Potenziamo, con i fondi destinati ad Aurelia Bis e Albenga-Presosa, la linea ferroviaria

Le infrastrutture e le opere pubbliche possono costituire una risposta alla crisi

È necessario affrontare il tema di come rilanciare la competitività dei territori e quali siano gli strumenti necessari a renderla attuabile. Le infrastrutture e le opere pubbliche possono costituire una risposta alla crisi, tuttavia il dibattito sulle infrastruttil tracciato dell'Albenga-Millesimo-Predosaure e sulle opere pubbliche, anche localmente, punta su grandi e costosi interventi di dubbia utilità sia per il territorio che per il comparto economico che dovrebbero sostenere. Alberga-Millesimo-Predosa, Aurelia Bis sono solo alcuni di tali esempi.

La strategia vincente è, invece un piano straordinario di opere piccole e medie immediatamente cantierabili alternative alla gomma. Ai grandi interventi e alle grandi opere viarie basate sul trasporto su gomma si devono sostituire interventi razionali e realizzabili in termini di ammodernamento e potenziamento delle infrastrutture viarie esistenti.

In questa ottica è del tutto scontato per noi sostituire gli stanziamenti necessari al progetto Albenga–Millesimo-Predosa e Aurelia Bis con interventi di ammodernamento ferroviario nel tratto Savona-San Giuseppe–Ceva–Alessandria e nel tratto costiero. Tale strategia consentirebbe di allargare e mutare l'insieme delle relazioni territoriali esistenti dallo schiacciamento sull'asse centrale genovese o sulla cosiddetta "area centrale ligure" e passare ad un ruolo di snodo importante del savonese e del ponente per l'intero arco del Mediterraneo. La proposta permetterebbe, infatti, all'area savonese di migliorare sia le relazioni orizzontali con il ponente ligure e con le regioni meridionali francesi, sia quelle in senso verticale con il Piemonte.

I poderosi finanziamenti necessari alla realizzazione del terzo valico genovese, all'Albenga–Millesimo-Predosa e Aurelia Bis dovranno quindi essere dirottati sull'ammodernamento delle linee ferroviarie esistenti del ponente, ponendo rimedio ad una struttura ferroviaria ferma al 1900 e offrendoil tracciato dell'Albenga-Millesimo-Predosa parallelamente una potenzialità e uno sbocco immediatamente realizzabile. Questo sistema di trasporti sarà in grado di competere con il cosiddetto corridoio 24 e con i nuovi collegamenti tra mare e Nord Europa che, secondo alcuni recenti ipotesi, si svilupperebbero sul tracciato Barcellona-Marsiglia, per poi deviare a Nord, fino al nuovo traforo alpino di Loetschberg che collega il canton Vallese a quello di Berna.

È del tutto evidente che la mancanza di strategia nelle infrastrutture alternative alla gomma nel ponente ligure finirà ancora una volta per penalizzare sia il ponente stesso che la bassa valbormida. In questo modo abortirà definitivamente il potenziale sbocco logistico e di retroportualità di vaste aree della Val Bormida legata al potenziamento del porto di Savona-Vado.

Che senso ha parlare di Piani di Sviluppo Locali in senso logistico del ponente ligure e della Val Bormida se non si affronta in modo organico il sistema dei trasporti alternativi alla gomma e si continuano a sponsor izzare opere quali l'Albenga–Millesimo-Predosa e Aurelia Bis?

Marco Ravera
Segretario provinciale Rifondazione Comunista
Savona - 28 Marzo 2009