Tre domande a... Gloria Bardi

A Finale l'unica opposizione siamo noi

Insegnante di filosofia e storia al Liceo classico di Savona Gloria Bardi è stata lo scorso Giugno la prima donna candidata alla guida di Finale Ligure. Oggi, dopo il buon risultato elettorale, siede tra i banchi dell'opposizione alla Giunta Richeri. Una "consigliera di minoranza di minoranza" come ama definirsi che si la Piaggio di Finale Ligurebatte, insieme agli altri componenti di Un'altra Finale, per lo sviluppo sostenibile della città.

Ci concede con grande cortesia un'intervista realizzata nel tentativo di comprendere meglio le proposte e il ruolo del movimento che Gloria rappresenta in Consiglio Comunale.

Il futuro di Finale è legato al riutilizzo delle aree oggi occupate dalla Piaggio. Il trasferimento a Villanova d'Albenga, infatti, lascerà libero uno spazio decisamente appetibile. Con cosa saranno sostituiti i capannoni industriali visto che, come hai ricordato in un tuo recente articolo pubblicato sul sito www.altrafinale.it, sul PUC non risulta per le aree Piaggio la destinazione industriale?

C'è molto rimpiattino su questo progetto, che pure esiste e lo stesso assessore lo ha dichiarato in Consiglio, precisando però di non averlo visto (sic).

La "destinazione industriale" dell'area, anch'essa oggetto di un gioco delle tre carte del tutto incompatibile col principio della "trasparenza", sarebbe stata determinante nel dare una posizione di forza al Comune, in questo modo del tutto dipendente dalle decisioni della Piaggio.

Se noi avessimo governato avremmo perseguito sia per le eventuali ex aree Piaggio che per l'area Ghigliazza, l'idea di uno STU, Società di Trasformazione Urbana (il Comune entra, almeno percentualmente, nella progettazione, costruzione e vendita e non si limita a mediare), coinvolgendo o, meglio, stanando "Sviluppo Italia", socio Piaggio, che, essendo ente pubblico, non può per intrinseca vocazione restare sordo ai vantaggi per la collettività offerti da un simile strumento e rappresenta per un'Amministrazione pubblica il partner naturale. Con lo STU il Comune, Gloria Bardientrando direttamente come costruttore e destinatario del progetto, avrebbe potuto prevedere e vendere a "prezzo politico" case per i residenti, ponendo un argime a quella fuga che rappresenta la malattia mortale della nostra città.

Ma, per quanto attiene specificamente a Piaggio, prima di "conciare la pelle dell'orso", avremmo sollecitato con tutti i mezzi disponibili lo stesso S/I a inserire l'area nei propri progetti di "riqualificazione produttiva".

Un'altra questione di importanza strategica per il futuro della città è rappresentato dal risanamento e dal recupero delle aree delle cave Ghigliazza. Esiste un progetto a riguardo? E quale è la posizione degli altrofinalesi?

Il progetto esistente lo abbiamo esaminato e portato in piazza all'inizio della campagna elettorale, esso prevede la solita "scatola di montaggio" fatta di cemento, seconde case, per di più con cubatura ridotta, porticciolo etc., in cambio di oneri urbanistici irrisori. Lo chiamano "sviluppo", ma è l'azzardo privo di lungimiranza dei "pochi (e per pochi), maledetti e subito", che non investe nella sostenibilità e nel futuro delle nuove generazioni, provocando il progressivo spopolamento del territorio e il suo scadimento a livello urbanistico, ecologico, idrogeologico, sociale e alla fine anche economico.

Uno sviluppo lungimirante dovrebbe tesaurizzare le risorse archeologico-ambientali presenti nell'area, non per una mera "imbalsamazione dell'esistente" ma per una sua valorizzazione, tramite, ad esempio, la progettazione di un parco-tematico. Ben vengano anche parcheggi e abitazioni (STU), purché in quantità, qualità e destinazione "sostenibile", evitando soprattutto di fagocitare le seconde case.la Piaggio di Finale Ligure
foto di Andrea Petronici
Gloria Bardi
foto tratta da www.altrafinale.it

A elezioni concluse lo scorso Giugno dichiarasti ai giornali locali che Un'altra Finale rappresentava «la vera sinistra finalese». Ci sono stati in questi mesi punti di contatto con il Centrosinistra? E quali sono al contrario i punti di maggiore contrasto?

Nessun punto di contatto, come è naturale visto che i progetti dell'amministrazione sui quali siamo più critici sono stati avviati dal Centrosinistra, che non è in grado quindi di svolgere alcun ruolo effettivo di opposizione. Il Centrodestra si fa schermo della cattiva eredità ricevuta e il Centrosinistra, a cui la sconfitta ha insegnato poco, rivendica tutti gli "incipit": non per niente prima del voto si era parlato di Listone. Conclusione: l'unica opposizione siamo noi. Come pure l'unica sinistra, se come tale si intende un punto di vista che reputa prioritario l'interesse pubblico su quello privato e auspica l'armonizzazione degli interessi che costituiscono l'universo-città.

Marco Ravera e Andrea Petronici
Savona - 7 Ottobre 2004