Il viaggiatore notturno

Il viaggiatore notturno
Maurizio Maggiani
Feltrinelli
€ 15,00
pag. 193

Foreste e deserti, rondini ed orsi, bogumilli e tagil, racconti e canti, tramonti e piogge e cielo e terra e montagne e valli e colori. Giallo, ocra, azzurro, oltremare, carminio. Rosa, terra bruciata, viola, nero. Il tutto e il nulla. Il vissuto e il fantasticato. La guerra e la pace. Il popolo "buono", la Perfetta e il bisogno di essere ascoltati...

L'io narrante (o forse l'autore) ricorda un periodo della sua vita, quand'era ragazzo, nel quale non riusciva a trovare di meglio da fare che leggere; leggeva molto, leggeva nel cesso di casa. Alla fine degli anni cinquanta il fratello del padre sposandosi aveva lasciato libera la sua camera da letto, e da quella stanza venne ricavato un vero e proprio bagno, con un angolo officina e una poltrona avuta in eredità... In quel bagno l'io narrante (o forse l'autore) legge centinaia di romanzi. Romanzi di ogni genere e qualità, e tutti quei romanzi gli piacciono. Qualcuno poi gli piace più degli altri; ed uno in particolare, quando l'io narrante (o forse l'autore) è ormai adulto, d'un tratto gli torna alla mente; un libro di Jack London che narra della necessità di farsi un fuoco per poter rimanere vivi, per poter richiamare altri alla vita e per poter raccontarsi gli uni gli altri.

E così l'io narrante (o forse l'autore) dopo che una grande tempesta ha disperso ogni sua cosa, infreddolito e triste sente il bisogno di farsi un fuoco per passare la notte...

Acceso il fuoco, la storia arriva da sola. È una storia che narra di foreste e di deserti, di rondini e di orsi, di bogumilli e di tagil, di racconti e di canti, di tramonti e di piogge e di cielo e di terra e di montagne e di valli e di colori: giallo, ocra, azzurro, oltremare carminio; rosa, terra bruciata, viola, nero.

È una storia colorata dal tutto e dal nulla. È una storia che profuma di vissuto e di fantasticato; di guerra e di pace; di morte e di vita. È una storia che ricorda il popolo "buono", la Perfetta e il bisogno di essere ascoltati... è una storia che dura una notte, una notte di veglia (come quella notte di vigilia a Tuzla), una notte che, come tutte le notti finisce per lasciar posto al mattino. Un mattino in cui sul mare c'è calma e c'è calma nel cuore e ritorna così, all'io narrante (o forse all'autore) la voglia di partire di nuovo, verso un nuovo viaggio, verso un nuovo romanzo, forse...

Elisabetta Caravati
Luglio 2005