No al progetto di ampliamento della centrale Tirreno Power

L'intervento in Consiglio comunale di Mauro Lami

Il progetto di ampliamento della Centrale Tirreno Power di Vado Ligure e Quiliano prevede la creazione di un nuovo gruppo a carbone. Tale progetto non può essere accettato in quanto:

Quindi Rifondazione Comunista è contraria all'ampliamento della centrale, e comunque prima di presentare un progetto di tali dimensioni, la tirreno power avrebbe dovuto rispettare gli accordi preesistenti.

Ben diverso poteva e doveva essere il nostro atteggiamento se il progetto fosse stato finalizzato al rispetto dei piani di riduzione delle emissioni Kyoto, stato, regione con l'utilizzo di vere fonti energetiche alternative, quali il sole, il vento , e le bio masse, nel Salento con il sistema delle microalghe si stanno rendendo autonomi elettricamente parlo di una area di 107mila abitanti.

La salute dei cittadini e l'inquinamento atmosferico ne andrebbero a guadagnare.

Mauro Lami
Consigliere comunale PRC Comune di Vado Ligure
Vado Ligure - 16 Maggio 2007

I commenti dei quotidiani

Altolà del PRC a gasiere, container e carbone - da Il Secolo XIX

Con una opposizione totale ad ampliamento della centrale Tirreno Power di Vado, piattaforma container e terminal gasiero Rifondazione Comunista scende in campo armi in pugno. «La misura è colma - spiegano Giorgio Barisone, membro della Segreteria provinciale del PRC e Simone Falco, Segretario del circolo XXV Aprile di Vado. La cittadinanza ha già pagato un prezzo elevato per lo sviluppo, eppure continuano a venir fuori progetti e proposte che non tengono in considerazione la salute degli abitanti. Non dimentichiamo che stiamo ospitando due discariche, di cui una di rifiuti speciali, che servono tutto il comprensorio. Dopo il progetto della piattaforma container, di cui ancora non si hanno notizie certe in merito al finanziamento, è arrivata la richiesta di Tirreno Power per poternziare la centrale termoelettrica con un nuovo gruppo a carbone. Ora rispunta l'ipotesi del terminal gasiero. È ora che la Giunta faccia chiarezza».

Rifondazione, tra l'altro, sottolinea che Vado non possa acettare l'equazione ambiente-occupazione: «Questo è un ricatto che non si può acettare - spiegano Barisone e Falco. Mettere sul tavolo l'ampliamento della centrale in cambio di posti di lavoro è una mossa scorretta. L'impianto produce già energia in eccesso rispetto alle esigenze, un aumento della potenza comporterebbe per la collettività troppi svantaggi dal punto di vista ambientale».

L'ipotesi del terminal gasiero era stata rispolverata dall'assessore alle attività produttive, Enrico Illarcio. L'idea era stata proposta una quindicina di anni fa, proprio per andare nella direzione di alimentare la centrale a metano, ma poi venne accantonata sotto la spinta dei timori per i rischi legati alla sicurezza. «Ma oggi - spiega Illarcio - le tecnologie sono del tutto diverse rispetto ad allora. Le navi non devono neppure arrivare in porto, ma possono scaricare al largo il gas che viene trasferito a terra con una condotta. Quella del terminal gasiero è un'ipotesi come un'altra, ma avrebbe come conseguenza l'eliminazione del carbone». La discussione si sta ovviamente arroventando: oggi la Giunta si incontrerà per un chiarimento al suo intemo, mentre Rifondazione minaccia di chiedere le dimissioni di Illarcio nel caso voglia realmente spingere l'ipotesi gasiere. Senza contare che in questi giorni arriverà nella zona calda anche il progetto della piattaforma. (Giovanni Vaccaro - 12/05/07)