzati dalle forze di sinistra e di centrosinistra, non potessero esserci candidati troppo collocati a sinistra (e quindi in sostanza candidati di Rifondazione). Vedremo come finirà in Puglia, ma il fatto che tra gli elettori del Centrosinistra, che hanno partecipato alle primarie, abbia prevalso Nichi e che i sondaggi (per quello che valgono) diano in diminuzione lo svantaggio iniziale rispetto al Centrodestra, sono segnali estremamente interessanti.

Tornando però alla Liguria, mi pare Federica che il fatto più grave non sia tanto (o non solo) le modalità con cui si è proceduto alla scelta del candidato presidente (e a tal proposito ti ringrazio per la stima nei confronti miei, di Marco Nesci e Bruno Marengo, anche se ritengo che il risultato di eventuali primarie in Liguria non avrebbe permesso comunque di avere un candidato di Rifondazione), ma il fatto che si sia parlato ben poco di programmi e che solo ora, e con un po' di fatica, si stiano delineando alcuni assi strategici programmatici, alternativi al Centrodestra. È altresì vero che nel documento sottoscritto a Novembre dai segretari regionali dell'allora GAD alcuni punti interessanti erano stati condivisi (abolizione di tutti i tickets sanitari, compresi quelli diagnostici - a differenza di quanto fatto da Biasotti -, superamento della legge regionale sui buoni scuola che hanno interessato di fatto esclusivamente le scuole private, introduzione del salario sociale, impegno a contrastare la legge 30 e a non applicarla nell'Ente Regione e negli Enti collegati, impegno per il diritto di voto agli immigrati, etc.), ma l'esplicazione di tali ed altri importanti principi si stanno definendo solo ora, con chiarezza, nel programma di Burlando.

Questo ritardo, a mio avviso, Claudio Burlando e Nichi Vendola
candidati presidenti in Liguria e in Puglia
non ci ha permesso fin qui di dispiegare tutte le energie necessarie per sconfiggere il Centrodestra e per sostenere un progetto di sviluppo alternativo per la nostra regione.

Due ultime annotazioni. Ritengo un grave errore aver candidato nelle file della lista civica di appoggio a Burlando l'ex Assessore regionale Pittaluga, non tanto naturalmente per la sua persona, ma per la visione politica da lui sostenuta ed a noi alternativa. Altra questione: la candidatura di Burlando rischia, per le sue precedenti prese di posizione (anche per quanto riguarda parte del nostro territorio provinciale - la ValBormida in particolare) di essere poco attenta alle questioni ambientali. Alcune recenti dichiarazioni hanno sicuramente corretto il tiro (sostenendo ad esempio, giustamente, che le scelte relative alla ValBormida devono essere decise essenzialmente dalle comunità locali) ed anche nella bozza di programma sono contenute alcune note interessanti (ad esempio sulla questione della gestione dei rifiuti e sulla questione parchi - con un impegno preciso rispetto anche all'istituzione del Parco del finalese), ed il fatto che il Forum Ambientalista abbia deciso di candidare un proprio autorevole esponente, Antonio Bruno (da sempre impegnato non solo sulle questioni ambientali, ma anche su quelle che riguardano la pace, i diritti ed il G8) nella nostra lista di Genova rappresentano elementi certamente rassicuranti.

Non c'è dubbio comunque che dovremo, tutti quanti, impegnarci affinché Rifondazione Comunista ottenga un buon risultato in Liguria; elemento essenziale non solo per battere Biasotti e i suoi accoliti, ma anche per spostare a sinistra l'asse del futuro (speriamo) governo progressista della nostra regione. Un impegno importante, al quale mi permetto, Federica, di chiedere anche un tuo prezioso contributo.

Franco Zunino
Savona - Febbraio 2005