Sarò Franco

Non nascondiamoci dietro al paravento dell'ipocrisia

Mi chiamo Massetti e seguo da tempo sia il sito che le iniziative di RC a Savona. Sono rimasto però colpito da una notizia letta in questi giorni, secondo cui Franco Zunino è stato eletto Presidente in Consiglio Provinciale grazie ai voti di Forza Italia.

Vorrei pertanto fare una domanda: ritiene inopportuno accedere ad una carica di quel genere grazie ad un accordo fatto con Bertolotto e poi aggiungerci i voti di una forza politica così distante dalla prassi di Rifondazione? Non era meglio rifiutare ed aspettare i voti del Centrosinistra? Non crede che fare una alternativa politica passi anche dal rifiutare logiche di palazzo? Non pensa che l'opinione pubblica, ma in particolare l'elettorato di Rifondazione si allontani nel vedere che giunti nella stanza dei bottoni si accettino patti anche con la controparte?

Masetti

Sono una giovane elettrice che per la prima volta, lo scorso 13 Giugno, ha votato per Rifondazione sia alle Provinciali che alle Europee. Volevo chiederti cosa pensi riguardo alla proposta di Bertolotto di aumentarsi la retribuzione di 20000 euro all'anno (se non ricordo male).

Sonia

Ringrazio il Signor Masetti e Sonia che rivolgendomi queste due domande mi permettono di chiarire (almeno spero) alcuni degli aspetti relativi alle questioni poste (e che peraltro so essere oggetto di dibattito, sia all'interno del partito che tra i nostri elettori).

La prima questione mi sembra più semplice. Lo Statuto della Provincia prevede che per l'elezione del Presidente del Consiglio occorra, per le prime due votazioni, la maggioranza dei due terzi dei consiglieri assegnati. La prima votazione, avvenuta nella seduta d'insediamento della nuova Amministrazione, ha visto la maggioranza compatta indicare il mio nome, mentre la minoranza sceglieva di lasciare in bianco la scheda. Nel presentare il mio nominativo, quale presidente di tutto il Consiglio, la maggioranza poneva in discussione, anzi avanzava la disponibilità a riconoscere alla minoranza spazi di agibilità, di gestione e di controllo della vita politica e democratica dell'Amministrazione.

Nella seguente riunione dei capigruppo l'opposizione avanzava al riguardo la richiesta di vedersi riconfermate le presidenze delle Commissioni Marco BertolottoAffari Istituzionali e Bilancio - Enti partecipati (che già nella precedente Amministrazione erano appannaggio della minoranza). La maggioranza, tenuto conto che la normativa prevede che solo le presidenze delle Commissioni di controllo spettino all'opposizione, decise di proporre lo scorporo del Bilancio dalla V Commissione, aggregando gli Enti partecipati alla Commissione Affari Istituzionali e rivendicando il Bilancio a se stessa.

La seconda seduta di Consiglio si è presentata piuttosto movimentata: l'opposizione ha sollevato, pregiudizialmente, eccezione alla modalità di convocazione del Consiglio stesso, in quanto non essendo stato eletto, nella precedente seduta, il Presidente del Consiglio, l'Assemblea avrebbe dovuto essere convocata dal consigliere anziano (Melgrati), anziché dal Presidente della Giunta. Non solo, la minoranza continuava a rivendicare con forza il diritto a conservare la presidenza delle due Commissioni già presiedute nel precedente mandato. A quel punto si decise di sospendere il Consiglio.

Nella riunione di maggioranza ed in quella successiva dei capigruppo (a cui peraltro non ho partecipato, essendo presente la compagna Parodi) si trovò l'accordo di lasciare le due presidenze alla minoranza (pur togliendo il Bilancio). L'opposizione, avendo visto riconosciuta una concreta disponibilità ad avere spazi di rappresentanza simili a quelli precedenti, decise di rinunciare all'eccezione di nullità della convocazione e di concorrere, con il minimo di voti necessari, all'elezione del Presidente del Consiglio, sia per evitare un ulteriore Consiglio dedicato unicamente all'esperimento di tale elezione, sia per segnalare la corretta necessità che il Presidente ricopra tale ruolo quale garante di tutta l'Assemblea.

A me pare questo sinceramente non disdicevole: il ruolo del Presidente del Consiglio non è un ruolo esecutivo o di natura strettamente politica, ma prettamente istituzionale. C'è chi in aula ha dichiarato che comunque mai avrebbe votato un Presidente di Rifondazione Il Presidente della Provincia di Savona Marco Bertolotto
foto di Andrea Petronici
Comunista, in quanto questo sarebbe stato "contro il proprio DNA": ne ho preso atto, come ho preso atto dei voti di tre consiglieri di minoranza, che hanno motivato la loro scelta, sul mio nome, come sopra accennato.

Per quanto riguarda la questione aumento dell'indennità del Presidente della Giunta, Bertolotto, devo dire che al suo posto avrei evitato tale richiesta, che per i tempi e le modalità mi è parsa poco opportuna.

Però, se non vogliamo nasconderci dietro al paravento dell'ipocrisia, dobbiamo pur sapere che Bertolotto (come gli Assessori e il Presidente del Consiglio) ha diritto ad un rilevante monte ore di permessi mensili retribuiti (circa 100 ore al mese). La normativa in vigore permette infatti, per esercitare il proprio mandato, 48 ore di permesso retribuito al mese, oltre alle intere giornate nelle quali si svolgono i Consigli (in media due al mese), nonché tutte le ore occorrenti per partecipare alle Giunte ed alle Commissioni, quando invitato (compreso il tempo di viaggio dal luogo di residenza e ritorno). Insomma facendo ben i conti Bertolotto avrebbe potuto lavorare come Dirigente all'ASL per non più di una settimana al mese, percependo l'intero stipendio, a cui avrebbe aggiunto la metà dell'indennità di Presidente della Giunta (in totale oltre 110.000 euro); oppure, poiché avrebbe avuto diritto ad ulteriori 24 ore di permesso non retribuito, lavorare un paio di giorni al mese, percepire circa l'80% dello stipendio di Dirigente ASL e la metà dell'indennità di Presidente (circa 95.000 euro). In entrambi i casi con un'entrata economica, dunque, ben superiore rispetto alla scelta fatta.

Se avesse fatto tale scelta (credo poco responsabile sia nei confronti dell'ASL che della Provincia), con un aggravio di risorse pubbliche impiegate (che siano dell'ASL o della Provincia, credo poco importi, perlomeno a noi), nessuno probabilmente avrebbe fiatato. Ripeto, comprendo ed in parte condivido le critiche, soprattutto per i tempi e le modalità, però di questo si tratta e di questo si dovrebbe ragionare.

Franco Zunino
Celle Ligure - Agosto 2004