Sbagliato contrapporre ambiente e lavoro

Intervista all'ex Assessore di Rifondazione Franco Zunino

La proposta della CGIL di "uno sciopero contro i no" e a favore delle occasioni di sviluppo non trova tutti d'accordo. Franco Zunino, ingegnere di Rifondazione ex Assessore regionale all'Ambiente, è tra coloro che bocciano l'idea lanciata dal segretario del sindacato della sinistra Francesco Rossello.

Lei cosa ne pensa, ingegnere?

Io credo che sia un errore pensare ad uno sciopero generale che mette contro ambiente e lavoro. Forse Rossello non voleva lanciarlo proprio in questo modo, ma di fatto è così che viene compreso e quindi dico che è un errore. Dire che chi dalla parte dell'ambiente e della salute non è per il lavoro è profondamenFranco Zuninote sbagliato, sono questioni diverse che non possono essere messe in relazione.

Di fatto però è sopratutto "per l'ambiente" che si dice di no alla Centrale, alla piattaforma e alla Margonara.

È sempre più evidente che in una regione come la nostra che ha vissuto contraddizioni feroci, basta pensare a ciò che ha riguardata l'ACNA di Cengio, oggi l'ambiente debba essere il punto di partenza di ogni ragionamento. È per questo che mi dispiace che la CGIL, un'organizzazione che si è sempre fatta carico delle condizioni generali non solo di chi lavora ma anche del territorio, oggi non ne tenga conto.

Insomma, lo sciopero non lo farà.

No e sarebbe la prima volta che non sciopererei. Io ho la tessera della CGIL e finora, in tutte le occasioni, ho sempre aderito.

E restituirà la tessera se Rossello insisterà?

Non siamo a questo punto, la mia tessera e la mia vicinanza al sindacato non sono in discussione. Io riconosco alla CGIL nazionale un senso di appartenenza e proprio per questo sono io che invito il segretario Rossello e la dirigenza savonese a riflettere sull'ìmportanza di non contrapporre e non dividere lavoratori e cittadini di fronte alla scelta di uno sciopero generale che mette in discussione la qualità della propria vita. Semmai propongo io alla CGIL: facciamo insieme un'azione per la difesa di entrambe le questioni, ambiente e lavoro.

Lei che ne pensa dell'ampliamento della Centrale di Tirreno Power?

Chi dice no all'ampliamento proposto non dice no ad interventi e investimenti economici dell'azienda sull'impianto esistente che sono comunque dovuti e previsti dalla legge. Non siamo a un bivio: ampliamento o tutto com'è.

Tornando alla sciopero, lei che clima respira a sinistra?

Molti sono contrari e si domandano il senso di quella proposta. Può darsi che Rossello l'abbia fatta provocatoriamente, ma a mio parere è una provocazione mal indirizzata che rischia di ritorcersi come un boomerang sulla stessa CGIL. È un sindacato che sta andando molto verso l'ambiente, a Franco Zunino già Assessore regionale all'Ambientelivello nazionale, e deve coniugare queste scelte anche a livello provinciale.

Almeno sul porticciolo della Margonara sta vincendo la sua vecchia posizione ad Assessore regionale: preservare la costa.

Mi ha fatto piacere che sulla Margonara il Presidente della Regione Burlando si sia reso conto dell'importanza di non andare a costruire su un'area di costa che ancora conserva qualità ambientali ma semmai ipotizzare il recupero di un'altra area già molto antropizzata come quella delle Funivie, a Miramare. La costa ancora priva di cemento di tutto ha bisogno meno che di altro cemento.

E sulla piattaforma della Maersk a Vado?

Sulla piattaforma il problema a mio a vviso è diverso rispetto alla Centrale. Sulla piattaforma le autorizzazioni degli enti ci sono statee ci può essere un ritorno occupazionale, almeno si ragione perché ciò avvenga. Poi c'è da ragionare anche qui rispetto ad una crisi economica che è evidente e che a mio parere può aver cambiato le cose in questi anni. Io in assoluto credo che sarebbe utile ragionare in un'ottica di vera sinergia tra i porti liguri, senza campanilismi prima di costruire una piattaforma in mare.

Cosa intende di preciso?

Per esempio mi risulta che in questo momento nel porto di Genova ci siano aree vuote in banchina e converrebbe pensare ad una sinergia con Savona-Vado.

Quindi?

Perché non fare sbarcare i traffici previsti dalla Maersk negli spazi vuoti della banchina di Genova e magari destinare a Vado i traffici commerciali che oggi sono a Genova? È un'idea come un'altra per non rischiare di creare una cattedrale nel deserto a Vado che poi magari resta inutilizzata per la crisi economica generale.

Non dimentichiamoci che nel 2010 il numero dei container movimentati sono risultati inferiori a quelli del 2007 mentre fino a qualche anna fa si prospettavano grandi crescite. Quindi c'è da domandarsi se in una situazione di crisi generale, e con la Maersk stessa in difficoltà, non sarebbe più utile rivedere le cose. Detto questo sulla piattaforma il discorso ha senso impostarlo a differenza della Centrale e Margonara dove non ne vale la pena e c'è il mio "no".

Dario Freccero
Savona - 11 Dicembre 2010


Intervista tratta da "Il Secolo XIX" dell'11 Dicembre 2010.