Massimiliano Fuksas presenta il suo progetto in Consiglio comunale

... ma alla città non servono altre edificazioni residenziali o pseudo-residenziali

Martedì in un Consiglio Comunale affollatissimo, l'architetto Fuksas ha presentato alla città l'architetto Fuksas davanti a Palazzo Sisto con i giornalistila sua "idea progettuale"; l'ha fatto con capacità e convinzione, con amore e con passione, come una mamma quando parla della propria "creatura": la visione del tornato luminoso, l'immagine dei suoi riflessi sull'acqua, ecc. ecc.

Ma non è questo il punto.

Abbiamo cominciato dalla fine.

La domanda che dobbiamo porci non è "come" costruire ma "se" costruire.

È nota la nostra posizione sulla realizzazione della Margonara, non si tratta di scegliere se stare o no con i fautori dello "sviluppo" magari, misurato sul numero di metri cubi edificati, se schierarsi o meno con i "progressisti" capaci di cogliere l'emozione di un "progetto" ardito.

Il problema che si pone oggi è cosa si intende per sviluppo, oggi, in questo momento, in questo contesto storico.

Il nostro è il tempo delle tecnologie avanzate, è il tempo dell'urgenza di uno sviluppo la Sala del consiglio gremita per ascoltare il noto architettosostenibile, del rispetto e della riqualificazione dell'ambiente, delle energie rinnovabili, del turismo consapevole ed eco-compatibile, è qui, è adesso che viviamo, ed ancora pensiamo sia credibile l'idea che un porto turistico, (in una Regione che vanterà, con le prossime realizzazioni, una densità di posti barca elevatissima) o che la capacità attrattiva di una costruzione più o meno ardita possano rappresentare un'occasione di sviluppo e crescita economica?

Siamo forse ingenui ma ci piace credere che "Savona città delle idee" sappia e possa proporre "altro da questo".

Ed è allora il caso di ripensare e tentare di rispondere seriamente alla domanda iniziale: "serve costruire?". Non vogliamo dare risposte affrettate, ma è forte la tentazione di dire che forse alla città non serve un porticciolo turistico, e certamente non nella zona della Margonara, e che alla città non servono altre edificazioni residenziali o pseudo-residenziali.

Alle domande "perché costruire" siamo tentati di rispondere: "Non per la crescita economica della città" perché, come dice il programma elettorale del sindaco Berruti "Non vi è vero sviluppo di lungo termine senza un forte sistema industriale"; "per chi costruire?" Temiamo di sapere la risposta: "non per i savonesi".

Un'ultima annotazione, ieri durante la presentazione del progetto, da parte dell'architetto Fuksas e dell'Ing. Gambardella, mi sono venute alla mente le parole di Italo Calvino: "D'una città non godi le sette o le settantasette meraviglie, ma la risposta che dà a una tua domanda".

Milvia Pastorino
Capogruppo PRC Comune di Savona
Savona - 7 Febbraio 2007

I commenti dei quotidiani

Fuksas seduce Savona: "La mia torre è un'icona" - da La Repubblica

Show dell'architetto in consiglio comunale. Liguria verticale

Più che un tecnico che si sottopone ad una commissione esaminatrice, pare il discorso ai discepoli. Ieri pomeriggio, l'architetto Massimiliano Fuksas, assieme al suo committente, l'ingegnere genovese uno dei due plastici del progettoGiovanni Gambardella, avrebbero dovuto confrontarsi con il consiglio comunale di Savona- aperto al pubblico che ha risposto in massa- per la prima di tre sedute straordinarie che il sindaco Federico Berruti ha voluto dedicare, sposando la linea dell'assoluta trasparenza, al progetto Margonara. Si tratta dell'intervento per 90 milioni di euro per porto turistico con grattacielo da 120 metri osteggiato dagli ambientalisti. Il contesto avrebbe dovuto quindi essere quello di assoluta neutralità. E' andata un po' diversamente, complice anche l'impressionante curriculum dell'architetto, la sua indubbia capacità oratoria, e, a far buon peso, le direttive di partito.

Anche se alla fine i consiglieri dovranno decidere sulle carte e sui numeri, parrebbe che, al momento, le uniche problematiche connesse, seppur indirettamente all'operazione, riguardino Pierre Noiray, il socio francese di Gambardella. La magistratura di Nizza sta per chiudere l'inchiesta che quattro anni fa lo portò in prigione. Una storia, anche, di false fatture pagate ad un tecnico d'oltralpe per consulenze riguardanti porti turistici in Tunisia e in Italia. Tra le carte all'esame dei giudici nizzardi ci sarebbero anche quelle della Margonara. Vicenda che in nessun modo coinvolge Gambardella.

