C'è chi dice no

Rifondazione contro l'accordo sulla Ferrania

Anche se a qualcuno potrà non piacere, Rifondazione Comunista è una forza politica che fa della coerenza e dell'autonomia due capisaldi. Una partito che, anche se in coalizione, sa dire di no, quando c'è da dire di no. Un no chiaro e inequivocabile (a meno di sterili polemiche alimentate da persone a caccia di voti) come quello pronunciato sull'accordo per il "rilancio" della Ferrania. Un no secco ad un accordo che non esclude, come noi avremmo voluto, la realizzazione di una centrale a carbone.

Un accordo quindi inadeguato che sconfessa il programma del Presidente della Provincia Marco Bertolotto che riportava testualmente, al paragrafo 6.1 La tutela e la valorizzazione delle risorse energetiche, "Per quanto riguarda l'ipotesi di nuove centrali a carbone in Valle Bormida dichiariamo con chiarezza la nostra contrarietà".

Un accordo che potrebbe anche avere delle ripercussioni nella maggioranza di Palazzo Nervi. Franco Zunino infatti dalle pagine dei quotidiani locali avverte: «Se la Provincia dovesse approvare la realizzazione della centrale in Val Bormida, il PRC considererebbe rotto il patto di maggioranza».

Chi volesse comunicare la propria contrarietà all'accordo è invitato ad inviare una mail a prc-savona@libero.it.

la redazione del sito
Savona - 10 Marzo 2006

I commenti dei quotidiani

Maggioranza trasversale in Provincia solo il PRC contro l'accordo Ferrania - da Il Secolo XIX

Approvato il piano per il rilancio produttivo della fabbrica. Il centrosinistra si spacca ma conquista i voti della CDL

Forze politiche di sinistra e di destra unite sull'accordo di programma sullo sviluppo della Valbormida. Si è opposta soltanto Rifondazione Comunista nella votazione di ieri che in Provincia ha dato il via all'attuazione degli interventi proposti dal ministero delle attività produttive.

Un largo consenso che ha "compattato" la stragrande maggioranza dei gruppi presenti a Palazzo Nervi che per la prima volta si sono schierati in un unico partito trasversale.

Ciò per dare vita a un programma di interventi industriali, infrastrutturali e ambientali concordato fra le parti istituzionali e imprenditoriali interessate. «La votazione di oggi - è stato il significativo commento di Marco Bertolotto, presidente della giunta provinciale - rappresenta un significativo tassello che va a completare positivamente il quadro legato alla vicenda su Ferrania. La quasi unanimità è il segnale di un lavoro che questa amministrazione ha compiuto per arrivare a raggiungere l'obiettivo comune del rilancio del territorio valbormidese».

Nel dettaglio, il piano prevede il rilancio produttivo attraverso la ricerca applicata e lo sviluppo tecnologico, dalle tecnologie medicali e della chimica fine. E ancora, sviluppo della produzione di energia «anche collegata ai programmi di produzione energetica da fonti fossili e rinnovabili, e ai programmi di ricerca applicata di Ferrania». E ancora, si punterà sulla ristrutturazione dei depositi di carbone fossile su aree pubbliche e private, e sul completamento delle infrastrutture viarie e ferroviarie necessarie all'attuazione dei diversi interventi.

Il termine per l'attuazione dell'accordo è stabilito in tre anni dalla sottoscrizione e potrà essere prorogato per altri due anni ma non oltre esclusivamente sulla base di motivate decisioni di almeno due terzi dei rappresentanti delle istituzioni firmatarie. In particolare, su Ferrania i programmi industriali puntano a consolidare le attività esistenti per garantire i posti di lavoro, recuperare aree e fabbricati ora dismessi per insediarvi attività di ricerca applicata. Il fabbisogno iniziale di investimenti è stimato in cento milioni di euro cui bisognerà aggiungerne subito altri 50. Per la produzione di energia sarà tra l'altro avviato uno studio di fattibilità per la realizzazione di una centrale termoelettrica di capacità non superiore a 800 megawatt al quale si potrà collegare un sistema di teleriscaldamento urbano. (Angelo Verrando - 10/03/2006)