L'ACTS tra politica e morale

La proposta di una consulenza a Delbene è semplicemente inacettabile

Luca DelbeneL'abbattimento dei privilegi e del carrierismo nei consigli d'amministrazione e nelle presidenze delle società partecipate, rappresenta un obiettivo di fondo da perseguire per la necessaria riforma della politica anche ridefinendo l'etica e la morale del rapporto tra politica ed economia e tra politica e cittadini. Dobbiamo ridare alla politica il suo ruolo più alto e nobile: quello di un servizio per la comunità.

Non va certamente in questa direzione la proposta, da parte del cda dell'ACTS, di affidare una onerosa consulenza all'ex Presidente Luca Delbene protagonista di una gestione non certo esemplare per usare un eufemismo. Come non ricordare, ad esempio, l'aumento di stipendio dell'allora Presidente denunciato dagli organi di controllo? Quasi linciato per il suo operato, oggi Delbene viene improvvisamente riabilitato da quel Consiglio di amministrazione che avrebbe dovuto voltare pagina. Una scelta inaccettabile che non può essere certo liquidata come "normale prassi".

Forse, anche in questo caso, i problemi stanno a monte. L'attuale Consiglio di amministrazione è stato sostanzialmente imposto da quanti avevano proposto il precedente; senza alcuna riflessione critica (per questo abbiamo sempre sostenuto che non bastava azzerare le nomine), senza il coinvolgimento di tutti i comuni soci e senza alcun tipo di ragionamento sul trasporto pubblico in generale e sull'ACTS in particolare. Un Consiglio, tuttavia, proposto/imposto in nome del risanamento che mal si concilia con la consulenza proposta.

Luca DelbeneLo scorso aprile, all'interno della "Scuola di politica" promossa da Rifondazione Comunista, si tenne una lezione su "Politica e morale" curata dalla professoressa Valeria Ottonelli (Docente di filosofia politica, Università di Genova). I protagonisti di questa vicenda avrebbero potuto partecipare. Ne avrebbero tratto indubbio giovamento.

Marco Ravera
Segretario provinciale Rifondazione Comunista
Savona - 18 Settembre 2007

I commenti dei quotidiani

Bufera Acts, chieste le dimissioni del presidente - da Il Secolo XIX

Rifondazione: riabilitato chi provocò il dissesto

Un'altra bufera sull'Acts dopo quella dello scorso anno, culminata nell'azzeramento dell'intero Cda mentre l'azienda trasporti era sull'orlo della bancarotta.

Questa volta a provocare un terremoto è stata la scelta del presidente Paolo Marson di avvalersi ancora della collaborazione dell'ex presidente Luca Delbene (Ds) e dell'ex direttore Franco Delfino, ai quali sono stati rispettivamente promessi 20 mila e 32 mila euro. Una normale prassi aziendale negli avvicendamenti, ha spiegato Marson. Senza convincere né il presidente della Provincia, Marco Bertolotto, né Rifondazione comunista che ieri è partita all'attacco, prendendo nettamente le distanze dalla posizione di difesa del cda assunta dal sindaco Federico Berruti, al quale peraltro neppure i Ds, fino ad oggi in silenzio, hanno osato accodarsi.

Ma l'iniziativa più dura arriva dai gruppi di minoranza di Palazzo Nervi che chiedono le dimissioni di Marson se lo stesso non provvederà alle revoca delle delibere che elargiscono altro denaro a due dei responsabili del dissesto dell'Acts.

«Luca Delbene, indicato da tutti come unico responsabile delle disgrazie dell'Acts, non è stato che l'esecutore materiale delle scelte sbagliate fatte dal Comune di Savona e dalla Provincia, in particolar modo quella riferita al metrobus, progetto, peraltro, definitivamente naufragato con ignominia e con uno strascico di debiti non ancora pagati», scrivono Forza Italia, Gruppo Bellasio, An e Gruppo Misto in una nota.

Secondo i partiti di minoranza la delibera a favore di Delbene e Delfino non è solo «è una caduta di stile ma una vera e propria presa in giro della gente». E' stata inoltre richiesta la convocazione urgente della commissione Enti Partecipati alla presenza di Marson e dell'assessore competente.

Rifondazione comunista scrive: «L'abbattimento dei privilegi e del carrierismo nei consigli d'amministrazione e nelle presidenze delle società partecipate, rappresenta un obiettivo di fondo da perseguire per la necessaria riforma della politica. Non va certamente in questa direzione la proposta, da parte del cda dell'Acts, di affidare una onerosa consulenza all'ex presidente Delbene, protagonista di una gestione non certo esemplare. Come non ricordare, ad esempio, l'aumento di stipendio dell'allora presidente denunciato dagli organi di controllo? Quasi linciato per il suo operato - prosegue la segreteria provinciale del Prc - oggi Delbene viene improvvisamente riabilitato da quel cda che avrebbe dovuto voltare pagina. Una scelta inaccettabile che non può essere certo liquidata come “normale prassi”. Forse, anche in questo caso, i problemi stanno a monte. L'attuale cda è stato sostanzialmente imposto da quanti avevano proposto il precedente; senza alcuna riflessione critica, senza il coinvolgimento di tutti i comuni soci e senza alcun tipo di ragionamento sul trasporto pubblico in generale e sull'Acts in particolare».

Il Partito comunista dei lavoratori consiglia ai dipendenti uno sciopero di protesta «per questa scandalosa elargizione». In una lettera aperta ai lavoratori dell'azienda, la sezione provinciale “Bruno Luppi” scrive: «Crediamo vi faccia piacere sapere che il vostro ex presidente, tale Delbene, si becchi (a quanto è dato apprendere dai giornali) una prebenda di 20 mila euro per raccontare i fatti pregressi dell'Acts. Annotiamo che ad un qualunque autista che procuri un danno, anche senza colpa, si detraggono dalla busta paga i danni stessi; o, caso ancora più eclatante, gli si comminino sanzioni per eventuali proteste per mezzi inadeguati o carenti di sicurezza». (Bruno Lugaro - 29/09/2007)