Sciopero della fame e diritti civili

Un atto coraggioso che chiede alle istituzioni una risposta

la coppia ricevuta dal Sindaco Federico BerrutiGià dall'ottobre scorso abbiamo detto a chiare lettere che sarebbe stato importante un segnale, anche fuori dai formalismi, che desse il via ad un percorso cultuale, sociale e politico che vedesse anche a Savona il Comune impegnato nella battaglia per i diritti civili degli omosessuali.

Lo abbiamo fatto nel preciso riferimento alla richiesta di due giovani savonesi, Francesco e Manuel, che chiedevano, e tuttora chiedono, di potersi sposare non nella clandestinità e nella "vacatio legis" del nostro ordinamento, ma con un pieno rispetto delle norme che, purtroppo, ancora non ci sono.

È di questi giorni la notizia che anche il Portogallo ha stabilito, con il voto del proprio parlamento, la piena legalità del diritto per le persone omosessuali di poter contrarre matrimonio e, quindi, assicurare al proprio partner tutta quella copertura di garanzie che viene riconosciuta come "naturale" alle copie eterosessuali.

Rifondazione Comunista ritiene che la forma estrema di protesta attuata in questi giorni da Francesco e Manuel, lo sciopero della fame giunto ad oltre il settimo giorno, sia un atto coraggioso che chiede alle istituzioni una risposta che non può tardare oltre nell'arrivare.

La nostra battaglia sarà sempre volta all'allargamento dei diritti civili, al loro riconoscimento in tutte le sedi di rappresentanza e in ogni contesto sociale.

Marco Sferini
Segreteria provinciale Rifondazione Comunista
Savona - 9 Gennaio 2010