L'unico progetto che va avanti a Ferrania è la Cassa integrazione

Sfuma ancora il rilancio, l'unico interesse è relativo all'acquisizione delle aree

Ampiamente preceduto da notizie e articoli giornalistici sui quotidiani locali, i lavoratori superstiti di Ferrania, nel corso dell'assemblea sindacale del 19 giugno 2008, hanno ufficialmente appreso, con circa 2 giorni di ritardo rispetto alla stampa, dalla viva voce delle organizzazioni sindacali, che l'unico progetto attivo e attivato su Ferrania è la continuazione e l'ampliamento della Cassa integrazione. Tale provvedimento sarà prolungato per tutto il 2009 e sarà ampliato ad altri lavoratori.

Venduto quanto rimaneva del comparto medicale, conclusosi con la cessione anche di 18 la firma del Ministro Bersaniaddetti, ci possiamo aspettare una ulteriore cessione del fotografico preannunciato dall'ufficializzazione, da parte dell'amministrazione delegato, della fine della produzione del foto sensibile prevista entro novembre. Gli altri progetti più volte illustrati e decantati negli accordi di programma rimangono praticamente lettera morta. Nessuna novità rispetto al fotovoltaico, nulla sui super conduttori, nulla sulla piattaforma tecnologica che rimane un contenitore assolutamente vuoto.

Altra certezza è la separazione del comparto chimico come unità indipendente ed autonoma. I promessi investimenti in questo comparto sono subordinati alla disponibilità di liquidità che dovrebbe generarsi dall'ampliamento della cassa integrazione.

La vicenda laminatoio rimane legata all'acquisizione e alla disponibilità delle aree da parte della nuova proprietà sulle quali dovrebbe sorgere questo impianto. L'acquisizione delle aree si lega al lodo con i commissari e con il versamento del corrispettivo valore delle aree stesse. Risulta poi annunciato che nessun "esubero" di Ferrania verrà introdotto nel progetto laminatoio la firma del Ministro Bersaniche costituirà un progetto autonomo da Ferrania sia dal punto imprenditoriale che societario. Ferrania metterà solo a disposizione le aree.

Alla faccia degli accordi di programma e di rilancio, secondo il piano annunciato, le unità ancora in forza a Ferrania si ridurranno a circa 80/90 persone nel giro di pochi mesi. Il volume e la reddività dei prodotti commercializzati da Ferrania, i soli rimasti, costituiscono un fatturato del tutto insufficiente ad assicurare una continuità.

È più che mai palese oggi che l'unico interesse ormai rimasto è relativo all'acquisizione delle aree, tutto il resto è un'altra storia giocata sulla pelle dei lavoratori di Ferrania che sono stati via via coinvolti in obiettivi e rivendicazioni che risultano oggi non solo in ritardo ma del tutto inesistenti.

I lavoratori di Ferrania cosa ne devono fare degli accordi di programma? La risposta è del tutto pleonastica!

Commissione Lavoro PRC Savona
Savona - 21 Giugno 2008