Verso l'approvazione del Piano provinciale dei rifiuti

Il "porta a porta" è l'unico metodo che consente di organizzare una reale raccolta differenziata

In questi giorni si sta parlando molto della modernizzazione e della riorganizzazione del ciclo dei rifiuti, è infatti vicina da parte del Consiglio provinciale l'approvazione del nuovo Piano conseguente al parere Jörg Costantino e Franco Zuninopositivo della VIA regionale. Un risultato molto importante evidentemente non colto nella sua pienezza al punto che alcuni tornano a mettere in discussione la cosiddetta raccolta differenziata "porta a porta".

La recente "Giornata Nazionale della Raccolta Differenziata", svolta con successo anche in piazza Sisto IV a Savona, ci ha consegnato dati a dir poco allarmanti. La Liguria è nel nord Italia la regione con il peggior dato (circa il 20%) nonostante l'incremento dell'11% rispetto all'ultimo anno. La Provincia di Savona, secondo i dati dell'ARPAL, ha un dato (21.75%) leggermente superiore alla media regionale; un dato comunque ben al di sotto degli obbiettivi previsti dal decreto Ronchi.

Come raggiungere e superare tale obbiettivo fissato al 40%? La strada, l'unica percorribile se si vuole efficacemente affrontare la raccolta differenziata, è quella del "porta a porta" prevista dal Piano provinciale dei rifiuti. La differenziata tramite gli attuali raccoglitori (le campane, i cassonetti, ecc...) può ambire al massimo al 30% di RD. Esperienze realizzate e in via di realizzazione, in città quali Venezia, Treviso, Novara, Asti, Milano e molte altre nel nord Italia, confermano invece che tramite il "porta a porta" e i raccoglitori domiciliarizzati, si ottengono importanti risultati ben oltre Jörg Costantino Assessore all'Ambiene del Comune di Savona e
Franco Zunino Assessore regionale all'Ambiente
alla "Giornata nazionale della Raccolta Differenziata"
foto tratta dal sito www.ivg.it
il 50%.

Affermare quindi che il "porta a porta" non funziona significa non tener conto dei dati ufficiali dell'APAT, delle concrete esperienze sul territorio. Significa non dire che l'attuale RD produce materiali post-consumo inquinati per i quali è necessario pagare, anziché essere pagati. Significa non avere la possibilità di creare un catasto degli utenti l'unico strumento in grado arrivare ad una tariffa sui rifiuti, anziché una tassa. Significa avere oneri di discarica gravanti da ecotassa. Significa non dire che ogni famiglia, con il "porta a porta", avrebbe un considerevole vantaggio economico.

Inoltre è utile sottolineare che il Piano provinciale dei rifiuti era alla base degli accordi di governo. Pacta sunt servanda.

Marco Ravera - Segretario PRC Savona
Giuliana Cornetti - Capogruppo PRC Provicia di Savona
Savona - 7 Maggio 2007