Lavori socialmente utili per gli esuberi di Ferrania

Siamo alla resa incondizionata

In relazione alla proposta sindacale di attivare contratti LSU per i cassa integrati di Ferrania, al fine di ottenere un'integrazione al reddito, sul modello dell'accordo per Cornigliano e attivato dalla Regione Liguria e Comune di Genova, lunedì 4 agosto presso la Provincia si terrà una riunione con i comuni Savonesi, ai quali è stata comunicata la possibilità di attivare tale canale mediante progetti redatti dai comuni stessi.

Al di la dell'iniziativa che tenta di dare una risposta alla tragica emergenza di numerosi lavoratori e famiglie, e quindi come tale positiva, il provvedimento in questione appare come l'unico progetto perseguibile per il futuro dei lavoratori Ferrania. Questo provvedimento tuttavia pone ombre cupe sulla realizzabilità della riconversione e del rilancio del sito produttivo valbormidese. Tale provvedimento quindi pare accertare che la riconversione e il rilancio produttivo di Ferrania appaiono del tutto inconsistenti.

Dal punto di vista strategico ancora una volta assistiamo alla perdita di impresa, di tecnologia, siamo alla resa incondizionata, all'arretramento e all'impoverimento di un tessuto imprenditoriale ed economico provinciale, regionale e nazionale che pone degli interrogativi pesanti sul futuro prospettico sia della zona che dell'italia intera.

Ancora una volta appare chiaro che l'unica risposta occupazionale e di sostegno al reddito nella società globalizzata e mercantilistica è ancora una volta una risposta pubblica, basata su modelli che in molti hanno detto e ritenuto superati da un modello di sviluppo che ha fatto della competizione, della libertà di impresa, delle privatizzazioni i propri assi portanti sull'onda delle magnifiche sorti e progressive del mercato libero.

Dal punto di vista squisitamente amministrativo vale la pena sottolineare che i vincoli sulle spese di personale a carico dei comuni non consentono, nella maggior parte dei casi, di aumentare le voci di spesa su tale fronte. Di non secondaria importanza sono le mansioni e il contenuto dei progetti attivabili che si limitano a manutenzioni del patrimonio (edifici pubblici, parchi e giardini, progetti culturali) che comunque non possono avere carattere continuativo. Va altresì sottolineato che gli ultimi lsu attivati dagli enti locali risalgono ormai a parecchi anni fa e sono stati sostituiti con contratti coordinati e continuativi(co.co.co), sui quali si è poi operata una stretta e un taglio drastico. Essi si sono poi stati trasformati in Contratti a Progetto (co.co.pro).

Alla luce di quanto detto quindi è opportuno che ci si ponga in modo chiaro il problema occupazionale e strategico del nostro paese. Si deve quindi decidere su quale strada si vuole andare. Arretramento strutturale e macello sociale o una prospettiva di strategia che mediante interventi e investimenti nella formazione, nella scuola, nella tecnologia e nell'innovazione eco compatibile ponga le basi per una ripresa socio-economica del paese?

A giudicare dai provvedimenti sin qui adottati indubbiamente stiamo intraprendendo irrevocabilmente la strada dell'arretramento strutturale e del massacro sociale.

Commissione Lavoro PRC Savona
Savona - 2 Agosto 2008