La vicenda Nordiconad e le speranze mancate della Val Bormida

L'entroterra finisce nel dimenticatoio

La decisione di avviare le attività di Nordiconad nelle are ex IP di Quiliano è stata accompagnata dai commenti poco favorevoli di alcuni amministratori valbormidesi e dei sindacati che vedevano in tale opportunità una risposta, seppur parziale, alla pesante crisi economica-occupazionale che attanaglia Alberto Ferrando, Carlo Ruggeri e Rino Canavesela Val Bormida ormai da lunghi anni.

Tuttavia è opportuno valutare la vicenda alla luce di ciò che si è fatto, o meglio non si è fatto in Val Bormida, per invertire una situazione ormai incancrenita da molti anni. È del tutto evidente che le crisi industriali che si sono susseguite in valle in questi anni, non hanno stimolato la creazione di un progetto socio-economico alternativo e innovativo.

Da anni la Val Bormida vive nel dimenticatoio dell'agenda politico-amministrativa ligure, sia a livello provinciale, che regionale. La crisi Agrimont, la scomparsa delle industrie chimiche e della grande industria non ha suscitato alcun progetto da parte della classe politica locale. Classe politica che al contrario, ha sempre visto la valle Bormida come territorio nel quale convogliare impianti ad alto impatto ambientale. Non sono mancate le proposte di insediamento di centrali termoelettriche, da gas a carbone. Westmoreland, Entergy, l'ipotesi della centrale a carbone a Ferrania, ne sono solo alcuni esempi. Poco importa alla politica se il territorio chiede da anni l'ambientalizzazione della produzione di Italiana Coke e la copertura dei parchi carbone, aspetti sempre presenti negli immancabili accordi di programma, ma puntualmente disattesi.

La Val Bormida, pare essere un corpo estraneo alla politica provinciale e regionale, e in generale alla politica nazionale, più attenta a ripartire risorse ed impegni sul levante e sul ponente ligure, a suggellare equilibrismi e aree di influenza bipartisan. Mentre si assiste all'impegno di risorse monetarie per il terzo valico, per la gronda, per il ponente ligure, la zona centrale ligure e l'entroterra savonese i vertici di Nordiconadcontinua a registrare disinteresse per investimenti sulle infrastrutture viarie alternative alla gomma.

Al contrario la Albenga-Millesimo-Predosa raccoglie un plauso bipartisan senza alcuna riflessione sulla sua effettiva utilità in termini di ripresa economico-occupazionale del territorio valbormidese. Plaudiamo alla presa di posizione dell'amministrazione di Murialdo che in modo chiaro ha affermato il proprio diniego all'opera, in relazione all'impatto ambientale dell'opera stessa. Quest'opera, da noi ripetutamente criticata, non risulta strategica per alcuna ripresa economico-occupazionale della valle, ma risulta uno spreco di risorse che potrebbero essere utilizzate in modo più funzionale e strategico,soprattutto sul trasporto ferroviario. Vengono parallelamente sottovalutati gli impatti ambientali dell'opera.

Oltre a esprimere disappunto per le vicende attuali occorre anche chiedersi perché si scelgono altri territori per insediamenti produttivi come fatto da Nordiconad. Per quanti anni si è solo parlato di Val Bormida come area retro portuale nella quale poter sviluppare la logistica moderna. Questi progetti sono rimasti solo nelle intenzioni di qualcuno e a questi non sono seguite azioni politiche di intervento al fine di migliorare la struttura infrastrutturale dei trasporti della zona.

Oggi più che mai è evidente che della Val la presentazione del progetto Nordiconad
Alberto Ferrando, Carlo Ruggeri e Rino Canavese
i vertici di Nordiconad
foto tratte dal sito www.ivg.it
Bormida si ci ricorda solo quando si tratta di piazzare centrali termoelettriche o inceneritori. La domanda più corretta che si ci dovrebbe porre oggi è questa: cosa ha fatto concretamente il tavolo di concertazione per lo sviluppo della Val Bormida legato alla vicenda Ferrania?

La risposta è sotto gli occhi di tutti e sta nella scelta di Nordiconad. La programmazione provinciale poi è evidentemente più interessata allo sfruttamento turistico e cementificatorio della costa che ad una ripresa dell'entroterra.

Furio Mocco
Responsabile Lavoro e Politiche economiche PRC Savoan
Carcare - 9 Novembre 2009