Non siamo mica gli americani

Le primarie: un'occasione da non sprecare

Una consultazione popolare aperta agli elettori del centro-sinistra. Questo e non altro sono le Primarie che avranno il compito di scegliere il candidato Presidente dell'Unione in vista delle Elezioni Politiche del 2006. Come noto a concorrere ci sarà anche il Segretario di Rifondazione Comunista Fausto Bertinotti che ha presentato "ufficialmente" la candidatura il 14 Settembre. Una candidatura che ha ricevuto una forte adesione nel popolo della sinistra dato testimoniato anche dalla raccolta delle firme (oltre settantamila sul territorio nazionale).

Siamo quindi definitivamente entrati nell'ultima fase di questa importante campagna che dovrà vedere tutto il partito impegnato. Ma alcune domande pervadono una parte dei militanti e diversi iscritti. Le Primarie non sono l'ennesimo segno della "americanizzazione" della politica? Non si accentua così la personalizzazione? E il programma chi lo deciderà? A queste domande tenterò, molto modestamente, di fornire una risposta.

Credo, e ne sono fermamente convinto, che queste Primarie possano rappresentare un grande esercizio di democrazia e di partecipazione, ma tutto dipenderà da come esse si svolgeranno. Lo strumento primarie, chiaramente di matrice americana, ha nel nostro paese un significato diverso, più complesso. Parla di partecipazione, di contaminazione, di movimenti e lotte sociali, di battaglie in difesa dell'ambiente e del territorio; parla della Puglia e di Nichi Vendola. Quindi non credo si possa etichettare in tutto come un'americanata proprio perché le esperienze concrete in Italia ci dicono un'altra cosa.

In questa ottica paradossalmente le Primarie, che sceglieranno un leader, possono essere la via di uscita alla personalizzazione della politica, al leaderismo esasperato che da diversi anni ha travolto la politica italiana. Alle Primarie si potrà finalmente condurre una battaglia politica e una campagna elettorale basata non semplicemente sui nomi (che sono definiti alla luce del sole), ma sui programmi e sulle linee politiche che ciascun candidato presenta agli elettori.

A confrontarsi due visioni diverse su temi cruciali. Penso alla pace. L'area moderata del Centrosinistra, e i suoi candidati alle Primarie, ritiene che la pace sia un obbiettivo da raggiungere con "mezzi variabili", talvolta anche con l'uso della forza. Rifondazione Comunista, e il suo candidato Fausto Bertinotti, chiede al contrario l'assoluto rispetto dell'articolo 11 della Costituzione, chiede una riduzione degli armamenti e delle spese militari, chiede il ritiro delle truppe dalla guerra di occupazione in Iraq e dagli altri teatri militari di occupazione.

Un altro tema di forte contrapposizione riguarda il lavoro, i diritti del lavoro. I "riformisti" legano le loro proposte all'obbiettivo della competitività, al mercato. Il PRC ha le idee chiare. Il diritti sono al primo posto. Il mercato, la competitività, le rendite devono essere subordinati ai diritti. Fausto Bertinotti propone non a caso l'abolizione della Legge 30 sulla precarietà del lavoro, una legge sulla democrazia sindacale nei posti di lavoro, chiede interventi per uno stato sociale forte. Questi sono solo due esempi delle proposte in che si confronteranno con le Primarie e saranno i cittadini a scegliere e non una fumosa riunione tra i segretari di partito.

In questa gara, è facile intuirlo, Bertinotti non rappresenta solo Rifondazione Comunista e neppure quella che viene comunemente indicata come sinistra radicale. Credo si possa dire, senza timore di smentita, che Bertinotti rappresenti più in generale la sinistra cioè quanti in questi anni si sono opposti alla deriva riformista del maggiore partito italiano, di quanti in questi anni non si sono riconosciuti nel liberismo moderato che ha ispirato l'azione del Centrosinistra. Quindi Bertinotti è il candidato di uno schieramento ben più ampio che comprende il vasto e variegato movimento pacifista, partiti e pezzi di partito, le lotte per i diritti e per i beni comuni. Tutti questi soggetti potrebbero votare in queste Primarie per il Segretario del PRC. Anche coloro che poi non voteranno Rifondazione Comunista alle Elezioni Politiche, ma che vorrebbero una coalizione più spostata a sinistra.

E per spostare a sinistra la coalizione l'appuntamento del 16 Ottobre è fondamentale. Indipendentemente da chi vincerà queste Primarie (i bookmakers non credo accettino scommesse a riguardo) infatti al programma di governo contribuiranno tutte i soggetti che compongono l'Unione durante l'assemblea sul programma in calendario a metà Dicembre. Un altro passaggio chiave su cui peserà innegabilmente il risultato delle Primarie. Insomma quella del 16 Ottobre è veramente un'occasione da non sprecare.

Marco Ravera
Segreteria Regionale PRC Liguria
Responsabile organizzazione, tesseramento, informatizzazione
Savona - 15 Settembre 2005