Una nuova politica dei rifuti
Pubblichiamo il testo della delibera adottata dall'Amministrazione Provinciale su iniziativa dell'Assessore con delega ai Rifiuti Giampietro Filippi. Il provvedimento potrebbe rappresentare il punto di partenza per una possibile innovazione nel delicato settore dello smaltimento dei rifiuti.
la redazione del sito
Savona - 30 Luglio 2004
Presupposti e linee programmatiche per la gestione dei rifiuti e per la rivisitazione del relativo Piano provinciale
La Giunta Provinciale:
Visto
- il Piano Regionale della Raccolta Differenziata, approvato con Deliberazione del Consiglio Regionale n. 98 del 26/11/1996;
- il Decreto Legislativo n. 22 del 05/02/1997 ("Decreto Ronchi");
- la Legge Regionale n. 18 del 21 giugno 1999, "Adeguamento delle discipline e conferimento delle funzioni agli Enti locali in materia di ambiente, difesa del suolo ed energia";
- il Piano regionale di Gestione dei Rifiuti, di cui all'articolo 29 della legge regionale n. 18/1999, approvato con deliberazione del Consiglio regionale n. 17 del 29 febbraio 2000;
- il Piano provinciale dei rifiuti, approvato con deliberazione del Consiglio provinciale n.19 del 18 giugno 2002, ai sensi dell'articolo 33 della legge regionale n. 18/1999;
- la propria deliberazione n. 96 del 20 luglio 2004 con la quale si è preso atto che la sentenza n. 1017/2004 del Tribunale Amministrativo Regionale della Liguria ha disposto l'annullamento della deliberazione del Consiglio Provinciale n. 19 del 18 giugno 2002 limitatamente alle previsioni relative alla chiusura dell'impianto di discarica ubicato in località Cima Montà, cioè nella parte in cui il piano lede gli interessi della ricorrente A.T.A. S.p.A;
Considerate
- la necessità di proseguire attivamente nell'elaborazione di un'efficace politica di gestione dei Rifiuti Solidi Urbani;
- la necessità di fornire ai Comuni ed alle Comunità Montane della Provincia, all'A.T.O. dei Rifiuti ed ai suoi Organismi deliberativi e consultivi, nonché agli Operatori pubblici e privati, indicazioni sulle linee programmatiche che in tale settore la Giunta Provinciale intende adottare, affinché Istituzioni ed Operatori possano proseguire nell'attività di programmazione in relazione alla gestione del problema dei Rifiuti Solidi Urbani;
- l'opportunità di procedere ad una rivisitazione del Piano provinciale di gestione dei rifiuti, approvato con deliberazione del Consiglio provinciale n. 19 in data 18 giugno 2002, al fine di perseguire una sua attualizzazione e realizzare una programmazione del ciclo integrato di gestione dei rifiuti che conduca ad un massimo di rispetto dell'ambiente fisico e del benessere delle Comunità umane che in esso vivono ed operano;
Visti
- l'articolo 48, comma 2, d.lgs. n.267/00;
- l'articolo 125, d.lgs. n. 267/00;
- l'articolo 134, comma 4, d.lgs. n. 267/00;
Delibera
coerentemente con le linee programmatiche relative alle azioni ed ai progetti da realizzare nel corso del mandato, di ribadire i seguenti presupposti:
- La Giunta Provinciale di Savona intende, con un'adeguata politica dei rifiuti, ma non solo, contribuire alla tutela dell'ambiente fisico e biologico del territorio di sua competenza, preservando suolo e sottosuolo, aria e corpi idrici di superficie e profondi da ogni e qualsiasi forma di inquinamento o di artificiosa trasformazione, interpretando così, con gesti concreti ed efficaci, lo spirito di Agenda 21.
- Intende altresì contribuire a creare situazioni concrete di produzione di reddito e di occupazione lavorativa.
- Con tali prospettive quindi il rifiuto non può essere considerato come un qualcosa di ingombrante e sgradevole del quale liberarsi in qualche modo, seppellendolo o distruggendolo, ma deve essere assunto come una risorsa preziosa, dalla quale recuperare ricchezza.
- Il rifiuto non può essere trasformato in un altro rifiuto seppur non visibile e di effetti immediatamente non apprezzabili, ma negativamente attivi nel tempo, ma va trattato secondo criteri che seguano, nella misura massima possibile, processi naturali, dai quali ottenere prodotti compatibili con l'ambiente ed in esso positivamente riutilizzabili.
- Al rifiuto va quindi chiesto di restituire quanto al suo interno vi è di recuperabile e di riutilizzabile, al fine di interrompere un ciclo perverso di spreco di risorse, di generare una nuova forma di reddito che abbatta i costi della sua manipolazione e porti vantaggio agli operatori del settore ed agli utenti del servizio.
- Strumenti imprescindibili per la realizzazione di tali obbiettivi risultano pertanto:
- una marcata azione di sensibilizzazione delle popolazioni degli Enti locali, dei gestori del ciclo dei rifiuti;
- al fine di ridurre all'origine il volume dei rifiuti, una forte pressione su quanti, produttori e distributori di beni di consumo, creano oggettivamente le condizioni che esasperano tale volume, soprattutto in relazione agli imballaggi ed ai contenitori di prodotti liquidi;
- una differenziazione spinta del rifiuto, ottenuta anche con le tecniche del "porta a porta", al fine di perseguire già all'origine la separazione del "secco" dall'"umido" ed una pre-selezione a monte della raccolta vera e propria: in un arco limitato di tempo deve essere ampiamente superato il limite del 35% previsto per il 2003 e tuttora molto lontano;
- il recupero quindi di materie importanti per l'economia, come carta, imballaggi, vetro, plastiche, metalli, alluminio in particolare, ed il loro avviamento alle filiere di riutilizzo che dovranno essere individuate con precisione;
- l'adozione di tecniche biologiche di trattamento e trasformazione della frazione umida, tecniche che richiedano un livello minimo di energia e che abbattano al massimo emisssioni in atmosfera e residui (ceneri o quant'altro) tossici e di difficile collocazione in discarica;
- il riutilizzo dei prodotti di alcune di tali possibili tecniche (combustibile da rifiuto), quali alternative a processi che utilizzano combustibili fossili;
- l'avviamento a discarica dei soli materiali inerti altrimenti non utilizzabili.
- La Giunta Provinciale pertanto affida specifico mandato all'assessore competente in materia di rifiuti di verificare, con il supporto del Settore competente, se e a quali condizioni la prevista rivisitazione del P.P.G.R. può essere condotta coerentemente con i criteri e con le finalità suesposte.
- Per quanto infine attiene al problema delle "isole ecologiche", strumento di base nel processo di perseguimento degli obiettivi suddetti, di immediata attuabilità e non necessitanti di specifici provvedimenti autorizzativi da parte degli Uffici della Provincia, la Giunta Provinciale ne auspica la massima diffusione ed invita le Amministrazioni Comunali, nella loro autonomia decisionale, ad attivarsi, ove non ancora provveduto, per definirne al più presto la localizzazione, la predisposizione secondo la normativa di legge e l'utilizzo.