Torniamo a Savona. «Vi ringrazio - ha detto Fuksas ai consiglieri e al pubblico - di avermi fatto l'onore di essere qui per partecipare a questa riflessione sull'architettura». Ha nuovamente attaccato la concezione urbanistica che punta a replicare il «solito tipico borgo ligure», ha illustrato la sua teoria del «concentrare l'insediamento in un'unica soluzione, uno spillo, una puntura», il grattacielo da 120 metri. Poi ha spiegato che tutto è relativo, le misure vanno confrontate con ciò che ci circonda, ad esempio con le navi di oggi alte fino a 70 metri. Ha illustrato con tono coinvolgente la sua filosofia:»E' l'architettura iconica ciò di cui hanno bisogno le città. E' la riscoperta del mondo delle emozioni. Quella che si prova entrando a SanSofia a Istanbul». E domani nel grattacielo in cui si spera di convogliare qualcuno «degli 800mila croceristi che partono ogni anno da Savona». Con Gambardella- che ha più volte scherzato sulle parcelle dell'architetto, e a tal proposito pare che a Fuksas vada circa 1 l'architetto Fuksas davanti a Palazzo Sisto con i giornalisti
la Sala del consiglio gremita per ascoltare il noto architetto
uno dei due plastici del progetto
foto tratte da www.ivg.it
milione mezzo di euro di compenso- ha ricordato che l'opera è prevista dalla Regione in un'area degradata. Infine non ha mancato di sottolineare la sua amicizia con Umberto Veronesi, i suoi lavori per il water front di Marsiglia, la rubrica su l'Espresso, la sua ultima mostra visitata da 15 mila persone. Con nonchalance, come a dire che ai giornalisti importa soprattutto il nome celebre, ha detto «se gli imprenditori avessero fatto il villaggio alla ligure la stampa non se ne sarebbe neppure accorta». Quando ha concluso, metà del pubblico e dei consiglieri hanno applaudito. Un signore ha ricordato al presidente del consiglio Marco Pozzo che se si consentiva l'applauso bisognava anche tollerare i fischi. Pozzo ha chiuso bruscamente e si è rivolto all'architetto: «La ringraziamo per la fantastica presentazione».

Sullo stesso tono il capogruppo Ds Roberto Decia: «Oggi è una giornata storica perché questo consiglio ospita uno dei più grandi intellettuali italiani. E lo dico senza piaggeria». Per il resto, a parte Patrizia Turchi e Alessandro Parrino- di A Sinistra per Savona e An- , da maggioranza e opposizione, qualche domanda sulla viabilità («il porto sarà l'occasione per trovare delle soluzioni») e ringraziamenti all'architetto.

Anche se l'approvazione sembrerebbe cosa fatta, restano due incognite. Intanto il modo in cui il sindaco Berruti guiderà la discussione e la riflessione. E poi la posizione di Rifondazione Comunista. Franco Zunino, savonese, assessore regionale all'ambiente, otto mesi fa disse che l'operazione Margonara non si doveva fare. E all'interno del partito oggi c'è chi chiede, in caso di approvazione del progetto, l'uscita di Rifondazione dalle maggioranze comunali e regionali. (Marco Preve - 07/02/07)

Quell'ospedale è un ecomostro - da La Stampa

«Perchè non abbattete l'ospedale ecomostro che incombe sulla costa di Savona?». L'esordio di Massimiliano Fuksas in Consiglio comunale non poteva essere più choccante. Con il classico look nero e il tono da affabulatore consumato, il celebre architetto ha tenuto la scena della Sala Consiliare con il piglio del grande personaggio abituato ad avere come palcoscenico il mondo intero. I consiglieri, incravattati e tirati a lucido, lo hanno timidamente punzecchiato senza riuscire a spezzare la comprensibile soggezione psicologica mentre Fuksas volava alto, dispensando citazioni dotte e toccando le corde del sentimento.

