Il Comune di Carcare al fianco dei lavoratori
Pubblichiamo l'ordine del giorno licenziato dal Consiglio Comunale di Carcare del 23 Luglio e redatto dai gruppi di maggioranza (DS, Margherita, SDI, PRC) con l'aggiunta richiesta dal gruppo "Progressisti per Carcare" evidenziata in grassetto.
la redazione del sito
Savona - 23 Luglio 2004
Ordine del giorno sulla situazione della Ferrania Imaging Technologies e sulla crisi occupazionale valbormidese
Il consiglio comunale di Carcare:
Considerato
- che la situazione di crisi del polo produttivo di Ferrania si inserisce in un più ampio e preoccupante stato di crisi dell'intero comprensorio valbormidese, provinciale, regionale e nazionale;
- che il caso Ferrania è l'ultimo di recenti situazioni di crisi occupazionale che hanno messo e mettono in serio pericolo la tenuta socio-economica dell'intera provincia e ne determinano un continuo ed insostenibile impoverimento;
- che la procedura di amministrazione straordinaria traguarda un orizzonte temporale di un anno entro il quale la situazione di bilancio dell'azienda non dovrà produrre ulteriori passività;
- che obiettivo del piano industriale presentato dai commissari giudiziali è la cessione dell'azienda a nuovi soggetti imprenditoriali;
- che il perdurare dell'attuale situazione determina giornalmente perdite significative di quote di mercato e di fatturato che hanno ulteriormente aggravato una situazione già critica;
- che nel periodo di amministrazione controllata si sono evidenziati grossi problemi riguardo l'approvvigionamento di materie prime e di materiale per il confezionamento che hanno determinato effetti negativi sulle vendite;
- che tali effetti negativi ricadono nel periodo più critico della produzione dato l'andamento prettamente stagionale della linea Photo Color;
- che i piani e le azioni che verranno intraprese da ora a Luglio 2005 saranno determinanti per il futuro dell'azienda e l'assetto dell'intero comparto industriale provinciale.
Esprime
- piena solidarietà a tutti i lavoratori del sito soggetti al provvedimento di cassa integrazione guadagni che coinvolgerà circa 200 addetti per 12 mesi, e che con il loro salario stanno contribuendo al risanamento aziendale;
- seria preoccupazione riguardo alla nuova manovra economica valutata in 7,5 miliardi di €, predisposta dal governo che attingerà 1,25 miliardi di € dai fondi a sostegno delle imprese,mettendo in serio pericolo non solo le politiche industriali necessarie al rilancio, ma anche le risorse destinate ai patti territoriali e più in generale agli strumenti di programmazione negoziata ai quali si è fatto ricorso in questi anni.
Ritiene
- che il polo produttivo di Ferrania ed i suoi addetti paghino oggi le conseguenze di politiche industriali che, soprattutto negli ultimi anni, hanno considerato e utilizzato Ferrania come "cassa" funzionale al consolidamento e allo sviluppo di business innovativi sviluppati e prodotti altrove;
- che tali politiche abbiano minato pesantemente le potenzialità produttive e di mercato dell'impianto industriale di Ferrania, provocando nel contempo un lento ma costante arretramento nella ricerca e in altri settori vitali dell'impresa;
- che il polo produttivo di Ferrania costituisce una realtà unica in Italia e in Europa, con pochi concorrenti nel mondo;
- che esso costituisce ancora oggi un patrimonio tecnologico e di eccellenza che non può e non deve essere disperso;
- che le strategie di cessione di mercato in aree non remunerative a concorrenti subordinate a contratti di fornitura pluriennali , già applicate a Ferrania (contratto di vendita e fornitura a Kodak) siano tra le cause dell'attuale situazione di crisi e che quindi non siano da ripetere per il futuro;
- indispensabile che le politiche industriali nazionali e regionali prevedano interventi tangibili e significativi a sostegno non solo di Ferrania ma di tutta l'industria italiana, segnando una svolta rispetto alla non politica industriale attuata sino ad oggi;
- che un ritorno dell'intervento pubblico, sia come scelta di indirizzo della politica industriale nazionale, che come gestione delle imprese strategiche sia la sola risposta possibile alla grave crisi economica ed industriale del nostro paese;
- che tale strategia potrebbe essere applicata in modo effettivo e proficuo anche al sito di Ferrania;
- che le condizioni necessarie al mantenimento degli attuali livelli occupazionali e della stessa sopravvivenza dell'azienda Ferrania siano:
