Grazie

Il commento di Fausto Bertinotti al risultato elettorale di Rifondazione

il Segretario Nazionale Fausto BertinottiCare compagne, cari compagni,
possiamo essere soddisfatti. Il 6,1% raggiunto dal nostro partito nella competizione elettorale europea, non è solo un buon risultato, è un risultato di svolta. È il migliore, mai raggiunto dal PRC in Elezioni Europee. Siamo il quarto partito del paese. Quel 6,1% è un premio e manda alcuni importanti messaggi.

È un premio per la linea e il progetto politico che abbiamo perseguito. Abbiamo lottato per la pace partecipando insieme ad altri ad un grande movimento di lotta contro la guerra infinita e preventiva. Abbiamo incoraggiato e abbiamo aderito a tutte le lotte e i conflitti sociali che si sono manifestati in questi anni. Abbiamo sostenuto una linea radicale di rinnovamento e rifondazione che ci ha portato alla rivisitazione critica della nostra storia. Abbiamo scelto la nonviolenza come traguardo e peculiarità di una nuova soggettività rivoluzionaria.

Su tutto questo abbiamo ricevuto un voto e un consenso. Nei prossimi giorni li analizzeremo. Fin d'ora possiamo dire che il nostro è stato insieme un voto popolare e il voto di un'élite intellettuale. A molti dobbiamo dei ringraziamenti. A troppi perché si possano elencare. Mi limito a quello riconoscente per Pietro Ingrao che ha partecipato con passione al nostro percorso, ne ha condiviso le tappe più importante e ci ha sostenuto con l'autorevolezza della sua persona, della sua esperienza e della sua storia.

Ma questo voto ci rinvia anche alla necessità di alcune riflessioni. Intanto sulla qualità dell'opposizione. Il mancato successo della lista unitaria è la conseguenza di un'ambiguità di linea politica. Una linea pericolosa perché può produrre il rafforzamento di un governo che pure oggi è debole e privo di proposta. Solo l'affermazione nelle opposizioni di una proposta di alternativa può consentire la fuoriuscita dall'ambiguità e il perseguimento di un obiettivo che oggi riteniamo realizzabile: l'interruzione anticipata della legislatura.

In secondo Fausto Bertinotti
foto di Giovanni Sferini
luogo, il governo. Anche nel nostro paese, come in quasi tutto il resto d'Europa, il voto di domenica è stato un voto contro il governo. Berlusconi e il suo partito hanno preso una batosta. Ma in Italia questa opposizione ha incontrato una vischiosità e una ambiguità particolare dovute alla coesistenza di una componente neocentrista nella maggioranza col carattere neocentrista di parte non piccola dell'opposizione. Tutto ciò ha reso meno chiara una caduta di consensi alla destra che pure c'è stata ed è stata consistente. Il nostro compito è cambiare questa situazione: dalle lotte sociali e dai movimenti si faccia nascere una costituente politica programmatica dell'alternativa.

La lezione, infine, riguarda l'Europa che ha visto domenica un voto in cui si sono mescolati sentimenti antigovernativi, componenti antisistema e posizioni antieuropee. Nel complesso e per motivi diversi i popoli del vecchio continente hanno detto di no a quell'Europa della moneta e del trattato di Costituzione europea che non tengono conto delle sua storia e della sua antica e nuova propensione per la pace e per i diritti. Possiamo dire che con questo voto l'Europa dei popoli si è messa all'opposizione dell'Europa politica. Possiamo lavorare per l'altra Europa.

Ne siamo incoraggiati nel progetto e nel processo di costruzione del partito della sinistra europea. Da qui rilanciamo la proposta di una sinistra di alternativa in Italia. Il lavoro da fare, come si vede, è molto. Ma oggi siamo più convinti di ieri di potercela fare. Ci sostengono almeno due milioni di ragioni, i vostri voti, le vostre idee, la vostra fiducia. Grazie.

Fausto Bertinotti
Segretario Nazionale PRC
Roma - 14 Giugno 2004