Di sana e robusta Costituzione

Di sana e robusta Costituzione
Intervista di Carlo Alberto dalla Chiesa
a Oscar Luigi Scalfaro e Gian Carlo Caselli
ADD Editore
€ 14,00
pag. 192

La presenza di Giancarlo Caselli, Procuratore Generale della Repubblica a Torino, alla chiusura della Festa di Liberazione a Zinola, il 18 agosto scorso, ripetendo per altro la sua graditissima presenza dell'anno precedente, è stata un'importante occasione per completare, assieme al successivo incontro serale con Bruno Marengo, Nanni Russo e Vilma Filisetti, ed ulteriormente approfondire il cammino che ha caratterizzato l'intera Festa, incentrata sulla valorizzazione dell'importanza e dell'attualità della nostra Carta Costituzionale.

Lo spunto dell'incontro è stato la presentazione del libro intervista, curato da Carlo Alberto dalla Chiesa (nipote dell'omonimo generale assassinato dalla mafia) "Di sana e robusta Costituzione" che vede come protagonisti, intervistati dall'autore, il Presidente emerito della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro e per l'appunto Gian Carlo Caselli.

Un libro dedicato essenzialmente ai giovani (ma non solo) che in maniera chiara e decisa sottolinea l'attualità dei principi fondanti della Carta Costituzionale (una Costituzione che delinea e pone le fondamenta per la realizzazione di una democrazia emancipante, in relazione soprattutto agli art. 2 e 3 e partecipativa, afferma giustamente Caselli) e il pericolo che essi vengano smantellati dagli attacchi a cui la Carta è costantemente sottoposta, sopratutto negli ultimi tempi.

Una Costituzione scritta Gian Carlo Caselli e Franco Zuninocol sangue della Resistenza, con l'apporto di culture diverse e riconosciuta tuttora come una delle più avanzate a livello mondiale che si vorrebbe sostituire (e il riferimento al Presidente del Consiglio e all'attuale Governo è evidente) con una indefinita, equivoca, elastica costituzione materiale, con la quale distruggere la visione universalistica della società e dei diritti, tentando di tornare a principi quasi ottocenteschi, col primato nei rapporti economici e sociali, sancito anche formalmente, dei poteri forti.

Dall'attacco all'indipendenza della Magistratura e alla pluralità dell'informazione, passando per le leggi ad personam si tenta ora di arrivare addirittura a dettare al Presidente della Repubblica modalità di comportamento (scioglimento o meno delle Camere) in caso di crisi governativa. Uno stravolgimento del ruolo del Parlamento, del Capo dello Stato e della Carta Costituzionale inaccettabile, ci ricorda Caselli.

Il Procuratore di Torino ha sottolineato anche un ulteriore aspetto di grande attualità, paragonando il tentativo di legiferare a riguardo del cosi detto "processo breve" all'azione infanticida di Erode: si decide di "ammazzare" tutti i processi per impedire che si svolgano quelli che possono mettere in diffi coltà il Presidente del Consiglio. Caselli ci ha ricordato altresì l'importanza dell'uso delle intercettazioni, strumento fondamentale per i compiti investigativi della magistratura e delle forze dell'ordine: togliere questo strumento sarebbe, ci ha detto, come impedire ai medici di usare radiografi e, ecografi e, tac, etc perché ritenute invasive.

Peraltro ci ha dimostrato, partendo dalla realtà della Procura di Torino, come i dati forniti da alcuni mass media e da alcune forze politiche a riguardo del numero delle persone intercettate siano strumentalmente "gonfiati" all'inverosimile.

Non poteva mancare un passaggio sulla mafi a o meglio Gian Carlo Caselli e Franco Zunino durante la presentazione del libro alla Festa di Liberazionesulle "mafie", come giustamente viene sottolineato nel libro intervista. Una parte del libro infatti, anche attraverso l'appendice scritta da Davide Mattiello, responsabile organizzativo di Libera e fondatore dell'Associazione ACMOS, sottolinea l'importanza dell'"antimafia sociale" e il fatto che la confisca dei beni ai mafiosi e l'assegnazione, per il loro utilizzo, a fini sociali a cooperative, quali Libera Terra, rappresenti un segno importante di attuazione della Carta Costituzionale.

Caselli ha infine sottolineato, rispondendo a precisa domanda, la necessità di vigilare, anche nella nostra regione, con estrema attenzione, sul pericolo d'infiltrazione mafiosa nell'economia locale: nessun territorio è esente ha ribadito.

Nel salutarci, dopo aver dimostrato di gradire molto l'omaggio ricevuto dal Presidente dell'ANPI provinciale Bruno Marengo (una maglietta con il tricolore e la scritta "Partigiani sempre), Giancarlo Caselli si è fatto sfuggire la possibilità di rivederlo anche il prossimo anno alla Festa di Liberazione. Ne saremmo molto lieti: è stato infatti davvero un gran piacere ascoltarlo, anche perché le sue sono parole strettamente legate ad un lungo impegno e percorso di vita, a servizio della Costituzione, in prima linea contro mafia e terrorismo.

Franco Zunino - Giugno 2011