- il mantenimento dell'integrità globale del sito di Ferrania;
- il mantenimento delle attuali linee di prodotto;
- l'inserimento di Ferrania come polo di eccellenza nell'ambito della chimica fine;
- lo sviluppo di nuove tecnologie finalizzato all'acquisizione di nuove quote in mercati profittevoli;
- valorizzare e sostenere finanziariamente gli ultimi progetti e brevetti nel settore medicale e dell'inkjet;
- lo sviluppo della ricerca nel settore medicale con soluzioni informatiche adeguate ed innovative riguardo il trattamento delle informazioni cliniche debba avvenire coinvolgendo ed utilizzando il know how interno;
- il sostegno mediante l'accesso a bandi e procedure di finanziamento finalizzati alla ricerca industriale e all'innovazione tecnologica;
- il rispetto degli impegni presi dal governo riguardo la possibilità di partecipare a gare pubbliche di fornitura di materiale diagnostico presso le strutture sanitarie pubbliche;
- la concretizzazione degli impegni governativi riguardo l'acquisizione di fette di mercato derivanti dalla cooperazione internazionale;
- l'impossibilità di spezzettamento dell'azienda in filoni indipendenti e distaccati che sancirebbero di fatto la morte delle linee mature e non più remunerative e, nel contempo, un taglio occupazionale degli addetti di tali settori;
- il riconoscimento della tipicità nazionale, europea e mondiale del polo produttivo di Ferrania , e conseguentemente un investimento a livello di politica industriale nazionale finalizzato alla sua ripresa e al suo sviluppo;
- una valorizzazione ed uno sviluppo delle tecnologie e del know how che questo polo produttivo è riuscito ad esprimere sino ad oggi.
Ritiene inoltre
- che ogni altra ipotesi che preveda l'inserimento di attività produttive incoerenti e incompatibili con la "MISSION" attuale di Ferrania, costituisca un serio pericolo alla sopravvivenza dell'intera azienda e rischi di far tramontare definitivamente piani industriali che ne prevedano l'effettivo risanamento. Concretizzandosi invece come ulteriore danno ambientale;
- indispensabile che la possibilità di costruzione di una centrale elettrica da 800 MW nelle aree attualmente occupate dal maneggio in località Marcella, venga depennata dal piano industriale proposto, condizione necessaria ad un sereno confronto sul futuro assetto del polo produttivo di Ferrania;
- intollerabile che, agendo sul ricatto occupazionale,si impongano scelte insediative che costituiscono un attentato ambientale già ampiamente osteggiato sia da molte amministrazioni locali, che dalla popolazione cairese; che sono in contrasto con un rilancio economico eco-compatibile del comprensorio Valbormidese;
- insostenibile l'installazione di qualsiasi tipo di centrale termoelettrica come risposta alla crisi occupazionale in atto;
- opportuno sottolineare che l'obiettivo primario degli enti locali è quello di elaborare politiche territoriali e scelte strategiche che traguardino orizzonti più ampi di quelli fissati dalla normativa vigente nei casi di amministrazione straordinaria e coperte dal piano industriale presentato dai commissari;
- che sia indispensabile quindi la partecipazione attiva e costruttiva di tutti gli enti locali al tavolo permanente istituito dall'amministrazione provinciale e aperto alle organizzazioni sindacali e alle associazioni di categoria, che vede il comune di Cairo come capofila;
- che questo tavolo programmatico debba essere occasione di studio, di confronto e di progetti che traguardino non solo il caso Ferrania ma il futuro assetto industriale dell'intero comprensorio Valbormidese;
- che il futuro assetto socio-economico provinciale non possa prescindere da insediamenti produttivi di tale rilevanza, poiché ogni altra ipotesi di piccola-media impresa non sarebbe in grado di assorbire livelli occupazionali equivalenti;
- che la programmazione e l'individuazione delle aree produttive valbormidesI già elaborata nei piani provinciali e regionali debba proseguire secondo le linee guida in essi contenuti e non possa essere rimessa in discussione in relazione al caso Ferrania;
- che il potenziamento e l'ammodernamento delle infrastrutture viarie del comprensorio valbormidese siano condizione necessaria al proseguimento delle realtà produttive ancora presenti e siano indispensabili all'insediamento di nuove.
il Consiglio Comunale di Carcare
Carcare - 19 Luglio 2004