La nuova cassaintegrazione è al di fuori di ogni accordo sindacale

La posizione dei circoli della Val Bormida

Nulla di nuovo ci verrebbe da dire. Tutto scontato e tutto secondo i piani! Le magnifiche sorti e progressive dell'accordo di programma per il rilancio della Ferrania e della Valbormida passano ancora una volta attraverso l'imposizione di sacrifici pesanti ai lavoratori e al territorio.

Da parte aziendale si elogiano i contenuti di un piano industriale che resta sconosciuto ai diretti interessati. Questo piano però è talmente valido e ambizioso che dei 450 addetti, previsti nell'aggiudicazione del bando di vendita, l'organico effettivo si è ridotto ulteriormente e a questi ora si chiede una ennesima prova di fiducia. Un ennesimo provvedimento di cassa integrazione al di fuori di qualsiasi accordo sindacale.

Ma del resto l'aspetto dei rapporti con il sindacato era altrettanto noto e previsto nell'accordo stesso. La proprietà infatti ha più volte esplicitato che il piano industriale non sarebbe stato oggetto di discussione e di accordo sindacale.

È opportuno a questo ricordare alcuni numeri. Dei 650 addetti all'atto dell'aggiudicazione del bando di vendita 200 sono stati posti in cassa integrazione da subito. Per gli altri 450 si sono aperte le porte a nuovi inquadramenti salariali e modalità di contratto che hanno significato la perdita di salario e l'ingresso di nuove modalità di calcolo dello stipendio con l'introduzione di voci variabili ed assorbibili legate alle performance aziendali, di reparto e alle giornate di mutua personali.

I rapporti sindacali e i rapporti con le risorse umane sono tornati a quelli in vigore durante la prima rivoluzione industriale. Continua la conquista della Valbormida da parte di cordate imprenditoriali che trattano il territorio, i suoi abitanti, le istituzioni e le maestranze come indigeni trogloditi,con l'anello al naso, da "civilizzare" con qualche perlina luccicante e qualche pezzo di specchio!

Questo atteggiamento è tanto più intollerabile poiché perseguito all'ombra di protocolli di intesa e accordi di programma ai quali qualcuno ha voluto far dire cose diverse da quelle contenute e contemplate già nel bando di vendita. È del tutto evidente ormai che l'unico interesse dell'attuale cordata che si è aggiudicata Ferrania è costituito dalla partita energetica.

Il piano industriale ne prevede infatti una a biomasse e un'altra a Carbone o metano, e per motivi di rendimento economico si preferisce quella a carbone, in grado di assicurare un ritorno economico più rapido, per un totale forse di circa 70/80 addetti.

Il resto rimane in un involucro vuoto chiamato "Piattaforma Tecnologica". Quanto diciamo risulta confermato anche da piccole cose, ma dense di significato. Il nome della nuova società ne è un esempio da Ferrania Imaging Techonologies si è passati a Ferrania Techonologies, la parola Imaging (immagine) è sparita anche dal nome. Coincidenza o strategia di abbandono definitivo del trattamento dell'immagine? Per quale motivo oggi i lavoratori di Ferrania dovrebbero accettare un provvedimento di cassa integrazione se non si conoscono i piani e i progetti che dovrebbero sostenere la ripresa del sito?

Le novità sono: l'utilizzazione del 1.200.000 € di soldi pubblici per la formazione; l'installazione di un impianto tecnologicamente all'avanguardia per il futuro del sito produttivo costituto da un tornello per il controllo degli accessi. Perché non ci avevamo pensato prima? A un anno di distanza permangono quindi tutti i dubbi e gli interrogativi che come circoli della Vabormida esplicitammo in occasione della presentazione del protocollo di intesa e che è opportuno ricordare.

Risulta oltremodo evidente che il progetto sotteso a questo accordo di programma è quello di realizzare in Valbormida un polo logistico di stoccaggio-trattamento e consumo del carbone. Il tema della costruzione delle centrali di produzione elettrica diventa un asse portante dell'intero accordo di programma, sconfessando nei fatti le posizioni di chi,dalla redazione del bando di vendita, ha continuato a dire che la questione centrale elettrica non era all'ordine del giorno e comunque subordinata al rilancio della Ferrania.

Il contenuto del presente accordo di programma risulta molto diverso da quello elaborato dalle amministrazioni di centro sinistra in occasione delle recenti elezioni amministrative e sul quale molte amministrazioni valbormidesi hanno ottenuto il consenso dei cittadini.

Il disegno globale dell'accordo di programma prefigura un obiettivo e un modello di sviluppo in aperta antitesi e in rotta di collisione con il progetto della costruzione della Città delle Bormide sul quale si sono costruite alleanze e progetti.

Il protocollo di intesa firmato il 2 luglio 2005 prevedeva la stesura dell'accordo di programma coinvolgendo direttamente gli enti locali valbormidesi. La provincia avrebbe dovuto farsi garante di questo ruolo. Tutto ciò non è avvenuto e ancora una volta ai cittadini valbormidesi e agli enti locali valbormidesi viene presentato un pacchetto confezionato da altri,dai poteri economicamente forti che, con la sponsorizzazione del ministro Scajola, decidono sulla testa di tutti e alle cui decisioni e progetti tutti devono sottostare.

Ancora una volta si usa il grimaldello dell'urgenza, come peraltro già avvenuto per il protocollo di intesa e per il bando di vendita, per forzare scelte scellerate.

Per quanto riguarda le opere infrastrutturali viarie e di comunicazione previste (Carcare/Predosa, Variante di Vispa potenziamento trasporto ferroviario e funiviario) occorre precisare che:

Per quanto riguarda gli impegni per Ferrania si sottolinea che:

In generale quindi il PRC ritiene inaccettabile l'accordo di programma elaborato sia nel merito che nel metodo. La realtà della situazione evidenzia in modo netto che Ferrania è ormai un paziente sotto la tenda ad ossigeno, che è tenuto in vita con il solo scopo di poterla usare come merce di scambio per ottenere il permesso alla realizzazione di progetti scellerati finalizzati agli interessi particolari di pochi noti a danno di tutta la collettività valbormidese.

A questo accordo di programma il PRC si opporrà con il proprio peso in tutti gli organi istituzionali nei quali è rappresentato, richiamando nel contempo tutte le altre forze politiche con le quali lo stesso PRC, ha sottoscritto programmi di governo al rispetto degli accordi e dei programmi sui quali tutto il centro-sinistra provinciale e valbormidese si è presentato agli elettori. Programmi che sia a livello Provinciale che valbormidese contenevano un netto diniego alla realizzazione di centrali elettriche alimentate a carbone.

i circoli PRC della Val Bormida
Circolo Bella Ciao di Cairo Montenotte
Circolo Zunino di Carcare
Carcare - 18 Luglio 2006