Insomma un grande personaggio, pronto non solo a difendere l'idea rivoluzionaria del grattacielo in mezzo al mare ma a tirare sciabolate sulle devastazioni urbanistiche della costa. «Vedete questo coso orrendo che sovrasta la costa? - ha esordito Fuksas -. Perchè non buttate giù questo ecomostro? Il fatto che sia un ospedale non significa nulla. Chi l'ha detto che gli ospedali devono essere per forza brutti?». Sul progetto invece Fuksas si è limitato a illustrare l'idea di fondo: «I committenti avrebbero potuto realizzare il porticciolo tradizionale con le casette a fianco dell'Aurelia e nessuno avrebbe avuto nulla da dire. Invece hanno scelto la strada più difficile chiamando me che gli ho proposto fin da subito di concentrare tutte le volumetrie in un solo punto che diventerà un edificio simbolico in modo da poter liberare e ripulire la costa. Verranno demolite tutte le baracche abusive, verrà ricostruito il fianco della montagna tagliato e qui verranno realizzati 1400 parcheggi che resteranno nascosti. La visuale dall'Aurelia sarà libera e verranno recuperati gli spazi d'acqua lungo la costa che oggi non esistono più. Mi riferisco al rio Termine che sembra una discarica di lavatrici».

L'architetto Fuksas ha poi affrontato il grande tema delle destinazioni d'uso: «Nella torre non ci sarà un metro cubo di residenziale tradizionale. Ci saranno appartamenti in cui sarà possibile fermarsi per una vacanza, naturalmente legati alla presenza del porto turistico. In cima penso a un grande bar a un ristorante panoramico con terrazza da cui si potrà vedere un panorama nuovo della città. La parte bassa del grattacielo dovrà invece ospitare una grande esposizione degli artisti che hanno fatto la storia della ceramica di Albissola». Non hanno ancora trovato risposta i tanti interrogativi che riguardano la viabilità. Quasi tutti i consiglieri hanno espresso il timore che il porto turistico possa dare il colpo di grazia ai collegamenti fra Savona e Albissola Marina che già oggi potrebbero definirsi tragici. L'imprenditore Giovanni Gambardella nella replica ha chiarito però che si tratta di un problema che i savonesi dovranno risolvere da soli: «Non mi pare che oggi la situazione della viabilità sia ottimale. Dai dati di cui siamo in possesso, su una densità di 1700 auto l'ora, il porto aggiungerà 60-80 macchine l'ora. Insomma il problema della viabilità non è di nostra competenza anche se il fatto che all'interno del porto vengano realizzati 1400 posti auto potrebbe almeno risolvere in parte il problema della sosta sia di Savona sia di Albissola». (Ermanno Branca - 07/02/07)

Tutti i dubbi dei consiglieri - da La Stampa

Fra i consiglieri comunali, il più morbido con Fuksas è stato il capogruppo dei DS Roberto De Cia definendolo un «intellettuale e un uomo che fa grande l'Italia nel mondo». La più aggressiva Patrizia Turchi di A sinistra per Savona che ha chiesto notizie all'imprenditore Gambardella su chi abbia pagato finora le spese di progettazione e se sia stato utilizzato il finanziamento pubblico previsto dall'Accordo di programma. Federico Delfino, capogruppo di Forza Italia, ha focalizzato l'attenzione sui temi essenziali: «Come verrà garantita la viabilità durante e dopo i lavori, visto che viene ipotizzato solo uno strano sistema di rotatorie?». E ancora: «Quali saranno le funzioni di peso che verranno inserite nel grattacielo?». Il socialista Demontis ha chiesto a Fuksas di salvare alcune spiagge che si trovano nella zona della Madonnetta, mentre Alessandro Parino di An ha ingaggiato un improbabile duello filosofico-letterario con Fuksas.

Il consigliere Sergio Lugaro (Rifondazione) ha invece sollevato il caso delle baracche abusive «che comunque pagano il canone». A ribadire la posizione della Margherita è Rosario Tuvè, assessore all'Urbanistica: «Sul progetto porticciolo e sull'impostazione turistica dell'intervento, siamo pienamente d'accordo. Il nostro parere favorevole è esteso anche alla torre di Fuksas, sempre che l'aspetto residenziale non diventi prevalente e si proceda con equilibrio. Chiediamo invece maggiori approfondimenti e garanzie in tema di viabilità, un problema storico della zona a cui si devono dare delle soluzioni chiare e condivise». Per l'assessore alla Pace Jörg Costantino di Rifondazione Comunista, invece, il porto turistico non esiste: «Non voglio parlare di grattacieli, casette o posti barca. Per me sulle spiagge ci devono stare solo gli ombrelloni. Invece se verranno realizzati tutti i progetti previsti, avremo un terzo della costa cementificata». (Ermanno Branca - 07/02/07)