Firmato l'accordo per il rilancio del sito industriale della Ferrania

Nell'accordo firmato il giorno 7 Dicembre presso la Regione Liguria sono presenti alcuni aspetti moderatamente positivi ed altri certamente negativi

La parte corretta dell'accordo riguarda i progetti che nel piano industriale sono indicati come possibile via d'uscita da una crisi dell'azienda che si protrae oramai da troppo tempo. Certamente c'è da sperare che tali progetti si rendano concreti in risultati apprezzabili, soprattutto sulle ricadute occupazionali, anche perché, e questo è uno degli aspetti quantomeno criticabili, gli investimenti indicati (e così scritti nel protocollo d'intesa, circa 15 milioni d'euro) provengono tutti dalla parte pubblica, vale a dire tutti noi, con le tasse, mentre non è indicata una sola cifra d'impegno dalla parte imprenditoriale (potenza del rischio d'impresa!).

lo stabilimento della FerraniaAltre previsioni condivisibili sono il ripristino del raccordo ferroviario con la stazione ed il recupero della strada che dall'interno della fabbrica si collega alla statale all'altezza del "Ponte della Volta". Spiace invece che non si faccia più alcun cenno al raddoppio del collegamento ferroviario Savona-Ceva-Torino e ad un utilizzo più efficace della S.Giuseppe-Alessandria, soprattutto nelle ore notturne.

Certamente un sacrificio molto grande è richiesto ai lavoratori, che subiscono ancora molti mesi di cassa integrazione (13 mesi a rotazione per 240 addetti). È auspicabile che le previsioni inserite nell'accordo di un rientro di tutti i 400 operai ed impiegati si rendano concrete realmente ed in breve tempo. Sarebbero altrimenti l'ennesima presa in giro!

Ciò che preoccupa veramente sono le cose appena accennate o quelle non espressamente indicate:

Rifondazione Comunista chiede che l'eventualità della costruzione di una centrale a carbone o a metano sia eliminata dalle previsioni del protocollo d'intesa firmato pochi giorni addietro e da qualsiasi altro accordo sia firmato in futuro.

Sì all'occupazione ed a nuovi posti di lavoro (ma non a qualunque costo!).

Sì alla tutela della salute per tutti (lavoratori e cittadini della Valle Bormida).

No agli impianti inquinanti, su un territorio già ampiamente compromesso, sia come qualità dell'aria, sia sul piano della salute.

Stefano Ressia
Segretario del Circolo Bella Ciao di Cairo Montenotte
Cairo Montenotte - 20 Dicembre 2006