I francobolli di Ruggeri

Savona sta subendo notevoli trasformazioni senza essere in alcun modo coinvolta

una veduta aerea di SavonaSavona sta ancora aspettando di discutere il piano di programmazione cittadina che veda al centro del dibattito le necessarie e propedeutiche riflessioni: quali siano stati i processi di in/evoluzione, quale tipo di cittadini abita o vive la nostra città, cosa vorremmo fare per i prossimi dieci/vent'anni. Sì, perché quando si parla di PUC noi facciamo riferimento ad un modello politico dove il rapporto con le parti (cittadini, lavoratori, anziani, commercianti, studenti, associazioni, imprese, porto, bimbi) è a tutto tondo. Facciamo riferimento ad una Città che discute di se stessa, si interroga, propone, condivide, si oppone. Sogna il proprio futuro.

A Savona da ormai quasi dieci anni si parla di un Piano Urbanistico Comunale che dovrebbe far capolino da un momento all'altro: è pronto nelle sue linee generali (giunta Gervasio), ci stiamo lavorando (prima giunta Ruggeri), è questione di due mesi (insediamento della seconda giunta Ruggeri). Nella realtà Savona sta subendo delle trasformazioni non indifferenti al proprio sviluppo senza in alcun modo avere parte in tutto questo.

La collina si sta dotando di "borghi liguri", varianti al piano ad hoc per pochi intimi, la Magrini si trasferisce e lascia dietro di sé due palazzoni che dal punto di vista economico si sono salvati grazie al trasferimento dell'Agenzia delle Entrate (nel frattempo i padroni di Magrini vendevano a sette miliardi il terreno a Villapiana, per trasferirsi in un'area dove, i padroni, hanno beneficiato di incentivi, non però gli operai che oggi sono sull'orlo di una crisi valbormidese senza uguali). Via Scotto si doterà di un bel complesso di residenze (guarda, guarda... proprio vicino al futuro porticciolo della Margonara), così come avverrà nella zona della Papessa. La darsena (bella da morire così sgombra da quel silos, in ultimo utile ai savonesi solo perché ci diceva la temperatura) si vedrà violentata - da grattacieli residenziali ed un complesso grande una volta e mezzo il monoblocco del San Paolo in Valloria - ad ovest mentre ad est verrà imprigionata la Madonnetta col porticciolo e "servizi", alla faccia del piano di bacino.

una veduta aerea di Savona
il vecchio Ospedale San Paolo fotografato da Andrea Petronici
L'area della Metalmetron ospiterà ancora una volta grandi bei magazzini (ancora una volta luogo di consumo e non di produzione) mentre Legino pullulerà di tante case nuove accanto a quelle poche (si mormora solo una ventina di appartamenti) per le forze dell'ordine, strabiliarmente utili perché così si saltavano i vincoli urbanistici. In Via Pia, cuore storico di Savona, si fanno accordi capestro per i residenti col fine di ristrutturare le facciate, senza contare il pasticcio dell'Astor. In pentola bolle ancora l'area dell'Oltreletimbro, il water-front delle Fornaci/Zinola, l'area lavagnolese, ecc.

Siamo una città senza spazi teatrali, senza spazi verdi (l'ultimo è quello di via delle Trincee, e risale a più di quindici anni fa!), senza una viabilità appropriata al porto commerciale, senza una politica della sosta... non sappiamo dove costruire il carcere alternativo alla vergogna del S. Agostino, dove collocare il Ser.T, se la Biblioteca ha senso inerpicata in collina, se palazzo Santa Chiara ha qualche utilità per la Città. Infatti i palazzi storici vanno in affanno. Non sappiamo che farcene, fino a quando non ci pensa l'amico Bofill, catalano che fa la sua fortuna qui perché a Barcellona non lo vedono tanto di buon occhio, che trasforma il vecchio San Paolo in un centro servizi e residenziale, tutto cristalli e appartamenti-attico da più di cinquemila euro il metroquadro vincendo il bando... regalando al Comune 501.000 euro.

il vecchio Ospedale San PaoloInsomma, Ruggeri è vero che del PUC non sa che farsene, ma è pur vero che della Città si occupa, eccome! Ma non come Sindaco, bensì come portaborse di potentati che considerano Savona una mucca da mungere, dove i soldi girano come in lavatrice. Invece di programmare la Città e quindi di confrontarsi con i cittadini, Ruggeri ed il suo centro-sinistra, preferisce i "francobolli urbanistici", significative porzioni di Città che cambiano destinazione d'uso, per le quali vengono affrontate varianti urbanistiche e varianti alle norme di attuazione come se fossero piccolezze di nessuna significanza. Proprio l'esatto contrario di un PUC, dove la Città fa - per usare un termine abusato nelle imprese - il bilancio delle competenze e delle potenzialità, ma anche delle proprie fragilità.

Il Consiglio Comunale, ma anche le Circoscrizioni, non conoscono i piani di Ruggeri: nessuno ha modo di discuterli (spesso neppure la maggioranza!), se non in dirittura d'arrivo, anzi, il più delle volte la Città è informata grazie a "scoop" giornalistici, che per piaggeria o per convenienza propongono, come il caso del vecchio Ospedale del San Paolo, la novità (?) Bofill come una grande occasione per Savona.

Allora? Possiamo fare qualcosa? Nella speranza che ragioni politiche e personali facciano trasmigrare Ruggeri in Regione, aprendo così un ricco e bel dibattito a Savona, dobbiamo continuare a fare contro-informazione, e queste pagine sono una splendida occasione, perché si arrivi ad una maggiore consapevolezza di quanto sta accadendo. Ma anche per agire: perché non pensare che potrebbero essere i savonesi stessi a fare una proposta. Perché non potremmo essere noi, assieme a quanti già da tempo guardano con afflizione il destino apparentemente già segnato di Savona, a lanciare una Conferenza programmatica per Savona?

Sapendo che le questioni urbanistiche sono solo uno degli argomenti. Senza timori reverenziali, chiaramente e onestamente lontano da pruderies sodalizio-elettoralistiche. Insomma a muso duro.

Patrizia Turchi
Consigliera Comunale
Responsabile Provinciale Ambiente e Territorio per il PRC
Savona - 17 Luglio 2004