In ACTS condizioni di lavoro insostenibili

Sindacati contro la dirigenza

Il comportamento della dirigenza sta pesantemente compromettendo l'esito della trattativa in corso. Come RSU abbiamo preso molto seriamente e con grande senso di responsabilità l'impegno sottoscritto con l'Azienda di cercare una soluzione mediata tra l'esigenza di risanare il bilancio e condizioni sostenibili per i lavoratori.

La prerogativa aziendale di disporre l'organizzazione del lavoro nonPaolo Marson può prescindere dal rispetto delle regole, degli accordi, delle persone e delle professionalità. Continue minacce di licenziamento, premi in denaro "ad personam", spostamenti di personale e cambi di mansione non motivabili non sono certamente un buon modo di approcciare la discussione.

Lo sforzo che come RSU stiamo facendo per portare avanti la trattativa non è corrisposto da pari volontà aziendale. In questa fase molto delicata, dove le decisioni prese possono compromettere il proseguimento del dialogo, sarebbe auspicabile un comportamento perlomeno rispettoso della controparte e delle singole posizioni dei lavoratori.

Il limite è raggiunto. Se non sarà evidente la volontà dell'azienda di proseguire il confronto in un clima più disteso e corretto (impegno che entrambe le parti hanno sottoscritto, e che gli enti proprietari hanno caldamente raccomandato) come RSU non saremo in grado di proseguire.

Le condizioni di lavoro sono insostenibili. I sacrifici che i lavoratori stanno facendo prestando la massima disponibilità ad una azienda che non li considera ne sotto l'aspetto professionale ne sotto quello umano devono essere rispettati. La professionalità dei singoli non può essere in secondo piano rispetto a scelte fatte in base a criteri assolutamente non condivisibili.

L'azienda ha messo in atto grosse manovre finanziarie Paolo Marson Presidente dell'ACTSche genereranno consistenti proventi e quindi, il pesante sottorganico, l'enorme monte ferie accumulato (ca. 20000 giornate da smaltire su poco più di 300 dipendenti rimasti in organico), lo stipendio da fame percepito da una parte del personale, il rapporto tra mole di lavoro e organico (vengono chiesti pesanti carichi di straordinario e continui salti di riposo) devono trovare una soluzione che non può essere fatta pagare ai lavoratori.

Per questo vogliamo proseguire la trattativa, però se non se ne creeranno i presupposti, siamo disposti a riprendere le azioni di lotta sindacale.

RSU ACTS
Savona - 30 Gennaio 2009