No all'ampliamento della centrale di Vado Ligure

No al carbone, ma no anche a qualunque monetarizzazione del rischio

Troppo spesso i programmi vengono dimenticati, ignorati, disattesi. Avviene a livello nazionale così come a livello locale. Come abbiamo sottolineato in diverse occasioni il programma del Presidente della Provincia Marco Bertolotto indica a chiare lettere la strada da seguire in merito alla tutela e alla valorizzazione delle risorse energetiche. Per quanto riguarda la centrale di Vado Ligure, oggi di grande attualità, recita testualmente: "occorre garantire che l'impegno a metanizzare i gruppi 1 e 2, finalmente assunto dalla nuova proprietà, sia effettivamente attuato, dando corso ai contenuti..." degli accordi sottoscritti. Metanizzazione oggi tutt'altro che ultimata; viene al contrario avanzata con forza dalla proprietà l'idea di un nuovo gruppo a carbone.

Un progetto che contrastiamo e contrasteremo con tutte le nostre forze e con tutti i nostri mezzi affiancandoci a quanti, Comune di Vado Ligure e Comune di Quiliano in testa, si sono già espressi contro l'ampliamento.

Due sono le ragioni, strettamente legate, che ci portano a dire un no chiaro al nuovo gruppo a carbone da 460 Mw indicato nelle strategie della Tirreno Power per la centrale di Vado Ligure (che andrebbe ad aggiungersi ai due gruppi esistenti da 360 Mw ciascuno): l'ambiente e la salute.

In Liguria, regione eccedentaria sotto il profilo della produzione di energia elettrica, il carbone è fin troppo presente, dovremmo abbandonarlo definitivamente e investire con forza sulle fonti alternative ai combustibili fossili (biomasse forestali, eolico, fotovoltaico, idrico, ecc...) senza contare che l'ulteriore potenziamento delle centrale avrebbe un pesante impatto ambientale sul nostro territorio.

No al carbone quindi, ma un no chiaro anche a qualunque monetarizzazione del rischio, ovvero compensare finanziariamente i danni ambientali e i danni alla salute. I rischi che comporterebbe tale ampliamento per le patologie più sensibili agli agenti inquinanti emessi dalla centrale non hanno prezzo per Rifondazione Comunista.

Marco Ravera - Segretario PRC Savona
Francesco Orsini - Responsabile Ambiente PRC Savona
Giuliana Cornetti - Capogruppo PRC Provincia di Savona
Savona - 10 Aprile 2007

I commenti dei quotidiani

Tirreno Power, no al terzo gruppo a carbone - da Il Secolo XIX

L'assessore regionale Zunino boccia la richiesta dell'azienda. «Pensiamo ad energie rinnovabili»

«In Liguria c'è già troppo carbone, quindi la richiesta da parte di Tirreno Power di realizzare un terzo gruppo di alimentazione per la centrale termoelettrica di Vado sarà difficilmente accettabile». Così ha risposto sostanzialmente l'assessore regionale all'Ambiente, Franco Zunino, dopo le ultime dichiarazioni dei vertici dell'azienda che è proprietaria dell'impianto produttivo di Vado.

Tirreno Power intende infatti potenziare la centrale con la realizzazione di un terzo gruppo a carbone, che si aggiungerebbe ai due già in funzione e al sistema turbogas di prossimo avviamento. «Dobbiamo pensare alle energie rinnovabili - spiega infatti l'assessore regionale Franco Zunino - l'Italia è già fuori dai parametri del protocollo di Kyoto e se prosegue su questa strada si troverà a dover pagare nel 2012 una "multa" di un miliardo e mezzo di euro».

E poi il responsabile dell'Ambiente di via Fieschi aggiunge: «Su queste basi è difficile che venga rilasciata una valutazione di impatto ambientale favorevole. Per ora sulla centrale di Vado c'è un compromesso tra carbone e metano, sarebbe rischioso metterlo in discussione aumentando il carbone». (Giovanni Vaccaro - 21/02/07)

Costantino: «Contro il carbone, a Savona un'altra Vicenza» - da Il Secolo XIX

L'assessore comunale all'ambiente avverte: «Stop alle decisioni piovute dall'alto, la gente scenderà in piazza»

«A Savona come a Vicenza se Tirreno Power insisterà sul potenziamento della centrale». L'avvertimento al Governo e alla Regione Liguria che hanno in mano la partita dell'energia, arriva dall'assessore all'ambiente del Comune di Savona, Jorg Costantino (Rifondazione Comunista). «È il momento di dire basta alle decisioni piovute dell'alto -afferma Costantino che lo scorso weekend ha partecipato alla manifestazione anti-Usa. Non ho paura di fare mio uno slogan della Lega, quando dico che ognuno deve essere padrone a casa sua. Bene ha fatto il sindaco Berruti a sottolineare la necessità di una posizione condivisa, tra Vado, Savona a la Provincia, sulla questione del carbone. Aggiungo che quello di Savona diventerà un caso nazionale, perche qui è in ballo la salute dei cittadini e non accetteremo mai la monetizzazione del rischio legato all'ampliamento dell'impianto di Vado».

Come noto Tirreno Power ha annunciato pubblicamente un piano industriale per la realizzazione di un altro gruppo a carbone da 460 megawatt che andrebbe ad aggiungersi ai due gruppi da 360 megawatt ciascuno, già in funzione, e al ciclo combinato da 800 megawatt che partirà nel giro di un paio di mesi.

«Un progetto che riteniamo inaccettabile - dice l'assessore - e contro il quale ci batteremo portando la gente nelle strade a manifestare. Diciamo no all'aumento delle emissioni in aria e attendiamo l'esito dell'indagine medica commissionata dalla Regione all'Istituto tumori di Genova per conoscere esattamente i rischi che corriamo». Nel frattempo, però, Savona dovrà abituarsi all'idea di accogliere, nel momento in cui sarà operativo il maxi terminal degli Alti fondali, tuttto il carbone oggi stoccato nei parchi di Vado. (22/02/07)