Una nuova politica dei rifiuti era nei programmi di governo

I socialisti all'attacco. Rifondazione contrattacca

Il tema dei rifiuti è un tema caro ai socialisti. È stato citato dai consiglieri provinciali dello SDI, Giancarlo Ferraro e Franco Caruso, nelle nota dello scorso 26 ottobre che anticipava la loro uscita dalla maggioranza di Palazzo Nervi. Oggi il Segretario del partito, Paolo Caviglia, torna all'attacco criticando apertamente le scelteuno scorcio della discarica di Cima Montà dall'amministrazione comunale e dell'amministrazione provinciale e se la prende con le "forzature ideologiche" che avrebbero suggerito tali decisioni.

Credo sia opportuno sottolineare che nel programma di Marco Bertolotto era previsto quanto è stato fatto fino ad oggi (capitolo 6.3 La modernizzazione e la riorganizzazione del ciclo integrato dei rifiuti) e che in base a quel programma, sottoscritto anche dallo SDI, era inevitabile la rielaborazione del piano adottato dalla Giunta Garassini. Il vecchio Piano infatti risentiva di alcune debolezze di fondo. Esso era stato costruito partendo dalla scelta a priori del termovalorizzatore quale soluzione finale ed intorno a tale scelta erano state poi dimensionate tutte le altre variabili. In particolare era stato ipotizzato un limite massimo del 35% per la raccolta differenziata (livello minimo cui l'Italia avrebbe dovuto attestarsi già dal 2003), non era previsto il "porta a porta", non si rispondeva in modo coerente alla caratteristiche della Provincia di Savona in relazione alla produzione dei rifiuti.

Per questo, anche a seguito degli accordi politici intercorsi, la nuova Giunta ha ritenuto necessario procedere ad una generale revisione del vecchio Piano, sulla base di linee di indirizzo presentate dall'assessore competente ed approvate all'unanimità. Esse contenevano criteri peraltro largamenti diffusi ormai nella cultura comune, ma non così emergenti in quella specifica delle comunità politiche e sociali della Liguria e di Savona in particolare; e facevano riferimento essenzialmente alla riduzione alla fonte della produzione di rifiuti, alla separazione ed incentivi al compostaggio domestico oppure raccolta differenziata con il metodo del "porta a porta" ed avvio alla produzione industriale di compost di qualità, si ponevano obiettivi superiori al 50% per la raccolta differenziata, la massima riduzione delle emissioni di gas serra in atmosfera e la progressiva chiusura delle discariche e loro utilizzo residuale solo in relazione all'interramento controllato dei materiali di scarto dei processi di compostaggio o di produzione di CDR. Insomma un Piano provinciale dei rifiuti non certo in preda a raptus ideologici.

Analogo percorso, partendo proprio dalle indicazioni del nuovo Piano provinciale dei rifiuti, era inserito anche nel programma dell'attuale Sindaco di Savona Federico Berruti. Un programma serio che prevedeva una proroga, al massimo fino al 31 dicembre 2007, per la discarica di uno scorcio della discarica di Cima Montà
foto di Marco Ravera
Cima Montà. Un programma che, si legge inoltre testualmente al capitolo 9: "Sul piano della raccolta, è necessario procedere celermente ad una sperimentazione della raccolta domiciliare in uno dei quartieri della città per verificare come assicurare funzionalità ed efficienza di questo sistema innovativo e funzionale alla massima valorizzazine del riciclo". Programma rispettato visto che partirà la sperimentazione a Legino.

Il fatto che Caviglia a soli sei mesi dalle elezioni comunali non si riconosca più nel programma del Sindaco è un dato preoccupante, a meno che non voglia preparare il suo partito all'opposizione come ha già fatto in Provincia.

Marco Ravera
Segretario provinciale PRC
Savona - 29 Dicembre 2006