Lavoro, diritti, dignità, salute

Bertinotti a Savona per i referendum

Fausto Bertinotti"Bertinotti a Savona per i referendum del 15 Giugno": così titolano i giornali locali, in mezzo ad un vuoto di informazione che davvero spaventa se vogliamo ancora considerare questa il termometro della democrazia in un paese. Parte da questa constatazione tutta una serie di riflessioni che ci fanno comprendere come, ad arte, il governo abbia posto i referendum sociali proprio in un data "difficile" e come si stia accuratamente occupando di fare il massimo sforzo possibile affinchè i due quesiti non raggiungano il sospirato quorum del 50% più un voto per essere validi.

Fausto Bertinotti arriva a Savona puntuale. In piazza Sisto IV, sul palco, i Giovani Comunisti posizionano le bandiere e creano la "scenografia": bandiere con scritto "15-16 Giugno - SI - referendum art. 18", bandiere del partito e della pace. Un poco di volantinaggio ai piedi del palco e qualcuno chiede conferma se il Segretario nazionale del PRC stasera parlerà in piazza. Sì, tutto confermato. Intanto salgono sul palco anche Maurizio Loschi (Coordinatore provinciale ALLCA - CUB), Massimiliano Moretti (ARCI regionale) e Cristina Morelli (Coordinatrice regionale dei Verdi) che parleranno prima del Segretario Nazionale PRC.

Quando Bertinotti arriva è un piccolo bagno di folla a trattenerlo ai piedi del palco. Poi prende la parola il Segretario Provinciale del PRC Franco Zunino: nel ringraziare le ocentinaia di persone che gli stanno innanzi, ricordando come e quanto Rifondazione Comunista si sia spesa e si stia spendendo per la riuscita dei referendum, volge un commosso ricordo al compagno Dino Frisullo, il grande "amico" dei curdi, che tale continuerà ad essere anche se ci ha lasciato proprio oggi...

Fausto BertinottiLa parola passa agli oratori e Maurizio Loschi, che interviene per primo, sottolinea l'importanza che ha il quesito sull'articolo 18: pone un accento sui giovani, sul loro futuro così incerto, precario in tutti i settori della vita. La strada della diminuzione tendente a zero della precarietà e di una maggiore solidità dei diritti dei lavoratori passa per il Sì ai referendum. Così si esprime anche Massimiliano Moretti che, dissentendo dal suo partito (i Democratici di Sinistra, ndr), dichiara l'impegno dell'ARCI per questa lotta sociale. Cristina Morelli dei Verdi si sofferma di più sul referendum che vuole abrogare la servitù da elettrodotto. Combattere l'elettrosmog è un servizio di igiene pubblica, di tutela della salute dei cittadini. A questo proposito, il PRC delle Albissole aveva organizzato alcune settimane fa una pubblica assemblea con Roberto Musacchio e la stessa Cristina Morelli proprio sull'elettrodotto coattivo a Luceto, dove questa problematica è particolarmente sentita dalla popolazione, vista la presenza sul territorio di ben due impianti che producono campi elettromagnetici.

La piazza applaude tutti gli interventi e li segue con grande attenzione: c'è la sensazione che non siano solo lì per vedere il Segretario nazionale del PRC, ma per informarsi sui referendum, per sapere ciò che TV, giornali e radio non dicono.

Bertinotti inizia con una domanda: perchè i lavoratori delle piccole aziende dovrebbero avere meno diritti di quelli che lavorano nelle grandi? «È una questione di diritti, ma anche di dignità, di sicurezza, di giustizia sociale», dice rivolto ai savonesi. Se le cose ripetute giovano, ciò è ancor più vero quando «l'avversario più pericoloso che i referendum hanno davanti è questo silenzio calato da ogni dove. Una giornalista di Rai Tre, oggi - continua Bertinotti - mi ha intervistato a S. Margherita Ligure (dove si teneva il controconvegno nei confronti dei Giovani industriali, ndr) e ad un certo punto mi ha interrotto perchè dietro me c'era qualcosa che non andun militante saluta la partenza del Segretario Nazionaleava. Sapete cos'era? Una bandiera con scritto "SI ai referendum" e mi ha chiesto di spostarmi, affinchè la bandiera non si vedesse». Un aneddoto che fa comprendere meglio di qualunque altra parola di indignazione come la Santa alleanza tra parte del Centrosinistra e tutte le forze conservatrici e padronali contro l'articolo 18 sia molto preoccupata che il quorum venga raggiunto.

Ne è certo Fausto Bertinotti: il nuovo movimento operaio che c'è ovunque, che lotta con il movimento, che si ostina a dire di no alle riforme del governo Berlusconi sul lavoro e le pensioni, sulla scuola e la sanità, è una garanzia di libertà sociale, di espansione democratica. Il referendum è lo strumento migliore per poter portare tutto questo in sostanza legislativa: si può fermare l'erosione dei diritti dei lavoratori, si può bloccare l'avanzata del nuovo caporalato e del precariato proprio dicendo Sì ai referendum. «Gli ultimi provvedimenti del governo - continua Bertinotti - faranno dell'Italia il paese con la più elevata dose di precarietà in Europa. Ci dicono che abbiamo una sola moneta, ma potremmo tranquillamente affermare che noi continuiamo a vivere con due monete: il potere d'acquisto dei salari è sceso e il costo della vita segna una curvatura in ascensione. È come se i salari ci venissero pagati in vecchie lire per poi andare a comperare nei negozi pagando in euro!».

Tutta piazza Sisto applaude e interrompe più volte il Segretario del PRC. Poi l'appello, importante, ai Democratici di Sinistra, a coloro che si riconoscono politicamente in quel partito: «Io penso che questi referendum non siano votabili solo dai lavoratori che sono comunisti o, in generale, di sinistra. Ma anche da elettori della destra, del centro e di quella sinistra che ha scelto di invitare ad andare al mare. Compagni ed amici dei Democratici di Sinistra vogliamo tutti sconfiggere le politiche di Berlusconi, Bossi e Fini. Fuasto Bertinotti sul palco in piazza Sisto IV
un militante saluta la partenza del Segretario Nazionale
foto di Marco Sferini ed Andrea Petronici
Possiamo infliggere al governo e ai suoi alleati un duro colpo, possiamo fermare l'ingranaggio che muove le politiche liberiste gettandovi della sabbia dentro. Questa sabbia è la riconquista di nuovi spazi di garanzie sociali, questa sabbia è il referendum sull'articolo 18 che voteremo domenica e lunedì prossimi».

Bertinotti conclude con un altro appello, riprendendo la questione della disinformazione cercata, imposta e quasi decretata dall'esecutivo berlusconiano: «Fate il tam-tam con chiunque, amici, parenti, affinchè tutti vadano a votare. Hanno detto in molti che del referendum si poteva fare a meno, che si poteva fare una legge in Parlamento. Come si può pensare di fermare Berlusconi con un Parlamento saldamente dominato dalle destre? Non c'è altra strada percorribile che quella che abbiamo intrapreso. Come sempre è una via difficile, ma sicura».

Dunque... il 15 e il 16 Giugno... Buon voto a tutti!

Marco Sferini
Segretario del Circolo Rebagliati di Savona
Savona - 8 Giugno 2003