In relazione al progetto di potenziamento della centrale termoelettrica di Vado-Quiliano con altri 460 MW a carbone, i sottoscritti associazioni, comitati e partiti manifestano ancora una volta la ferma e motivata contrarietà all'utilizzo del carbone su un territorio già pesantemente penalizzato come evidenziato in modo inequivocabile anche dall'Ordine dei medici che parla, tra l'altro, di "minaccia reale e consistente per la salute e per la vita dei cittadini della provincia di Savona" relativamente agli esistenti gruppi a carbone 3 e 4.
Inoltre ben 18 amministrazioni comunali di diversi orientamenti politici hanno manifestato la ferma contrarietà al potenziamento. In questo contesto destano sconcerto recenti dichiarazioni che riteniamo di rilevanza assoluta.
Anche qui ritengono lecita la domanda sul motivo per cui, secondo quanto affermato dal sindaco di Quiliano, nella vicenda della centrale di Vado-Quiliano, il Presidente della regione avrebbe tenuto conto delle esigenze dell'azienda con grandissima, incredibile prevalenza (80% contro 20%) rispetto al territorio!
Perché questa pervicace insistenza sul carbone?
Per l'energia? L'Italia ha una capacità produttiva quasi doppia rispetto alla massima richiesta "Consultando i dati pubblicati da Terna si scopre infatti che l'Italia dal punto di vista energetico è tecnicamente autosufficiente. Le nostre centrali (termoelettriche, idroelettriche, solari, eoliche, geotermiche) sono in grado di sviluppare una potenza totale di 101,45 GW, contro una richiesta massima storica di circa 56,8 GW (picco dell'estate 2007)" da Il Fatto Quotidiano.
Per i posti di lavoro? L'ordine dei medici, il sindaco di Savona e molte associazioni hanno chiesto la completa metanizzazione: con questa soluzione meno invasiva i posti di lavoro sarebbero comunque tutelati (compresi quelli dell'Ansaldo, leader mondiale delle turbine a gas) . E poi non si contano mai i posti di lavoro nel turismo e nell'agricoltura (vedasi comunicato della CIA confederazione agricola conferenza stampa nella Sala Rossa del Comune di Savonaltori), che riteniamo non siano certo agevolati dalla presenza di grandi impianti a carbone.
Per il territorio? Basta leggere la inquietante relazione dell'Ordine dei Medici relativa al nostro territorio e la ormai enorme letteratura scientifica internazionale che descrive i danni alla salute e quantifica i costi sociali ed economici della combustione del carbone.
Allora perché questa continua, accanita, pervicace insistenza sul carbone? A chi giova in definitiva?
I sottoscritti comitati, associazioni e partiti con rinnovato impegno e con ogni mezzo legalmente consentito, continueranno con forza la loro azione di tutela del territorio e dei cittadini.
Associazione Uniti per la salute Onlus - Quiliano
Alleanza per l'Italia
ANPI - Associazione Nazionale Partigiani d'Italia - Comitato provinciale di Savona
ARCI - Comitato Territoriale di Savona
Associazione Consumatori Utenti - Savona
Circolo "Giustizia e Libertà " Astengo
Comitato "Ambiente e Salute" di Spotorno-Noli
Comitato "Ambiente e Salute" Val Bormida
CUB Savona
Federazione Verdi della Provincia di Savona
Gruppo Misto Consiliare
Legambiente
Libreria Ubik - Savona
Medicina Democratica - Savona
Movimento 5 Stelle - Savona
Noi Per Savona - Savona
Nuovo Filmstudio
Partito Comunista Dei Lavoratori - Savona
Partito della Rifondazione Comunista - Federazione provinciale di Savona
Progetto "Vita e Ambiente"
Sodalizio Pirandello Savona
WWF Liguria
Savona - 5 Dicembre 2011